venerdì 30 dicembre 2022

Il peggio deve ancora arrivare

Non mi fido dell'informazione non perché ci sia da fidarsi dei complotti, ma perché ogni cosa che accade viene ingigantita e insufflata intenzionalmente come un palloncino, e non serve insistere che quelle sono le notizie vere e certificate, anzi, più insistono, più vengono a nausea. Il sospetto, la cattiveria, la scorrettezza, sono il veleno con il quale tutto il giorno avvelenano i pozzi, e hanno poi la faccia tosta di dar la colpa agli altri: ecco, vedete? Bisogna approvare una legge contro l'odio! Per loro è come se fossimo sempre in un grande stadio, di quelli a forma di water che hanno costruito in Qatar, e tutto il giorno bisogna tifare per questo o per quello, sennò sei negligente ai tuoi doveri di cittadino, mentre tutto viene giudicato secondo il metro della loro etica da pollaio. Uscire dalla bolla, vivere nel mondo, presto non sarà consentito, anzi, il mondo vero sarà quella bolla, e chi non starà al gioco sarà considerato un sedizioso.

giovedì 29 dicembre 2022

La sinistra difende le élite e i miliardari difendono il popolo

La banalità si è impadronita del mondo in un modo in cui neanche Pasolini, con le sue riflessioni sull'omologazione, avrebbe mai immaginato: una volta c'era la satira, certi personaggi azzeccatissimi che ti facevano saltare sulla sedia, oggi è sparita come se fosse un crimine, ma nemmeno un crimine, più un'impertinenza, un timore di dispiacere che trova espressione nell'autocensura e nei casi più gravi si rivolta per contrappasso in piaggeria. Il politico, salvo il caso del politico di destra, sempre fascista, viene sbertucciato al massimo con un buffetto affettuoso, e anzi ha preso corso questa cattiva abitudine, mutuata dall'epoca del covid, che dobbiamo tutti stringerci intorno ai nonni della Patria. Quelli di sinistra difendono le élite e i miliardari difendono il popolo, insomma tentano tutti di pigliarci per fessi, ma come diceva Céline, è con l'amore che comincia.

mercoledì 28 dicembre 2022

A proposito di figli d'arte

L'altro giorno abbiamo tentato di guardare quello speciale su Milano presentato dal figlio di Angela, hai visto mai che ci mostrasse qualcosa di interessante sulla città, che vorremmo andare uno di questi giorni a visitarla, be', una delusione. Gli Angela godono di una reputazione superiore ai loro meriti e il figlio, già di suo piuttosto banalotto, peggiora di anno in anno, ormai sembra una guida della pro loco: e Milano città industriosa, e Milano terra delle opportunità, la Madunina, il Teatro alla Scala, la Fabrica dal Dom, quella dei sogni, l'apericena, a Brera, ecc. ecc., mancava solo Bolle che ballava, Malika Ayane c'era, e cantava una canzone dell'erbese Memo Remigi, nel frattempo caduto in disgrazia. A me personalmente ha fatto ridere l'amarcord sulle carrozze a scompartimenti: quanti ricordi: alcuni di voi si ricorderanno questi tavolini, e le cappelliere in corda, e questi corridoi... sì, me li ricordo bene, bella merda. Ricordo un viaggio di 12 ore seduto in corridoio sulle valigie, sempre grato alle FF.SS. (cioè che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene?)... Quando poi è arrivato a Celentano, che come al solito ha mollato il suo pippone sui giovani e la guerra, già avevamo capito che dovevamo abbandonare la nave, ma il colpo di grazia è stata l'intervista a Dolce & Gabbana, di una piaggeria che superava in cringe solo la tv di stato nordcoreana. Ho finito.

martedì 27 dicembre 2022

Le edificanti frottolazioni

Scriveva il Gadda saggista: "La verità è sempre più ricca e bella [...], delle speciose astrazioni, delle edificanti frottolazioni." Lo scriveva a proposito di una biografia del D'Annunzio che riteneva eccessivamente agiografica. Agiografia: propensione a esaltare una personalità o un fatto storico, tessendovi attorno miti e leggende. Io che non ho fatto il classico, per ricordarmi il significato, mi figuro l'agiografia come uno "scrivere con agio", cioè prendendosi delle licenze. Ieri, cercando cose su Burroughs, mi sono imbattuto in un articolo di Raffaele Alberto Ventura. Non potendo leggerlo gratuitamente mi sono limitato ai titoli di testa: "Per fare di William Burroughs un mito della controcultura si è minimizzato il brutale omicidio di sua moglie. La raccolta delle sue lettere non soltanto mostra la complessità del personaggio, ma costituisce la summa definitiva della sua opera. Non dobbiamo smettere di leggerlo, ma non possiamo considerarlo come un mito." Vedi tu se a 49 anni mi devo far insegnare come considerare Burroughs. Velo pietoso: steso.

Sii giusto, e se non puoi essere giusto, sii arbitrario

«Be’, come un giudice ha detto a un altro: “Sii giusto, e se non puoi essere giusto, sii arbitrario”». (William S. Burroughs. Pasto nudo)

Ho trovato il broccardo giusto per i tempi che corrono, il motto che informa l'azione di tutte le scienze, sociali e non: sii giusto, e se non puoi essere giusto, sii arbitrario. Per esempio, sii giusto (“ce lo dice la scienza”): Walter Ricciardi, 30 gennaio 2020: «le mascherine non servono alle persone sane, ma a quelle malate e agli operatori sanitari». Poi la mascherina viene arbitrariamente elevata a indicatore di virtù dalla politica che deve dare delle risposte, e la gente corre a mettersela, da sana, anche in macchina e sotto la doccia. La stessa cosa oggi che se dichiari di avere 21° gradi in casa ti fanno sentire un fiancheggiatore delle dittature. La giustizia si crea per suggestione, come il bisogno del balsamo per barba (350 ml, Euro 19,80 sotto Natale). Vulgus vult decipi, ergo decipiatur: due broccardi al prezzo di uno.

lunedì 19 dicembre 2022

Schemi ricorrenti: covid e peste manzoniana

Un'altra cosa che salta subito all'occhio leggendo i capitoli della peste in Milano è come gli schemi si ripetano al ripetersi di determinate minacce; come in un primo momento si sottovaluti il pericolo, e in un secondo, a frittata già fatta, si corra ai ripari adottando contromisure perlopiù inefficaci ma che acquistano valore di sacramenti, pena finanche l'arresto se si prova a metterli in discussione. Così accade che tanto più è incerto il responso della scienza, tanto più è ottusa e monolitica la direttiva sanitaria che ne consegue, e che alla paura del contagio corrispondono sempre degli untori sui quali la brava gente può sfogare le sue nevrosi, comprensive di mascherine e di gel disinfettante al posto dell'aceto medicato:

I più tenevano da una mano un bastone, alcuni anche una pistola, per avvertimento minaccioso a chi avesse voluto avvicinarsi troppo; dall’altra pasticche odorose, o palle di metallo o di legno traforate, con dentro spugne inzuppate d’aceti medicati; e se le andavano ogni tanto mettendo al naso, o ce le tenevano di continuo. (capitolo XXXIV, Promessi Sposi)

C'è stato un tempo in cui pulivamo la spesa del supermercato con l'amuchina per paura che il virus si fosse conservato sulle superfici, come sui muri imbrattati dagli untori, c'è stato il tempo dei monatti e quello dei cenoni in cui era fatto divieto di cantare a voce alta per non spargere in giro le mortifere goccioline di saliva, senza contare che bastava una sola "p" ben pronunciata per lanciare materiale infetto a distanza di nonnetto, dunque non si fa peccato a dire che a conti fatti siamo gli stessi di quattrocento anni fa ma ci crediamo uomini del futuro.

venerdì 16 dicembre 2022

I social

I social non vanno bene per la politica e nemmeno per la libera circolazione delle idee, delle idee pur circolano, ma ciascuna sui propri binari, tante piccole fazioni che non comunicano fatte di gente che vuole sempre meno dubitare di quel po' di certezze che ha raccattato rovistando tra gli avanzi del secolo venti. La stupidità dei conservatori fa ormai il paio con quella dei progressisti, l'emergere occasionale della verità viene ridotto a dispetto fatto al proprio avversario, una specie di regressione infantile alla fase anale che alterna ritenzione ad espulsione. Usano questa faziosità naturale per mettere in piedi gigantesche campagne ideologiche che trovano nei social le teste d'uovo ideali per prosperare e prender forma di isterie collettive, riducendo i social a strumento di controllo e di omologazione. Alla fine avrà ragione chi postava i gattini.

mercoledì 14 dicembre 2022

Meno ti informi e più sai

Ribadisco concetto elaborato qualche tempo fa: siamo giunti al punto che meno ti informi e più sai, meno sei confuso e più sei libero da preconcetti, è il paradosso della sovrabbondanza di informazione, per altro sempre più sgarrupata. Ormai si scrivono articoli che sembrano assemblati da bot con intere frasi ripetute più volte nello stesso articolo. Leggevo una notizia di AGI, Agenzia Giornalistica Italia, ed era scritta così male, come se avessero aggiunto le cose mano a mano, senza badare a quanto scritto precedentemente, che dovevo io cercare di ricostruire i fatti appoggiandomi sul metodo deduttivo. Repubblica e Corriere, poi, le cosiddette "testate autorevoli", si sono trasformate nella colonnina laterale delle notizie fuffa: "Sbadigli continui? Ecco cosa vuol dire", "dimagrisci in due settimane con le melanzane in brodo". "Harry e Meghan sempre più ai margini: Re Carlo gli ha buttato i soldatini". In questa rovina generale millantare di essere le uniche fonti certificate che combattono le fake news è diventata una barzelletta. Le pubblicità sono tutte green, l'energia è tutta pulita, i russi tutti cattivi, gli ucraini tutti eroi. C'è da farsi venire una sindrome psicotica a seguire le notizie, tutto viene ingigantito per sollecitare i centri emotivi, meglio restare centrati su se stessi. Ormai mi accorgo delle cose che accadono nel mondo solo dalla tagline delle tendenze di Twitter, la fine del mondo mi verrà comunicata tramite una hashtag: #finedelmondo (nella tua zona).

martedì 13 dicembre 2022

La scienza

Ma ve lo ricordate il premio Nobel per la fisica che in piena isteria da crisi energetica dava consigli su come cuocere la pasta senza tenere acceso il gas? La notorietà è una malattia infettiva che può devastare la mente umana. Andava scaldata prima l'acqua, poi, una volta portata ad ebollizione, andava spenta e andava calata la pasta che avrebbe continuato a cuocere inseguendo la terza legge della termodinamica. Chi sa di fisica fa miracoli: se centomila persone continuassero ad alitare all'unisono su 100 g di bucatini per un paio di settimane, sarebbero in grado di cuocerli senz'acqua. Alitandoci sopra con le ffp2, ovviamente.

