L'Europa, allo stato attuale, pare proprio essere fragile come un giunco, vaso di terracotta in mezzo ai vasi di ferro, circondata da pescecani, minacciata dalla pressione di profughi e derelitti di mezzo mondo, tormentata dal terrorismo, sempre più lasciata sola dai suoi storici alleati di oltreoceano. L'Europa che punta tutto sulla pace, sulla cultura e sulla conoscenza, economicamente stagnante nel suo complesso, priva di un suo esercito perché persuasa di non averne bisogno, basterà la tecnica a salvarla? Non credo, anche perché il suo supposto primato tecnico, nell'era della globalizzazione, vale molto poco, la conoscenza è oggi più che mai di tutti, chiunque sembra capace di metterla a frutto a proprio vantaggio, e all'oggi ci sono paesi molto più svegli e più veloci di noi. La conoscenza non è né buona né cattiva, non è necessariamente concepita per salvare, così come un medico può guarire, certo, ma può anche uccidere in modo da non lasciare tracce. Allo stato attuale delle cose prevedo per tutti noi una gran brutta fine, non tanto per vezzo o per fare il menagramo, quanto per sperare di sbagliarmi: gufo sì, ma per scaramanzia.
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