Trucchi per sconfiggere il Generale Inverno

In casa il secondo paio di pantaloni è fondamentale, perché si crea quella camera d'aria fra un pantalone è l'altro che isola la gamba dal gelo esterno, così come anche il secondo paio di calze. Con i doppi pantaloni possiamo sconfiggere Putin. In alternativa potete anche accendervi in salotto un piccolo fuocherello con la paglia del presepe, alimentando poi la fiamma con le gambe delle sedie. Da non fare se avete il parquet o le sedie in plastica, anche il tubolato in acciaio non va bene, sempreché non riusciate a organizzarvi in salotto un altoforno. Questi piccoli atti di resilienza, se ripetuti in tutte le case, sono in grado di cambiare le sorti della guerra. C'è bisogno dell'aiuto di tutti: cerbottane, scacciacani, penne bic che sparano palline di carta, ma anche cappotti, cappottini e babbucce, sciarpine e manopole per le mani. Non datela vinta a Putin, non abbiamo bisogno del suo gas, accendente il termosifoni solo cinque minuti alla sera e poi teneteli in caldo con un copritermosifone in pile.

lunedì 12 dicembre 2022

Manzoniana

Abbiamo appena superato il Capitolo XXXII dei Promessi Sposi, quello sulla peste, densissimo, gonfio di immagini, di fatti e di situazioni, il capitolo che gli valse anche la stima, fra gli altri, di Edgar Allan Poe (gli altri erano Charles Dickens e Mary Shelley). Mi piace come scrive il Manzoni, dicono che balbettasse, e chi balbetta ha un gran traffico nel cervello, come se le parole gli dovessero uscire ammucchiate, e la sua prosa rispecchiasse questo assembramento, però disciplinato in periodi ordinati che superano in astuzia il principio di non contraddizione. Tutto quel volume di parole e la costruzione stessa delle frasi rimanda ovviamente a Gadda, che del Manzoni era un appassionato lettore, e cosa volete che mi importi se Lucia è una piagnona e Renzo un fessacchiotto, Manzoni ci gioca come il gatto col topo, loro sono il pretesto per illustrare tutto il resto, tanto che il mio personaggio preferito rimane sempre Don Abbondio, soprattutto in quel capitolo delizioso che descrive il suo viaggio verso il Castello dell'Innominato ormai redento, e quivi il suo soggiorno con Agnese e la Perpetua. Di Renzo invece ricordo il capitolo della fuga precipitosa a Bergamo, quando dorme nascosto come un animale in un casotto, al freddo e al gelo, braccato dalla paura. Al Manzoni non perdono solo l'interminabile pippone sul Cardinal Federigo, quello sì stucchevole oltre ogni misura, ma sono quisquilie, per il resto, tanta roba. 

Ah, per Ken Follett I Promessi Sposi sono "terribili", confrontiamo:

"Era l'aereo più romantico che fosse mai stato costruito. Sul molo di Southampton, alle dodici e mezzo del giorno della dichiarazione di guerra, Tom Luther scrutava il cielo e attendeva l'aereo con il cuore colmo di ansia e di paura. Continuava a canticchiare sottovoce qualche nota di Beethoven: il primo movimento del concerto Imperatore, un motivo esaltante e battagliero, adatto al momento." (Ken Follett, Notte sull'acqua)

"Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni." (Alessandro Manzoni, Promessi Sposi)

No comment.

sabato 10 dicembre 2022

Atto di contrizione

Una volta pensavo che il problema fossero gli incolti, sapete, tutti questi ignoranti che vivono solo per disprezzare il genio e le arti e soprattutto noi che facciamo battute intelligenti su Twitter, insomma, noi che da una parte l'ateismo e il progresso e dall'altra la credulità e le barbarie; poi ho assistito allo spettacolino dei cosiddetti intelligenti che imbracciavano i forconi contro i rozzi ignorantoni sul modello della manzoniana caccia all'untore, e ho definitivamente divorziato da questa idea di appartenere a una specie eccellente. Ho peccato di superbia, lo confesso, roba che si finisce dritti all'inferno se non si comincia subito a pentirsi, e allora ho deciso di portarmi avanti con l'atto di contrizione perché io il caldo proprio non lo sopporto. Sicché avete davanti un uomo nuovo, più consapevole della complessità del plesso umano, e che più di tutto rifugge la superficialità di certi giudizi sommari che si abbattono sulla gente per compiacere una certa vanità da intellettuali atteggiati che vedono decerebrati dappertutto. Signore, ho peccato, ma per ritrovarsi bisogna prima smarrirsi, dice il vangelo, o era Sant'Agostino?

giovedì 8 dicembre 2022

Il mio rapporto con la musica

Quando mi portavano le cassette, da ragazzo, me le ascoltavo tutte dall'inizio alla fine, tutti i pezzi, belli e brutti, singoli, b-side e lati c, senza distinzione, anzi me li imparavo tutti a memoria che potevo cantare benissimo in inglese senza sapere cosa dicevano. Arena dei Duran l'avevo consumata così tanto che in certi punti sentivo andare le canzoni dell'altro lato al contrario, tipo messaggi satanici. Violator dei Depeche Mode aveva lo stesso difetto, sulla traccia di Clean sentivo andare World in My Eyes (ma può anche darsi che fosse la testina). Ho consumato anche NotoriousMusic for the Masses e Scoundrel Days fino a ridurli a reperti archeologici. Ce le ho ancora le cassette, tutte in fila nei loro raccoglitori, compresi certi scheletri che sarebbe meglio tenere chiusi negli armadi (tipo Celentano, Luca Barbarossa e Blue's di Zucchero, quello di "Pippo, che cazzo fai?"). L'ultima cassetta comprata è Metallo no Metallo dei Bluvertigo, a tutt'oggi uno dei miei preferiti. Tanta era la passione che più o meno in terza superiore rimediai una chitarra classica di seconda mano attraverso un cugino corniciaio che si costruiva le chitarre elettriche da solo, è la stessa che uso ancora oggi. Mi regalò anche un bel libro sugli accordi, e da lì, cominciando con le canzoni facili di Guccini, dai e dai, sono arrivato a fare The Needle and the Damage Done. Sono bei traguardi. Dicono che da piccolo la mia preferita fosse Nessuno mi può giudicare (La verità ti fa male lo so), per via del suo ritmo sincopato e del motivetto yéyé. La trovo una cosa bella quella di imparare a memoria tutte le canzoni di un album compresi i pezzi brutti, una cosa molto democratica, denota rispetto per la musica, anche perché non si potevano saltare le tracce. Io, per esempio, avevo imparato a contare le tacche sul misurino della bobina così che potevo saltare da Hungry Like the Wolf a Save a Prayer escludendo New Religion che trovavo un po' cacofonica, ma l'operazione non veniva mai precisa. In più il mio apparecchio stereo quando stoppavi il fast forward continuava a far girare ancora un po' il nastro per inerzia, come la carta igienica di Hollywood party, capirete il casino. Con l'avvento del CD è invece cominciata la morte dei pezzi scarsi, la fine degli album come noi li conosciamo. Nella raccolta dei Police del '90 saltavo per esempio So Lonely, a tutt'oggi non so ancora come finisce. Comunque io sono sempre stato fondamentalmente un newweaver, poi col tempo ho affinato l'orecchio e mi sono messo ad ascoltare anche il blues, il jazz (quello buono, non quello da ascensore) e l'opera. Adesso sto facendo archeologia musicale e mi sto andando a riscoprire le canzonette italiane degli anni '80, specialmente quelle ballabili. Bon, credo che possa bastare.

mercoledì 7 dicembre 2022

Un attimo di beatitudine

Io mi vergogno di quel che scrivo, da sempre, soprattutto quando mi accingo a scrivere delle storie che nei miei progetti avrebbero delle velleità di narrativa, è lì che sento tutta la differenza tra me e il vero narratore, quello che è stato baciato dal talento. Non dico le vette inarrivabili dei funamboli della lingua, ma non mi riesce neppure la scrittura scarna della narrativa americana, anzi, certe volte mi vergogno perfino per gli altri, di certi che hanno avuto la fortuna di essere ritenuti dei gran narratori pur scrivendo così male (si intende, mi vergogno della forma, che nella sostanza ognuno è libero di trattare quel che vuole, anche di una seduta al gabinetto). Penso che nel mio caso si tratti di una specie di blocco creativo di origine psicologica, non mi serve una scuola di scrittura, mi servirebbe più un analista. Diciamo che ogni tanto scrivo qualche riga che mi soddisfa: "Dio mio! Un intero attimo di beatitudine! Ed è forse poco seppure nell'intera vita di un uomo?" (Le notte bianche, explicit).

martedì 6 dicembre 2022

Autobiografia

Delle mie origini calabresi me ne ero completamente scordato, nato al nord, cresciuto a Moglia di Sermide, Mantova, se devo imprecare lo faccio in basso mantovano, tipo "ma sborat", "cat vegn an fulmin" e "va a cagar", che esprimono rispettivamente i concetti di "vaffanculo", "che ti venga un accidente" e "vai a cagare". Mio nonno che era invece di Lusia, Rovigo, si esprimeva in termini leggermente diversi, tipo "vaca miseria impestada fino ai ioci" e "a piove a sece rovese" ("vacca miseria impestata fino agli occhi", "piove a secchiate (rovesciate)"). Se uno deve individuare le sue vere origini deve guardarsi dentro e considerare la lingua in cui gli viene da smoccolare: dimmi come smoccoli e ti dirò chi sei. I miei geni meridionali si manifestano in me giusto per qualche predilezione culinaria, come per esempio quella per il sugo di pomodoro, che a suo tempo mia nonna ha dovuto imparare a cucinare chiedendo alla sua omologa calabrese, mio nonno invece non poteva sopportare il pomodoro, diceva che gli ricordava il sangue, e quando andavamo in pizzeria "di là da Po", passato Castelnovo Bariano, sulla via per Bergantino, la ordinava bianca. Col senno del poi e considerati certi problemi di acidità, posso dire che non aveva tutti i torti. Prima del pomodoro in casa la pasta la si condiva con la salamella, certi grani duri e arrostiti che a metabolizzarli ci passavi le giornate, gli gnocchi invece alla veneta, con lo zucchero, il grana e la cannella. Moglia era proprio "quattro case e un forno", anche se a dirla tutta c'era anche un mulino, e un caseificio che fungeva anche da macello, i maialini svoltavano giusto di fronte a casa nostra, gridavano disperati come se conoscessero già il loro destino. Questi maialini, ahimè, si trasformavano tutti in salami, salamelle e cotechini da leccarsi i baffi, e devo qui confessare anche una passioncina per la coppa. Si stava bene a Moglia, si viveva senza pretese, il pane era allegro pure lui, la coppia ferrarese che assomigliava alle corna di un cervo, con i cornini croccanti e il cuore tenero e burroso, fatto con lo strutto. Ho riscoperto per puro caso il gusto perduto dei favetti veneti in un dolce calabrese, i turdilli, che però restano più duri e vengono annegati nel miele, i favetti erano invece spolverati con lo zucchero a velo. C'è un altro sapore che ho perso, quello del sugul, il budino di mosto d'uva, che ora come ora probabilmente non riuscirei ad assumere senza l'aiuto di un inibitore della pompa protonica. Vi ho mai raccontato di quando andavo al mercato a Sermide con mia nonna e il formaggiaio mi dava sempre una scaglia di grana da assaggiare? Io all'epoca non lo apprezzavo e facevo una faccia come se mi avesse dato da mangiare un limone, ma da bravo bambino fingevo che mi piaceva. Il mercato era pieno di rasdore (le donne di casa), signore variopinte e dalle taglie forti che piluccavano tutto prima di comprare. Che tempi gente, che meraviglia.

giovedì 1 dicembre 2022

Il panno rosso del toro

"I conflitti politici sono solo manifestazioni esteriori. Alcune forze, se sorgono conflitti, mirano a mantenere il conflitto in atto perché sperano di trarre profitto dalla situazione. Starsi a preoccupare della manifestazione esteriore dei conflitti politici vuol dire commettere l'errore del toro nell'arena quando carica il panno rosso. Questo è il ruolo della politica, ti insegna a riconoscere il panno proprio come il torero lo insegna al toro, gli insegna a seguire, a ubbidire al panno." 

Da un'intervista del '61 a William S. Burroughs, condotta dagli amici della beat generation. La lucidità dello sciamano, il topos del matto che giunge alla verità (vedi Nietzsche, ecc.).

martedì 29 novembre 2022

La libertà di parola

Io i microfoni aperti di Radio Radicale, quelli del '86 (poi ne vennero degli altri), non ho fatto in tempo a conoscerli, nel 1986 ascoltavo i Duran e guardavo i robottoni alla tv, non mi interessavo di nulla ed ero puro come un agnellino. Solo più tardi ho recuperato questo pezzo di storia patria e col senno del poi posso dire che quella è stata l'unica vera esperienza di free speech di cui ho ricordo, checché ne dica Elon Musk col suo troiaio ambulante (il troiaio in questione è Twitter). Eh, direte voi, ma i microfoni aperti hanno dato voce all'odio, al razzismo e alle battute sulla figa. Sì, proprio così: o è free speech o è safe speech, tertium non datur, e se fa danni pazienza, altrimenti non vai a millantare in giro cose che non sono. Una grande entità regolatrice vigila sul mantenimento della civiltà: gli inserzionisti, mano invisibile che premia e punisce i social virtuosi e corrotti, decide il mercato, che anticipa nel consumatore la nozione di quel che gli è consentito volere. La libertà di parola non è tutta elegante e pulita, se è troppo pulita è una contraffazione.

mercoledì 23 novembre 2022

Libera nos

Finirà che la nostra vita sessuale, oltre che dei bigotti e degli ossessionati della legge di natura, dovrà liberarsi un giorno anche della pedanteria dei liberatori che così alacremente lavorano per sistematizzare la materia fin nei minimi dettagli, tant'è che la sigla LGBT ha preso ormai corso di codice IBAN arricchendosi giorno dopo giorno di nuove cifre alfanumeriche: LGTBQIA2S+, che sta per "Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer and/or Questioning, Intersex, Asexual, Two-Spirit, and the countless affirmative ways in which people choose to self-identify". Ho sempre avuto fantasie di tutti i tipi e lo scopo ultimo della liberazione sessuale sta proprio in questa capacità di non curarsene. Senonché, direte voi, per vivere in una società che permette questa beata noncuranza bisogna battersi per i propri diritti, e potrei essere d'accordo, solo che la strada della puntigliosa classificazione delle tendenze sessuali, dai e dai, potrebbe alla fine rivelarsi un boomerang e intralciare il corso dell'unica vera esigenza che si dovrebbe far valere: quella di essere ciò che si è, senza essere raggruppati in batterie, come polli. Quindi, così come dall'amante della tradizione che mi facesse la paternale sul fatto che dovrei fare il maschio perché la Natura, dea crudele, mi ha fatto uomo (la natura invece ci fa esattamente come siamo: etero, gay bi-, tri-sessuali e stronzi e meno stronzi), mi guarderei bene anche da colui che, una volta fiutata la mia tendenza, mi offrisse la tessera dell'Arcigay per tirarmi dentro la sua parrocchia, esattamente come i quattro sfessati del collettivo marxista che tentarono di tirarmi dentro la loro confraternita quando facevo la matricola alla Statale.

martedì 22 novembre 2022

La schiena dritta dell'Occidente

In Qatar il giochino è di far presente, ora che sono iniziati i mondiali, che sono dei retrogradi bigotti. Non è nemmeno il fatto che se ne siano accorti adesso, perché la cosa era risaputa, è più che la narrazione moderna impone il lampeggiare improvviso di queste battaglie per i diritti nell'occorrenza di certi eventi mondiali che poi finiscono nel dimenticatoio una volta passata la festa (e gabbato lu santo). Non siete stanchi anche voi di farvi prendere in giro in questo modo? La mia idea di liberazione sessuale è assai radicale, vale tutto fra adulti consenzienti, figurarsi io quanto parteggio per le teocrazie, solo che giustamente fanno notare che queste battaglie per i diritti sono ormai diventate degli spettacolini artefatti e fraudolenti, molto poco genuini, attraverso i quali l'occidente si lava la coscienza dopo aver sistemato i suoi affarucci. Abbiamo scelto il Qatar per i soldi, adesso facciamo un po' di spettacolino per far vedere che noi non cediamo sui nostri valori, la schiena dritta dell'Occidente. In Qatar bevono spuma e acqua di rose, non hanno il problema dell'alcolismo, semmai del diabete.

domenica 20 novembre 2022

Stanchezza di scrivere

Sono stanco di scrivere, ma di scrivere di cose pensando che possa servire a qualcosa (ah, vanità, pensare di poter dire qualcosa di utile). Io i miei ragionamenti continuerò a farli, ma penso che batterò sempre più la strada del surreale, mi diverto di più e non sentirò la fatica dello scrivere che tocca al cronista di professione. Una volta sognavo di fare il giornalista pensando che la professione avesse una qualche attinenza con l'esercizio del libero pensiero, che tenerezza, al giornalista è invece chiesto di sviluppare un tema su commissione, un prolungamento del compito in classe con altri mezzi, che a leggere i giornali ormai c'è solo da perder tempo e vista. Ha fatto bene il mio amico delle medie a scegliere odontoiatria, manca mai lavoro ai dentisti e dentro la bocca lui è il capo assoluto.

giovedì 17 novembre 2022

Pioggia di Bombe su Kyïv e Qatar-Ecuador

In Ucraina c'è una guerra potenzialmente mondiale ma domenica iniziano ugualmente i campionati del mondo in Qatar, è evidente che la situazione è grave ma non è così seria da richiedere una sospensione globale dell'attività agonistica, così presto potremo alternare i bollettini di guerra al commento tecnico-sportivo di Qatar-Ecuador, gara d'esordio del mondiale. Giusto per darvi un ragguaglio: il Qatar gioca con un prudente 5-3-2 ed è allenato da un prodotto della cantera barcellonese, Félix Sánchez Bas; l'Ecuador, allenato dall'esperto Gustavo Alfaro, gioca con un più aggressivo 4-3-3 (talvolta mimetizzato da 4-2-3-1) che non sembra comunque portare giovamento alla manovra d'attacco. Per il Qatar, che viene da una lunga tradizione calcistica, sarà vera festa di popolo, favorita da biglietti dai prezzi veramente popolari: prezzo medio 1.400 euro. La capacità di creare eventi dal nulla, completamente artefatti a regola d'arte, sembra essere la caratteristica principale del metaverso in cui siamo calati da mane a sera, mentre in Ucraina morti e missili sono veri, in Qatar di vero ci saranno solo palloni e giocatori, ma non si esclude che in futuro possano essere controllati da casa secondo una logica MMORPG. Dunque conflitto Russo-Ucraino e mondiali di calcio in Qatar, due spettacoli al prezzo di uno, e poi non dite che non vi si vuole bene (ok, non c'è l'Italia, però ci saranno Mappè, Peppè, Puppù, Fìfì, e quel che resta delle due cariatidi maggiori, Cristiano Ronaldo e Lionel Messi).

mercoledì 16 novembre 2022

Chi ha tirato 'sto missile?

Ieri tutti gridavano che la Russia ha bombardato la NATO, che scattavano l'articolo 4 e 5 e che eravamo sull'orlo della III guerra mondiale (io badavo ai fatti miei e non me ne sono nemmeno accorto), oggi contrordine, tutti a precisare che si è trattato di un missile ucraino caduto per sbaglio in Polonia, magari lanciato per colpire un missile russo. La stampa si muove all'unisono come una mandria di pecore, se la prima cade in un burrone le altre la seguono. Mettiamo il caso che tutte prendano le notizie dalla Reuters, se la Reuters dà l'ordine di scatenare la III guerra mondiale allora tutti i giornali in coro: scateniamo la III guerra mondiale! Paiono Sturmtruppen. Oggi il contrordine è arrivato alla prima agenzia di stampa e tutte le altre dietro: è stato uno spiacevole incidente, non era un missile russo, ripetiamo: non era un missile russo, e della verità vera non si saprà mai niente, si può scegliere quella che più ci piace ("secondo me era un missile lanciato dai russi ma non ce lo dicono", "secondo me l'ha lanciato Zelensky apposta per creare l'incidente", ecc.). Finirà che attiveranno gli articoli 4 e 5 contro l'Ucraina perché ha attaccato un paese NATO. (intanto morte altre 2 persone a cui nessuno frega niente, l'importante è fare gazzarra).

martedì 15 novembre 2022

Pisciare in strada nel duemilaventidue

C'era un ragazzo africano, l'altro giorno, che pisciava contro un albero, in pieno giorno, sul marciapiede vicino alla questura, e io lì per lì ho pensato: povero cristo. E poi mi sono detto: ma benedetto figliolo, non sarebbe il caso di evitare di fornire la controprova alla destra proprio ora che si trova al governo, che cresce di un punto percentuale a settimana nel sondaggio di Enrico Mentana? Aveva una giacca verde e un berretto nero che si perdeva sulla sua testa nera, avrà avuto freddo, avrà passato la notte su una panchina dei giardini sotto le mura, dove anche di giorno stazionano senza far niente, oppure sotto i portici del santuario del crocifisso, sotto lo sguardo imperturbabile di San Pietro che regge le chiavi del paradiso. Devono farcela da soli, mettersi in riga da soli, meritarsi il rispetto di noi che siamo già avviati, col vantaggio della lingua, ad avere un bagno in cui pisciare, loro, invece, smerdati dalla politica da mattina a sera, presi nel vortice di un casino più grande di loro, si perdono e vivono come bestie, magari manco ci volevano venire... povero cristo, mi sono detto, per questa volta non chiamo la polizia morale, anche se pisciare in strada ancora nel duemilaventidue, con la transizione ecologica in corso e le macchine elettriche a guida autonoma, appare quantomeno anacronistico.

lunedì 14 novembre 2022

La libertà è un rischio che bisogna correre

Curiosa implicazione del pensiero liberal è questa vecchia e nuova convinzione che per arginare le destre che minacciano la democrazia si rende lecito, quando non proprio necessario, commissariare la stessa democrazia per proteggerla dall'orda barbarica e persuadere la popolazione, attraverso una capillare ristrutturazione dei gusti e delle opinioni, a mantenere comportamenti più consoni e in linea con le magnifiche sorti e progressive. Questo modo di procedere della sinistra per censure preventive, con la scusa che la gente poi ne approfitterebbe per dire quel che pericolosamente pensa, sembra tuttavia inviperire ancor di più i ragazzacci cattivi del make qualcosa great again, così da autoalimentare all'infinito la solfa. Dove vuole arrivare e che cosa vuole ottenere il cosiddetto liberal con questo timor panico delle opinioni scorrette, con questa pretesa di normare puntigliosamente tutti gli aspetti della vita che non gli sono graditi? Una nuova tentazione reazionaria: chi ci garantirà la verità se tutti saranno liberi di dire quel che pensano? Il timore di questa tenebra muove il democratico alla ricerca della notizia certificata, sempre più imposta d'autorità più che fondata sulla reciproca fiducia. Dietro a tutto questo, il nemmeno troppo velato disprezzo del liberal per la gente comune che anch'io ho fatto in tempo a provare, convinto com'ero di non farne parte. La libertà è un rischio che bisogna correre, la sinistra ne ha paura.

venerdì 11 novembre 2022

Chi vuole i migranti?

Ma c'è qualcuno qui che pensa che i migranti che non vuole Meloni li vuole l'Europa (Francia, Belgio, Germania, Lussemburgo, Polonia)? Se li volessero davvero organizzerebbero i ponti aerei, e invece l'Europa da un lato si fa bella cianciando di diritti umani a favore di telecamera, dall'altro stanzia miliardi per Frontex ammassando gente nei campi profughi dopo che i buttafuori turchi hanno fatto un po' di selezione all'ingresso (ma dicono che anche i croati non scherzino). Meloni è il bersaglio ideale, ha il profilo giusto per fare da spalla in questa scenetta dove si predica l'amore universale e si razzola un molto onorevole armiamoci e partite: chi li vuole i migranti? Nessuno, ma qualcuno finge il contrario per segnalare al potenziale cliente la propria virtù. L'Europa è un club di cornuti che si danno arie da galantuomini.

Tutto questo male avrà un prezzo

Prima ci terrorizzano con una pandemia globale che ti perseguitano anche solo se ti gratti il naso (due anni di novax, sìvax, novax, sìvax, novax, sìvax, i negozi chiusi, le casse integrazioni, la DAD, ecc. ecc.), finita quella hanno attaccato con la bomba atomica, con il caro energia e le bollette triplicate del trecento per cento, e che siamo in recessione tecnica, ma niente di preoccupante, che non è mica colpa di nessuno, è tutta colpa di Putin, ecc. ecc. e adesso, ops, si chiedono come mai la gente si ostina a votare i populisti, nonostante Damiano dei Måneskin abbia pubblicamente manifestato il suo sostegno alle donne iraniane. Se votano i populisti non è solo perché li prendono per la pancia (come se la sinistra li prendesse solo per il cervello, sì, buonasera), ci sarà pure qualche motivo di malcontento, una qual piccola vena di risentimento che vuol trovare sfogo in qualche modo, che non sia solo attaccarsi con la testa ai Van Gogh e gettare la zuppa di pomodoro nell'apposito riquadro. Ma davvero il pensiero alternativo alle destre crede di convincerci con queste bambinate, avanti popolo alla riscossa con la parrucca rosa? Lo facevano già i Pet Shop Boys nel metaverso degli anni ottanta, roba seria, mica quel Second Life da fighette di Zucchenberg. Convincerci di cosa, che il bene è questo raccattare lavoretti per tirare a campare nell'attesa che arrivi il sol dell'avvenire in monopattino elettrico? Non siamo tutti londinesi, tutti milanesi, fuori dal circo della transizione ecologica e della maggioranza Ursula si comincia a viver male, e tutto questo male ha un prezzo.

sabato 5 novembre 2022

Žižek

Slavoj Žižek è un filosofo che va di moda, soprattutto all'estero, io so solo che c'entra con Marx e con Hegel e sulla sua pagina wikipedia c'è scritto che lo filtra attraverso Lacan, che va molto di moda pure lui. Così sono andato a spiluccare wikiquote per vedere come la pensa Slavoj e sono rimasto deluso, non per quello che pensa, che è irrilevante, ma per come lo pensa: 1. Una spolverata di marxismo ("un’Ucraina vittoriosa e indebitata con gli Stati Uniti e l’Unione europea riuscirà a resistere alla pressione ancora più forte della colonizzazione economica occidentale?"); 2. Meno male che c'era lo Stato ("Davanti a un problema che minacciava tutto il Pianeta, la gente ha riscoperto l’importanza dello stato e delle strutture internazionali. L’iniziativa privata è bella, ma senza lo Stato non porta vantaggi per tutti. La pandemia ce lo ha rammentato. Lo stesso dovrebbe valere per la lotta al cambiamento climatico."); 3. Sto diventando un po' conservatore ("Credo che la normalità come la conoscevamo non tornerà, che dovremo reinventarne una nuova. Sono i danni psichici che mi preoccupano, qui nelle strade c'è più violenza, le cliniche psichiatriche sono piene, aumentano i suicidi dei giovani. Le vecchie abitudini stanno saltando, per questo sto diventando un po' conservatore. Abbiamo bisogno di regole."). Chiosa su Donald Trump: "Donald Trump ha volgarizzato la vita di tutti i giorni. Non è affatto un conservatore, è paradossalmente un postmoderno: rompe le regole, dice bugie, usa l'ironia a sproposito. È un volgare rivoluzionario. La sinistra invece dovrebbe diventare la voce di una maggioranza 'morale'". Ho capito perché piace tanto Žižek, perché è l'ideologo prêt-à-porter della superiorità morale della sinistra: "Penso che la felicità sia da idioti. Le persone che dormono bene sono idiote. Ma come fanno? Io mi sveglio spesso nel mezzo della notte e prendo appunti se mi viene un'idea, tanto che non riesco ad addormentarmi senza un pezzo di carta vicino al letto." Žižek di notte salva il mondo mentre voi poveri idioti dormite: ma non provate un po' di vergogna?

venerdì 4 novembre 2022

La fabbrica degli Adorno

I più pericolosi sono i laureati in scienze umanistiche, portatori di bias orientati all'ingegneria sociale e di una certa spocchia da frustrazione verso la gente comune. Prendete me, a un certo punto mi sono creduto davvero un filosofo, per di più frustrato per il fatto di non avere il pezzo di carta. Ah, vanità. Via via, pensare è attività che non implica titolo di studio, per nostra fortuna un argomento, se valido, lo è indipendentemente dal cursus honorum, anche se ce ne dimentichiamo spesso e volentieri, ammaliati dagli espertoni della televisione. L'esperto è una figura inventata dai media, anche il poro Angela passava per scienziato ma aveva solo frequentato il Politecnico, come io posso vantare di avere frequentato la Statale. La fabbrica dei laureati sforna invece quotidianamente epigoni della scuola di Francoforte, si credono tutti degli Adorno, Massima Moralia (sì, lo so che si dovrebbe scrivere Magna Moralia, Grande Etica, ma mi piaceva più scritta in quel modo per fare il verso ai saputelli). Quando frequentavo i corsi mi prendeva una certa vertigine da vuoto, una mancanza di senso per quello che ci era chiesto di studiare, i professori che si specchiavano nelle loro chiacchiere e le lezioncine imparate a memoria, di lì a breve caddi in depressione.

Gli ultimi giapponesi

Defraudati della punizione esemplare comminata ai novax, i validi sìvax puntano i piedi e gnognoeggiano di fronte alla decisione di reintegrare i medici sospesi. Ma come? Loro, certificati salvatori della patria con bollino verde, si vedono ora sottratta la possibilità di additare gli eretici alla gogna e tutto questo per decreto del nuovo governo populista? Uno shock morale non indifferente. Il circo della pandemia ha levato le tende, un nuovo circo con spettacoli pirotecnici e droni ammaestrati è arrivato in città. Ma loro niente, come gli ultimi giapponesi, i solerti soldatini della scienza sparano le loro ultime cartucce sopra bersagli di cartone: è finita, il nuovo ordine è di convergere tutti sull'Ucraina, come ve lo devono spiegare, in russo?

mercoledì 2 novembre 2022

Decreti anti-assembramenti, collezione autunno/inverno 2022

Ma vogliamo negarci un altro decreto anti-assembramenti? Giammai, una volta dato corso alla moda, chi può resistere alla tentazione? Solo che questo non ha la santa copertura dell'emergenza sanitaria, per cui si potevano sanzionare anche le vecchine una volta trovate in possesso di compagnie superiori a numero 6 persone non conviventi, questo mira a correggere i giovani che si mettono sulla cattiva strada, i drogati, gli sbandati, mira a ristabilire l'ordine pubblico. Si sa, la destra ha questa fissa per l'ordine pubblico, fa parte del pacchetto insieme alla difesa dei valori tradizionali, e il mio dispiacere in questi anni è stato proprio vedere la sinistra andarle appresso, accanirsi sull'argomento con tigna questurinesca. Il potere esecutivo, per mostrarsi operante, deve pur dimostrare una certa solerzia dell'azione, e quindi al principio della tutela della proprietà privata aggiunge il carico del limite di assembramento, non più di 50, 51 e scatta il reato di invasione, un pollaio da cui è impossibile uscirne puliti.

lunedì 31 ottobre 2022

La cospirazione contro il free-speech

Che uno pensi e dica quel che gli pare sembra essere sempre meno contemplata come ipotesi, soprattutto su internet che ha preso corso di agorà ufficiale. Contro gli usi deleteri del free speech e della libertà di espressione si sono mobilitate addirittura le grandi corporation e il risultato è che oggi non si possono più postare, per esempio, capezzoli su Tumblr (nemmeno quelli della Maja Desnuda, che sono così belli e divergenti), e che se parli di Trump su Twitter devi stare attento a quel che dici perché altrimenti interviene l'autorità a farti presente che si tratta di argomenti controversi, questo almeno prima che l'orco cattivo comprasse la piattaforma e minacciasse di ristabilire la "libertà di parola", che oggi come oggi equivale a dire "incitamento all'odio". Per contrastare la perniciosa diffusione di notizie false, lo schieramento dei buoni non risponde tanto con la chiarezza, ma si impegna piuttosto a diffondere le sue proprie versioni, quelle rivedute e corrette, sottoforma di menzogne dette a fin di bene. Tra questo accompagnamento all'interpretazione corretta della realtà e la diffusione dolosa di notizie false, la verità giace abbandonata, accompagnata alla porta come i cani in chiesa. Il contrasto alle fake news è come il contrasto all'immigrazione, una guerra persa in partenza, soprattutto quando per contrastarle si cede all'argomentazione speciosa e prepotente, che della fake news è l'anticamera. Le persone vogliono solo dire quel che pensano e trovano sempre il modo di farlo, impedirglielo non fa che peggiorare la situazione.

domenica 30 ottobre 2022

Fascismo o sovranismo all'amatriciana?

Anche volendo, il fascismo storico come fa a tornare? Manca la dichiarazione di guerra agli Stati Uniti, il bel suol d'amore, il partito unico, la soppressione dei dissidenti (la battaglia del grano, è vero, forse quella sì). Certo, un modo più sottile per sopprimere il dissenso lo si trova sempre, ma quell'esperienza là, per nostra fortuna, è andata. Per nostra sfortuna l'autoritarismo trova però sempre il modo di rigenerarsi, anche nelle nostre società così democratiche, ma gridare al fascismo, quando lo facciamo, è una specie di narcisismo. Narcisisti anche quelli che gridano al comunismo, sono come i tifosi allo stadio. Piuttosto tutte le volte bisogna fare la fatica di interpretare da capo i segni e giudicare le azioni, se la storia si ripete a grandi linee, nel mezzo brulicano le differenze. E però vuoi mettere urlare al fascismo? Serve a purificarci, soprattutto agli occhi degli altri, per quello che dà più gusto se c'è qualcuno nei paraggi ad ascoltare. La soddisfazione che provavo a dirmi laico e socialista... non potete capire, me lo ripetevo spesso per convincermi. Ma al di là di questi piccole concessioni al narcisismo, che cosa abbiamo di fronte? Forse abbiamo davanti più un sovranismo alla amatriciana, sarà per via dell'accento della nostra premier, Pardon, del nostro Presidente. (Passa per simpatico l'accento romanesco, io non direi, troppo inflazionato, come del resto anche quello toscano). A naso mi sembrano troppo sfessati per riproporre il fascismo, ma un naso solo non fa testo, ci vorrebbe una bella marcia su Roma, allora sì, ma con i fez comprati su Amazon (non può funzionare).

venerdì 28 ottobre 2022

L'elisir immunizzatore che tanto immunizzatore non era

Dunque pare che sia giunto il momento di chiudere ufficialmente il capitolo pandemia, e allora ci sta un piccolo riepilogo di quel che è accaduto in questi ultimi anni. In breve, arrivato il vaccino è impazzito il mondo e sono impazziti i governi. Il vaccino lo si è caricato di significati politici e tramutato d'emblée in elisir immunizzatore, la prudente formula "alcuni studi suggeriscono che" è stata ribaltata in un più confortevole "con la sicurezza di trovarsi fra persone non contagiose", e cosa più grave si è discriminato per legge sulla base di false nozioni diffuse ad arte. La scienza è prudente, mentre la politica in quel momento aveva bisogni di infondere sicurezze. Le scorie di questo scontro sociale, di questa polarizzazione, e anche di questa disonestà intellettuale, con persone caricate dalla polizia e personale sospeso dal lavoro e dagli ospedali, ancora ce le portiamo appresso e hanno inciso anche sul voto, e tutto per cosa? Il Covid passa come è arrivato, e un giorno ritornerà se troverà un combinazione giusta, indipendentemente dai nostri sforzi e dai nostri strepiti. Oggi pare un niente dire che ci si vaccina principalmente per non patire conseguenze e non tanto per essere immuni, ma questa verità è stata respinta e rifiutata fino a farne argomento di scontro, uno scontro che non aveva motivo di esistere. È stata la più utile lezione pratica sulla crudeltà degli uomini che ahimè sta continuando a dare i suoi frutti anche nell'attuale occorrenza del conflitto russo-occidentale.

mercoledì 26 ottobre 2022

Conservare e mutare

Il conservatore cosa vuole conservare, i modi della produzione e dell'economia? No, perché ogni nuova tecnologia è vista come un'opportunità, l'avanzamento della tecnica è vitale, addirittura salvifico. Vuole dunque conservare la società? Sì, vuole conservare certe forme della vita sociale che però gli sfuggono inevitabilmente di mano in quanto quelle forme sono plasmate proprio da quel mutamento tecnologico che per altro verso favorisce e incoraggia. La civiltà industriale che permette al conservatore (e del resto anche al non conservatore) di prosperare è la stessa civiltà che rende meno necessaria la famiglia, la civiltà industriale spinge più speditamente verso l'individualismo, i ruoli uomo/donna sono intercambiabili, la vita religiosa con i suoi valori diventa irrilevante. Così il conservatore si impunta sulla conservazione di quei valori che lui stesso contribuisce inavvertitamente a mutare, cadendo cocciutamente in contraddizione con se stesso, in una velleitaria guerra ai mulini a vento. Il progressista, per contro, vuole imporre i nuovi valori come frutto di una non meglio precisata spinta del progresso, facendo perno piuttosto strumentalmente sulla scienza, che di suo non esprime giudizi. Entrambi, conservatori e progressisti, sono condotti in questo ballo da meccanismi che li sovrastano, pensano di guidare, di governare l'attualità, ma ne sono governati.

lunedì 24 ottobre 2022

Nuovi caratteri della commedia dell'arte

È iniziata la guerra civile di Twitter fra modernisti dei diritti e cattolici preconciliari, primo carattere: "Oddio, mi stanno strappando la carne viva dei diritti acquisiti! Accorrete, Accorrete, al fascio, al fascio!", si accascia a terra portandosi il dorso della mano alla fronte con gesto plateale. Secondo carattere: "È finita la pacchia, tu, cambiatore di sesso dei bambini, omicida di feti, fan dei Monaskin!". E l'altro: "Che cosa hai detto? Fan dei Monaskin a me?! Ahò, ma io son ledzeppeliano così, son ledzeppeliano cosìììììì!!". L'auspicio è che si impicchino fra di loro.

venerdì 21 ottobre 2022

La Souveraineté

A me fa ridere il Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare. È ricalcato da quello francese che fa più ridere: le Ministère de l'Agriculture et de la Souveraineté alimentaire, precedentemente chiamato Ministère de l'Agriculture, de l'Alimentation, de la Pêche, de la Ruralité et de l'Aménagement du territoire. C'è della grandeur. Il sovranismo alimentare è un movimento internazionale: "la sovranità alimentare è un indirizzo politico-economico volto ad affermare il diritto dei popoli a definire le proprie politiche e strategie sostenibili di produzione, distribuzione e consumo di cibo, basandole sulla piccola e media produzione". Magari è una cosa giustissima, non saprei, non distinguo una pesca da un'albicocca, ma quell'accenno alla sovranità è un tic rivelatore. Tutti sovrani oggi come oggi, e poi non contiamo niente, manco a casa nostra, e con casa intendo proprio le quattro mura domestiche dove siamo sotto minaccia di controllo da parte dell'autorità dei riscaldamenti, l'autorité du contrôle éthique du chauffage. È proprio perché non siamo più sovrani di un bel niente che ci seducono con il sovranismo: scegliete la destra, dicevano, sarete sovrani, dicevano. Ma cosa volete sovraneggiare che tutte le volte che facciamo un governo nuovo dobbiamo portare le prove all'estero della nostra più servile adesione al patto atlantico. Una cosa è non avere alternative, altra cosa è concedere la possibilità di averle, e non ci è concessa, nemmeno per ipotesi.

mercoledì 19 ottobre 2022

Certe lagne non finiscono

Ha vinto Meloni e quelli di sinistra sono usciti pazzi, non lo accettano, ma la democrazia è fatta così, come quando due bambini si contendono il giocattolo, si fa un po' per uno, da bravi. E invece no, la democrazia è solo quando vincono loro, e se non vincono loro fanno appello alla mamma (il Draghi bis di turno) che come un deus ex machina congela il gioco della democrazia per un bene superiore, quello del paese, che poi si traduce nella soddisfazione di non vedere vincere gli altri. È come se quelli di sinistra, a dispetto di quel che predicano, non volessero la democrazia, e questo indipendentemente dalla destra, con le sue inderogabili battaglie per la difesa dei valori della tradizione. Ininterrottamente al potere fra un governo di emergenza e l'altro dai tempi di Monti, se si esclude la breve parentesi del Conte I (461 giorni su un totale di 9 anni), i dem ancora si lamentano. Certe lagne non finiscono.

martedì 18 ottobre 2022

Décroissance, eau de toilette

Non lo sentite anche voi questo profumo di decrescita felice? Anche se non la intendete così felice vi verrà servita lo stesso, perché fa bene, perché è necessaria, perché è etica. L'etica è lo zucchero a velo delle scelte inderogabili, una spolveratina di etica e almeno una metà del campione ci casca con tutte le scarpe. I riscaldamenti accesi solo negli ospedali, nelle scuole (ove funzionano) e nelle ambasciate, perché non vorrai mica fare la figura dello straccione col principe del Ketakai? I sudditi abbiano un po' di comprensione. Quand'è che siamo diventati così cioti sarebbe argomento da studiare a scuola, con le mascherine e le finestre aperte, e i riscaldamenti accesi.

Dell'anti-razzismo chic

È ovvio che siamo un paese razzista, da destra a sinistra compresa l'Europa, e vi dirò che professarsi platealmente anti-razzisti è proprio il caso della prima gallina che canta che ha fatto l'uovo. Sulla campionessa di pallavolo Paola Egonu, schiacciatrice della nazionale, si è scatenata la consueta gara di virtue signalling, una gara a chi si mostra più anti-razzista, grandi campagne anti-razziste sono lanciate dall'Europa che però poi respinge i profughi ai suoi confini, ma niente di personale, non è per il colore della pelle, è per una questione estetica: sono schifosamente poveri e la povertà si attacca peggio della lebbra. Un'ospitata di poveri una tantum, evento di beneficienza o altro, permette di richiamare la coscienza a occuparsi del problema: una sciacquata veloce e via. Ce le vedete Lagarde e von der Leyen, o addirittura Mario Draghi, Sua Competenza, a lavare la biancheria ai poveri, di loro spontanea iniziativa, che sarebbe poi l'atto più umano di tutti? Ma va là, per questi lavori ci sono le sguattere sudamericane. Oh come siamo bravi e anti-razzisti noi italiani, solidarietà a Paola Egonu, massima resa con minima spesa.

lunedì 17 ottobre 2022

La filosofia non fa cambiare idea alle persone

Uno si appassiona alla filosofia e si sente un cavaliere dell'intelletto e gli viene pure l'uzzolo di usare gli strumenti della filosofia per dire qualcosa di significativo e di intervenire con qualche idea buona nel dibattito politico, ma poi capisce che il progetto è destinato a fallire, nessuno è veramente interessato alle ragioni quanto alle posizioni, ci si cuce addosso un abito, un ruolo che si vuole sostenere, e qualsiasi ragione che va a contraddirlo, anche se ben circostanziata, è liquidata come una fastidiosa seccatura. La filosofia è un piacere privato, come fare i disegnini, sai che serve e ti rilassa, ma inutile farne una passione comune. Per giunta per molti la filosofia assume più la forma di una storia della filosofia, un cherry picking di idee un po' curiose e qualche volta strambe che servono ad allungare il brodo di un articolo o di una supercazzola arrabattata lì per lì. Nelle università la situazione temo non sia molto diversa visti i prodotti che escono dalla Bocconi e dalle lauree in lettere e filosofia. L'istruzione, ahimè, non è garanzia di trovarsi di fronte a un uomo eccellente, o, che so, a un problem solver di prima qualità, anzi, anche per effetto dei media e della televisione, assistiamo quotidianamente allo spettacolo di fior fior di laureati che risultano poi alla prova dei fatti dei cretini di prima categoria. Scrivi cento volte sulla lavagna: non penserò più che la filosofia può far cambiare idea alle persone, non penserò più che la filosofia può far cambiare idea alle persone, in caratteri cubitali, su più di una lavagna, senza far cadere il cancellino.

domenica 16 ottobre 2022

Un ventennio di fascismo?

E se davvero avremo un ventennio di fascismo? C'è poco da prendere in giro: il parlamento ridotto a un bivacco di manipoli, la ginnastica obbligatoria. Per giunta siamo appena usciti da un periodo in cui ai non vaccinati era concesso giusto di fare la spesa, il terreno è stato preparato, dai socialisti, dagli ordoliberisti. Pensiamo: il parlamento fino a ieri era ridotto a un ufficio vidimatore di scelte governative, niente di più che un pallottoliere. Numerini, bandierine segnaposto. Una certa decadenza dell'istituto parlamentario è già in corso, e non solo per colpa dei fascisti. Sulla ginnastica obbligatoria sono d'accordo, a scuola mi ero fatto fare addirittura l'esenzione, mi vergognavo di cambiarmi assieme agli altri. In una ideale gara di braccio di ferro con la Meloni vincerebbe la Meloni. E ti credo, va dal personal trainer di Totti. Il mio dispiacere è che a fronte di figure come il nuovo presidente della Camera, tre lauree e la difesa dei valori tradizionali (forse non c'era bisogno di tre lauree per partorire siffatto topolino), noi abbiamo da opporre i ragazzini che imbrattano Van Gogh, come se le due cose fossero implicate, lotte ambientaliste e arte, diritti civili e Van Gogh. Ma che c'entra Van Gogh, povero cristo? È la tempesta perfetta: ovunque posi lo sguardo si vede solo un mare di [mettere una parolina a piacere, secondo il gusto personale].

sabato 15 ottobre 2022

Le stelle ci guardano

Una nuova categoria di infotainment: gli scienziati che vanno in orbita e ci mostrano come fanno la pipì, poi come si fanno i peli del naso, poi quelli del pube. Non è colpa loro, glielo dice la NASA di farlo, per contratto. Arriveremo ai porno girati in orbita. Tutte quelle goccioline in sospensione, non farmici pensare, ci vorrebbe un tubo. Le stelle ci guardano. La NASA non camperebbe senza un po' di circo, sossoldi. Gli astronauti lo fanno in piedi, una manna per l'ernia al disco. Nuove posizioni: la carriola perpetua, la forbice volante, la pecorina elettrica. Ah ma lavorano anche, piantano fagioli a gravità zero per vedere se crescono al contrario. Noi abbiamo quella scienziata, quella coi capelli dritti, è brava. Anche Parmitano, che ha portato il parmigiano. Eccellenze italiane in orbita, roba da farci una ventina di cinegiornali regionali, Bonaccini tutto gasato. Se lo gasi ancora un po' arriva in orbita senza bisogno dell'astronave. Comunque, adesso possiamo guardare fino ai limiti dell'universo, ci sono ancora galassie, ma a qualcuno viene il dubbio che  siano sempre quelle che stiamo guardando, ripiegate su se stesse, lo fanno apposta. Si divertono, le stronze. Non gliene frega niente che ci vuole tutto quel carburante per mandare in orbita i telescopi, se la ridono. Comunque adesso Astrosamantha inventa un carburante potentissimo che non inquina estratto dalla radice del sedano, una pianta inutile, che è stata sostituita dal dado. Da grandi tutti volevano fare gli astronauti, io il consulente ecobonus, ma mi han detto che ci vuole la laurea in scienze politiche. Ai filosofi propongono invece posti da bidelli. Se sai fare i nodi marinari ti assume Elon Musk per chiudere gli sportelli del Dragon. Che bello lo spazio, però è faticoso da pulire.

venerdì 14 ottobre 2022

Le cose che ci ha insegnato la sinistra

Fra le cose che ci ha insegnato la sinistra: "direttiva europea" = "principio universale", che si può resistere a tutto, fuorché a una gara di virtue signalling e che l'esperienza del governo Draghi non solo è stata buona e giusta, ma quella ancora auspicabile e preferibile a un governo democraticamente eletto dagli elettori, a maggior ragione se di destra. Anzi, se di destra è auspicabile un governo d'emergenza nazionale ad interim, almeno finché il popolo non si convince che deve votare a sinistra (cosa che invariabilmente non accade, e forse proprio per questo). L'Europa non può sbagliare? Sì, ma le critiche possono essere sollevate solo da sinistra, diversamente si entra nel regno delle ombre dei populisti novax filo-puniniani. Una siffatta sinistra contraddice uno dei luoghi comuni più difficili da sfatare, che la sinistra sia la parte più aperta alla discussione democratica. Pianga del suo mal la sinistra, e invece tutto il contrario: com'è noto, il problema sono gli altri, tutta colpa dell'ignoranza. Quand'è successo che Mario Draghi è diventato amico degli operai, primo socialista nella lotta proletaria della conservazione del posto di lavoro? Giusto o sbagliato che sia, a chi perde il lavoro non gli si può dire colpa dei populisti e fare spallucce, non gli si può propugnare come soluzione il voto a quella nomenclatura europea che di fatto sceglie la crisi in nome di non si sa bene quale futuro vantaggio etico e morale. Le cose che ci ha insegnato la sinistra: da evitare accuratamente.

Come imparammo ad amare la bomba

Delle cose più presenti nella storia e delle quali si crede che ormai siano state definitivamente superate, c'è in primo luogo l'opera di persuasione che sempre accompagna l'appoggio a una battaglia o a una guerra. Assistiamo quotidianamente allo spettacolo del mansueto occidentale che si trasforma di colpo in accanito guerrafondaio, arrivando anche a propugnare l'uso preventivo della bomba atomica. L'opzione atomica è diventata argomento da salottino televisivo, menzionata en passant da tiratissime signore in tacchi a spillo, fra un aggiornamento delle notizie sportive e l'altro. Questa banalizzazione dell'opzione nucleare, ridotta a funzione del telefono, è assai pericolosa. Ci sono persone, qui, nell'occidente avanzato, che ieri condannavano con tutte le loro forze lo strapotere delle lobby americane delle armi, e oggi teorizzano con la stessa veemenza l'uso della bomba. Gelosi della disinvoltura russa in tema di propaganda, noi gli andiamo appresso ("ci sono degli automatismi, scattano le procedure di rappresaglia"). Questo è esattamente il meccanismo che ci ha trascinato in passato in tutte le guerre mondiali, perché una guerra, quando la si comincia a rendere buona e giusta, è giunta già al suo punto ideale di maturazione, non resta che spiccarla dall'albero.

mercoledì 12 ottobre 2022

Le cose che accadono a nostra insaputa

Chi lo sa a cosa possono portare un domani le scelte di oggi, oggi pensi che l'elezione di La Russa a seconda carica dello Stato rivesta un'importanza tutto sommato secondaria nella vasta economia delle cose, un domani cambia lo scenario e ti dichiara guerra al Giappone, oramai c'è da aspettarsi di tutto. Pensi una cosa e te ne scappa un'altra, costruisci la tua immaginaria linea Maginot, ti senti forte e sicuro nelle tue previsioni, e gli eventi ti sorprendono alle spalle. Ma tu vai a pensare che mentre noi qui si prendeva in giro i completini pastello della Merkel, quella ti preparava, tubo dopo tubo, le basi della futura terza guerra mondiale. Ma chi andava a presagire che all'america gli era rimasto così sullo stomaco che gli compravamo il gas ai russi? Belli belli noi qui ci davamo alle depressioni esistenziali, Mazzy Star, Joy Division, e metro cubo dopo metro cubo quelli masticavano amaro. Proprio ora, in questo preciso momento, magari Cina e India si staranno incazzando per qualche altro motivo. È l'era della suscettibilità, sono tutti suscettibili. Stavo facendo le playlist su spotify anno per anno, sono arrivato al 1980, volevo almeno finire il secolo, se me lo fanno finire.

Default Europa

Come la Serenissima declinò in potenza politica e commerciale dopo che la scoperta dell'America aprì nuove rotte, così declina oggi l'Europa dopo la scoperta che il gas di Putin è immorale, e qualcosa mi dice che anche qualora la Russia diventasse un giorno una nazione perfettamente occidentale, anche allora sul gas russo continuerà a permanere la fatwa, perché il vero motivo non è legato all'attuale conflitto. L'Europa si avvantaggiava da anni della fonte di energia a basso costo e questo evidentemente non piaceva a qualcuno, quale occasione migliore, dunque, per approfittare della situazione? Questo qualcuno non lo nominiamo, è il nostro convitato di pietra. La rivoluzione green è solo un'arma di distrazione di massa per distogliere l'attenzione dall'attuale disastro, l'Unione Europea ridotta a istituto di beneficienza che distribuisce denaro a pioggia per sedare gli animi e delibera sulla lunghezza dei caricabatterie. Di questo passo l'Europa non morirà di populismo, andrà più prosaicamente in bancarotta dopo averla augurata a Putin.

martedì 11 ottobre 2022

Addio spleen di Parigi

Non torneranno più i bei tempi andati, sono per l'appunto andati, non tornerà più la vita a basso costo, la pax europea, lo spleen di Parigi, il giocattolo si è rotto. Qualcuno, la Russia, l'America, fate voi secondo i vostri gusti, ha deciso che è tempo di un nuovo ordine mondiale e noi siamo stati messi in mezzo. Stasera c'è la Champions, perché prima che nel cervello d'un europeo il pensiero faccia un giro, bisogna che gli capitino un sacco di cose e di molto crudeli. L'europeo medio si renderà conto solo quando gli toglieranno il campionato.

lunedì 10 ottobre 2022

Come fu che entrammo in guerra con la Russia

Là fuori ci deve essere una guerra, una guerra con dei morti uguale a quelle che si combattevano in Afganistan e in Kosovo, e come quelle che si combattono tutt'ora in giro per il mondo. Ma questa guerra è diversa, primo perché è vicina, secondo perché Putin, ci dicono, vuole conquistare il mondo. Ci scuseranno le altre guerre se dunque noi siamo tutti presi dalla nostra e non mettiamo più il naso nelle loro, anche se le facevamo per portare la democrazia. Russi e Ucraini hanno vecchie ruggini che risalgono ai tempi di Mazeppa, quello che facciamo è dunque entrare in vecchie ruggini che hanno preso la forma di una faida, una cosa molto pericolosa, col rischio di prendersi una coltellata destinata ad un altro, ma ormai è deciso, e se loro lanceranno l'atomica noi in risposta ne lanceremo quattro. E poi, avete letto, forse una piccola guerra atomica può invertire il riscaldamento globale, c'è da ben sperare, dunque. 

domenica 9 ottobre 2022

Come fu che la sinistra sostituì il Che Guevara con Mario Draghi (e i poveri divennero populisti)

(un piccolo discorso alla nazione di tumblr che posto anche qui per conoscenza)

Vorrei parlarvi di come i poveri siano sempre meno un problema di sinistra, e come siano diventati invece per i compagni un problema di scuola da affidare piuttosto a competenti tecnici della Bocconi (da Che Guevara a Mario Draghi eroe del popolo), mentre loro si appassionano all'importante dibattito sul sesso degli angeli: come dovremmo definirli? binary, gender neutral, bi-gender, not cis, pangender, transgender, he/him, she/them, them/them, tutti/tutte/tuttu? Compagnǝ, tornate in voi/noi/essi. Io, da apprendista libertario, pensavo che la cosa migliore fosse non aver bisogno di definizioni, perché essere definiti comporta anche il rischio di essere giudicati, ma evidentemente definirsi puntigliosamente in questo modo viene in soccorso a una certa adolescenzialità di fondo che oggi colpisce ahimè anche i tardo trenta/quarantenni. I poveri, in tutto questo, dimenticati, derisi e abbandonati dalla sinistra che li schifa ormai come la peste e non li fa più nemmeno entrare in centro perché inquinano troppo. Ad ogni elezione, la sinistra arcobalena ed ecologista si misura con il fallimento delle sue proposte e si domanda come mai la gente non la vota come dovrebbe. Non le passa per la testa che tutto il circo del bio, dell'eco sostenibile e delle rinnovabili siano anche un business per facoltosi che si possono permettere gli ultimi ritrovati della tecnica mentre chi resta indietro viene tacciato di ignoranza e di populismo? Come sanno essere crudeli i buoni quando presuntuosamente si credono nel giusto.

sabato 8 ottobre 2022

Come si diventa buoni

La nevrosi del "buono" che compulsivamente segnala la sua virtù a mezzo tweet: si nota qui un senso di colpa che deve essere espiato e una diametrale necessità di trovare sollievo nell'approvazione della comunità, per tradurre in forma consentita pensieri che altrimenti gli risulterebbero inammissibili. Bisognerebbe fare uno studio sulla crudeltà dei buoni, o è già stato fatto. Il "buono" è sostanzialmente un cattivo mascherato, o meglio, è il solito garbuglio di pulsioni sempre dialoganti con le direttive morali della sua comunità, e da questo incontro/scontro vien fuori quella specie di animalino barcollante fra un bisogno di approvazione e l'altro che chiamiamo individuo sociale. Ci sono persone che sono bravissime nel recepire subito le nuove circolari in fatto di morale corrente. Specialmente negli ultimi tempi questa pulsione alla gratificazione sociale è stata stuzzicata al massimo: vax/no vax, pro-Russia/pro-Ucraina, sembra fatto apposta. Fanno saltare un ponte con delle persone sopra: il "buono" ci coglie subito un'opportunità per guadagnare punti approvazione e lasciandosi prendere la mano si mette ad esultare come un tifoso di calcio allo stadio (il calcio è un'altra grande forma di riciclaggio di questo materiale psichico sporco, comunemente elevato a passione sportiva). Il fatto che questa volta a morire siano stati dei civili russi compensa in qualche modo i civili ucraini, un gol che accorcia le distanze: come si diventa buoni.

venerdì 7 ottobre 2022

La locomotiva tedesca

Tirava e tirava la locomotiva tedesca, finché un bel giorno si mise a tirare così forte da far arrabbiare i padroni della ferrovia, e allora cominciarono col tagliarle il carbone e poi le fecero due buchi nelle ruote. La locomotiva tedesca per un po' continuò a tirare, ma ben presto l'inerzia s'impadronì dei vagoni e quando anche quel poco di carbone che aveva messo da parte per i casi di emergenza finì, per la locomotiva tedesca non ci fu più niente da fare, e andò in recessione tecnica. La locomotiva tedesca si tirò appresso la locomotiva francese, e quella francese si tirò quella spagnola e quella italiana, che già da tempo arrancavano faticosamente in salita, e il padrone della ferrovia diede la colpa di tutto a Putin. Siccome Putin faceva la collezione dei crimini di guerra, una colpa in più, una in meno, non gli faceva nessuna differenza, e così, morale della favola, per andare a prendere il caffè a Parigi adesso dovremo prendere il cavallo.

giovedì 6 ottobre 2022

L'Europa

Una volta mi piaceva l'Europa, principalmente l'idea dell'Europa unita, ma è mai stata davvero unita questa Europa? Se la destra dice che vuole uscire dall'Europa allora noi siamo pro Europa, tutto qui il nostro filo-europeismo. A parte che dall'Europa non si esce, è come per le tasse, una volta che cominci a pagarle non smetti più, almeno finché non finisci in mezzo alla strada, o non ci finisce l'Europa. Fatto sta che adesso l'Europa si trova ad affrontare una grave crisi economica ed energetica, lo dicono tutti. È finito il tempo delle vacche grasse, dice Macron, che delle vacche grasse con tutta probabilità non vedrà mai la fine. Cari i miei sudditi, c'è la guerra, bisogna fare sacrifici. Spegnete le luci, abbassate il riscaldamento e mettetevi un maglioncino in più, e che sarà mai? Churchill aveva rinunciato ai suoi sigari, de Gaulle all'arricciabaffi, e voi vi lamentate per un grado in meno in casa? E il famoso tetto alle bollette magnificato in pompa magna dalla signora bionda con i tailleur color Ikea? Non si farà, forse solo per una quota, e comunque voi mettetevi un maglioncino in più, poi vedremo. I mitici soldi del Pnrr, per rifare i solai delle scuole, e tenere puliti i letti delle fiumare, ma occhio che se non fate i bravi ve la scordate la paghetta. Se l'Unione Europea imploderà è perché sotto la patina di sciccoso bon ton istituzionale quel che resta è uno sterile dirigismo senza passioni, un medicuccio di base che prescrive ricette senza aver cura del paziente.

Tradimento dei chierici

La mia fiducia residua nella polis l'ho persa quando hanno cominciato a discriminare i non vaccinati, pubblicità progresso: "a Natale non entrare nelle case dei non vaccinati". Che cosa stupida e odiosa, e per giunta avallata da gente che credevo intelligente. Ho sempre fiducia nella scienza, meno nelle persone che ci si specchiano. Fra l'altro la scienza non è nemmeno questione di fiducia, è un metodo che va continuamente verificato, e non in base alla convenienza del momento. Comunque da allora qualcosa è cambiato, ora penso in modo più autonomo, scottato dall'esperienza. Adesso diffido dei cosiddetti "progressisti" che più che alla scienza si sono affidati al conformismo più cretino: "la sinistra è per la scienza! Tutti con la scienza!", se poi la scienza dice eventualmente il contrario di quel che speravano di sentire, allora silenzio imbarazzato, nascondiamo la cosa per salvare le apparenze, i complottisti ci guardano. Che brutta fine i progressisti, perdono le elezioni e danno la colpa agli ignoranti, tutto il mondo è contro di loro. Si fossero mai accostati con umiltà alla questione, macché, sono loro gli intelligenti, offesi e dolenti fanno le vittime, oppure i superiori. La dimensione dell'irrazionale come un nuvolone scuro minaccia il placido decorso della civiltà, tutto quel che non vogliono affrontare non vale la pena di essere affrontato, contro il populista ragion non vale. Il metodo migliore per perdere il contatto con la realtà, oltre che con l'elettorato. 

mercoledì 5 ottobre 2022

Fine dell'Occidente e inizio dell'Eurasia

Poniamo che si stia formando questo blocco russo-cinese alternativo all'occidente (comprendenti altri paesi emergenti stanchi dell'egemonia occidentale), neo-euroasiatismo, ragioniamo nell'ottica di progressivo arretramento dell'egemonia occidentale a favore di un nuovo ordine mondiale centrato su Russia e Cina. La democrazia occidentale, con i suoi riti e la sua rete di valori e di diritti umani, fra l'altro sempre più ridotti a macchiette, sarebbe destinata a cedere il passo alle cosiddette democrature, cioè dittature travestite da democrazie, fra l'altro senza nemmeno più il bisogno di camuffarsi, e per noi crassi e tronfi occidentali sarebbe la fine. Fantapolitica? Chissà. Se gli Stati Uniti hanno lanciato l'atomica per evitare ulteriori spargimenti di sangue, perché non lo dovremmo fare anche noi? Così ragionano simmetricamente i nuovi aspiranti egemoni. A voglia di opporre argomenti, di fondare i giudizi sui giusti principi occidentali, quando si cambia padrone, si cambiano anche i principi. Voglio dire che siccome per l'occidente Dio è morto, e con questa massima intendiamo la caduta degli assoluti, non potranno essere assolutamente giusti nemmeno gli stessi principi occidentali che oggi ci danniamo tanto l'anima di far prevalere. Personalmente, io, vaso di coccio fra i vasi di ferro, guardo con preoccupazione a questo bello scherzetto che ci stanno confezionando gli occidentali buoni in combutta con i russi cattivi, e se guardo al futuro vedo nerissimo, schiacciato fra le aspirazioni di egemonia euroasiatica e i deliri dell'ordoliberismo nostrano (ordoliberismo, cioè questa untuosa propensione alla regolamentazione di ogni aspetto della vita privata del cosiddetto libero cittadino in nome di un fantomatico bene comune sempre più farlocco, un'ideale carotina che oramai non ingolosisce più nessuno).

sabato 1 ottobre 2022

Come ordinare un Parlamento

È un bel problema avere un Parlamento perché poi bisogna rinnovarlo. È come avere una grande libreria che regolarmente si svuota e bisogna riempire da capo tutte le volte. Qualche libro, i soliti noti, si fa presto a rimetterli, Il giovane Holden, Zanna Bianca, Cent'anni di solitudine, ma per gli altri cinquecento, come si fa? Un po' li si compra sulle bancarelle, a collane, si prende la misura dello scaffale e si va a Porta Portese col metro da sarta: ne voglio tot, alti tot, profondi tot. Poi si fa un po' di cherry picking fra i saggi: uno che parla di comunismo, un altro che spiega il fascismo, uno sugli antichi romani, uno con le figure sui faraoni, ecc. In un angolino, venti numeri del National Geopraphic con i dorsi gialli, fanno colore, cosi come gli Adelphi: uno bordeaux, uno giallo, uno bleu, uno color loden. A quelli di Veltroni gli si tira via le sovraccoperte per vedere se senza danno meno nell'occhio. Una volta riempita, si stipano gli angolini con le foto e ninnoli comprati dal Brigante (la catena di negozi di souvenir, non il brigante Musolino). Per il Parlamento è lo stesso: servono tot parlamentari di Fratelli d'Italia, tot del Pd, tot del Movimento Cinque Stelle e così via. Se ne mancano, si ripesca nel cestone, ci trovi sempre un Bossi, una Boldrini, un Cottarelli, un eletto circoscrizione esteri col parrucchino. Poi, chi li conosce, chi li legge tutti i libri, specialmente quelli presi a peso? il Pitocco, La picara Justina, Lazarillo de Tormes? È così, è tutto uno spreco, ma ce n'è bisogno per sedersi al tavolo delle democrazie. 

venerdì 30 settembre 2022

Pace = Egemonia

Ragioniamo un attimo: davvero è possibile una Russia pacificamente integrata nel sistema occidentale, libera e democratica, e così anche una Cina, o una tale pacificazione non comporterebbe anche un accrescimento della loro potenza economica e quindi del loro peso politico tale da creare di nuovo un problema di egemonia planetaria? L'occidente non è un club per gentiluomini che accoglie tutti i suoi membri a braccia aperte, l'occidente è una certa idea di preminenza nordamericana ancor prima che nordeuropea, ed ogni inclusione comporterebbe comunque un giuramento di subalternità. E dico questo senza intento polemico nei confronti degli Stati Uniti che naturalmente fanno il loro interesse, come del resto tentano di farlo anche gli altri relativamente alle loro possibilità: il giudizio di giusto e sbagliato è fortemente condizionato dalla capacità di dettare le linee di ciò che deve ritenersi giusto e sbagliato, e per mantenere questa egemonia morale, questa capacità di dettare le regole, in ultima analisi serve la forza (sul concetto Nietzsche aveva ragione). La pace dunque non è una questione di buon cuore, è questione di rendere inoffensivi gli avversari. Per questo motivo l'idea di un mondo globalmente pacificato, di una comunità ecumenica di stati liberali e collaborativi fatta di nazioni alla pari, è un sogno da verginelle, o se volete un imbonimento da ciarlatani.

giovedì 29 settembre 2022

Intermezzo Ulisse: La ballata del giullare Gesù

Buck Mulligan atteggiò d'improvviso il volto a un grande sorriso. Li squadrò, la bella bocca felicemente aperta, i suoi occhi, dai quali aveva improvvisamente congedato ogni barlume di scaltrezza, sbattevano le palpebre, pazzi di gioia. Muoveva la testa da bambolo avanti e indietro, le falde del Panama che fremevano, e attaccò a cantare in tono folle e felice:


– Mai avete udito di un tizio più pazzerello. 

Mia madre è un'ebrea, mio padre è un uccello.

Di Giuseppe il Falegname io non son il vicario. 

Per cui ecco i discepoli, ed ecco il Calvario.


Alzò un ditino ammonitore.


– Se qualcuno poi pensa che non sono divino

Non avrà un goccio gratis quando io farò il vino

Ma dovrà bere l'acqua e se sarà fortunato

lo farò quando il vino sarà in acqua tramutato


Diede un rapido strattone di commiato al bastone di Stephen e, correndo avanti verso il ciglio della scogliera, batté le mani sui fianchi come fossero pinne o ali di chi s'appresta a spiccare il volo, e cantò:


– Addio, ora, addio! Diffondete il mio discorso!

E dite a Tom, Dick e Harry che dai morti son risorto.

Nelle ossa è stato scritto che m'involerò anch'io

Sopra l'Orto degli Ulivi…  addio, ora, addio!


Fece una capriola davanti a loro verso Forty-Foot hole, sbattendo le mani come ali, saltando con agilità, il mercuriale petaso vibrante nella fresca brezza che restituiva i suoi rapidi cinguettii da uccellino.

Haines, che aveva sorriso prudente, si avvicinò a Stephen e disse:

– Non dovremmo ridere, suppongo. È abbastanza blasfema. Io stesso non sono credente, intendiamoci. Tuttavia la sua spensieratezza le toglie in qualche modo la malizia, non trova? Come l'ha chiamata? Giuseppe il Falegname?

– La ballata del Giullare Gesù, rispose Stephen. 

– Oh, disse Haines, e l'ha già sentita?

–Tre volte al dì, dopo i pasti, disse seccamente Stephen.


(versione formamentis, 2021-22)

Quale via per il PD?

Il PD con Bonaccini tenta la via del machismo, che è una delle categorie del fascismo eterno secondo Eco (il fascismo come tratto caratteriale, una volta che è dentro di te, è una ur-macchia indelebile che non si lava via nemmeno andando dall'analista). Regolarmente, per rimbalzo, il PD tenta la carta del maschio alfa dopo il fallimento del maschio omega. Con Elly Schlein invece, in un sol colpo potrebbero inzuppare il pane nelle schwa, nel linguaggio inclusivo, nei pronomi del misgendering ed altre sciocchezze alla moda che non servono a nulla ma che piacciono ai giovani. Con la Schlein il messaggio sarebbe chiarissimo: non è un partito per boomer (i vecchi non dovrebbero votare!) e il PD potrebbe continuare a fare il pienone nelle ztl tacciando le periferie di arretratezza culturale. È l'argomento preferito del vignettista intelligente: non è la sinistra che sbaglia, sono gli altri che sono delle bestie, tutta colpa dell'ignoranza. Ce la faranno i nostri eroi a riguadagnare la loro egemonia culturale, per altro mai messa in discussione ma poi sempre refrattaria a tradursi in voti effettivi nelle urne? Stay tuned, ci sarà da ridere.

mercoledì 28 settembre 2022

Il principio dell'etica

Il principio dell'etica è che ci sono libertà che si possono esercitare ed altre che non si possono esercitare perché ritenute pericolose. Così è per la destra quando si oppone ai matrimoni gay in quanto condurrebbero dritti all'estinzione della razza (c'è un gay in ognuno di noi, se sei troppo debole di carattere è un attimo che ti parte il mignolo mentre sorseggi il caffè), così è per la sinistra quando vince le elezioni la destra, poiché la destra, solo la destra, costituisce un pericolo per la democrazia (come se la sinistra fosse invece ontologicamente democratica, per legge di natura). La questione si potrebbe risolvere semplicemente valutando a mente fredda il pericolo concreto insito in affermazioni così vaghe, ma visto che da qualsiasi parte la si guardi agli uomini interessa più tenere il punto che ricercare la verità, a mente fredda non si fa più niente, nemmeno i conti della spesa, e il mondo va come va, cioè di merda.

martedì 27 settembre 2022

Nostalgia dei fiordi

Io fui grande elettore del PD, grande perché lo votai almeno dieci volte di fila, da quando si chiamava ancora Quercia, tant'è che mi chiamavano Quercia nel Pugno, ma diosanto, anche il più grande elettore del PD a un certo punto si rende conto della fregatura, diversamente è autolesionismo. A quelli di sinistra basta dare del fascio a La Russa per gonfiare il petto, a me onestamente non mi fa più effetto. Quanto in basso si è disposti a scendere, quanti Franceschini, Gentiloni, Letta, Zingaretti, Orfini e Martina si è disposti ad ingoiare pur di tenere il punto? Mollatelo 'sto PD, lasciatelo andare, è morto, stecchito, ormai lo votano soltanto i pensionati, i lettori del Post e i presidi delle medie, è morto, non si muove più, nemmeno a pungolarlo con un rametto, è morto stecchito come il norvegese blu dei Monty Phyton. Voi direte: sì, però adesso arriva Elly Schlein. Ok, mi arrendo, avete vinto.

I facisti al governo

È un comodo brodino per la mente dire che Meloni è fascista, Meloni è fascista quanto Napolitano era marxista, ma per l'elettore incarognito di sinistra dipingerla come fascista è il modo più semplice per trovare soddisfazione senza mettersi a fare autocritica. Che il truppone sia nostalgico di quel certo milieu vintage fatto di Balilla e Gabriel Garko vestito da gerarca è un dato di fatto, ma è una nostalghia più che altro di natura estetica, come quella di Pietrangelo Buttafuoco per le lettere al governatore della Libia, non faranno i rastrellamenti. La destra di Meloni è la stessa dei Berlusconi III e IV, qua e là ritoccata anagraficamente per necessità oggettive, ma già si parla di un ritorno di Buttiglione e Pera, e di Tremonti, con Tajani agli esteri. Casomai quelli che si sono inventati il tesserino sanitario come passaporto per l'immunità e l'accesso ai luoghi di lavoro, loro sì che hanno a che spartire di più con una certa mentalità, ma inutile discuterne perché essendo che vi siete rammolliti il cervello da questo orecchio non ci sentite (ma vi rendete conto cosa avete fatto in nome della "salute pubblica"? No). Comunque sono d'accordo con voi: con Meloni al governo addio aborto, addio gay, addio alle sfilate carnascialesche. Senza scordarci, en passant, che quello che ha definito i matrimoni fra omossessuali "incivili" è sempre un certo Pierferdinando Casini, mi pare candidato del Partito Democratico.

lunedì 26 settembre 2022

L'analisi

Hanno punito il governo e le forze che hanno appoggiato il governo, il famigerato paese unito che stava tutto con Mario Draghi si è rivelato una narrazione posticcia dei giornali e degli apparati. Leggo delle preoccupazioni della Francia che da oggi vigilerà sull'Italia per il rispetto dei diritti umani, manco Giorgia Meloni fosse Bokassa, e dunque della costruzione a tavolino di una cattiva reputazione europea: siamo circondati da deficienti, a tutti i livelli, e dal computo non si escludano quei Fratelli d'Italia attuali nuovi eroi della patria che avranno tutto l'agio di fregarsi da soli sulle ali dell'entusiasmo, semplicemente Meloni ha fatto la mossa giusta, quella di stare all'opposizione, e adesso è passata all'incasso. Piuttosto c'è di che non stare allegri a sinistra, una sinistra conformista completamente slegata dalla realtà, solo a parole attenta a quella povera gente che poi nemmeno troppo velatamente disprezza e bolla come populista, indegna di sedersi al tavolo della democrazia. Il cretino di sinistra pianga sulle proprie colpe, anche se è probabile che non lo farà, perché appunto è cretino. 

domenica 25 settembre 2022

Ciurlare nel manico

Io non voto perché non saprei per chi votare e anche perché mi trovo fuori sede, ma non sono nemmeno del partito dell'astensione, semplicemente: basta. Coltivo, è vero, il sogno, quasi l'utopia, di assistere a un ricambio epocale delle classi dirigenti, italiane ed europee tutte, gente seria per davvero, poco incline alle baggianate e al conformismo delle idee, ma è una cosa oggettivamente impossibile. Mentana, lui sì, per l'occasione sarà andato dall'estetista, si sarà fatto togliere i peli del naso, aggiustare le sopracciglia, mettere la gommina nei capelli, ma poi, di tutto questo narcisismo, cosa rimane? Fate la prova: leggete il chiacchiericcio pre e postelettorale delle passate elezioni sugli archivi dei giornali, tutta aria fritta che dura un giorno. Piuttosto, mettetevi l'elmetto che da domani si ricomincia a ciurlare nel manico ("venite meno alle aspettative o a un impegno assunto verso altri", etimo incerto).

sabato 24 settembre 2022

Vivere nascosti

Questo continuo chiacchiericcio livoroso e cistifellico dei social mi ha rovinato lo stomaco, inutile curare l'acidità col pantopan se poi non si sradica il problema alla radice. Negli ultimi giorni mi sono dedicato a cose meno politiche e più salutari, praticando quella vita nascosta di stampo epicureo che riavvicina ai piccoli piaceri della vita. Come Epicuro vivo con poco, mi fotografo i piedi, mi nutro dei prodotti della terra, osservo le piantine crescere sui balconi. Prendi il mare: a lui che gliene frega di Loyola? È così tranquillo il mondo senza il concertino dei giornalai. Qui da zia si prende TeleSUR, una specie di Pravda latinoamericana a capitale pubblico gestita dal governo venezuelano, e notavo come fosse facile la creazione di un mondo totalmente congruente e verosimile al suo interno, tale da sembrare vero, esattamente come quello messo in piedi dai vari russi, cinesi, indiani, iraniani e occidentali che siano, tra l'altro questi ultimi gli unici, stranamente, a darci notizie vere. Quand'ero frustrato mi attaccavo alla politica, nella speranza di vedere nel mondo una regola e un'appartenenza, ora che non lo sono più mi godo la vita minuta, mi viene più naturale.

mercoledì 14 settembre 2022

La banda degli onesti

Aspetta aspetta, adesso tiene banco la storia dei finanziamenti russi: 

Intelligence Usa: da Mosca 300 mln di dollari ai partiti di 20 paesi. 

E da Mosca ribattono: e allora la CIA? Va be', che c'entra, so' amici nostri. Per giunta l'intelligence Usa non fa nomi così che ognuno possa regolarsi come meglio crede: intelligenti (oh, si chiama "intelligence"). In tutta 'sta pioggia di miliardi, porca puttana, mai una volta che mi sia riuscito di intercettare anche solo un picciolo. Putin alzaci la paghetta che qui non si sta dentro con le spese. Valigette piene di valuta entravano nel paese alla dogana di via Trieste, alcune nascoste nel lamierino delle Gaz, altre infilate direttamente su per il culo. La conquista dell'occidente comporta sacrifici. 300 mln di dollari per fare campagna pro Putin, Salvini e Meloni, certo, e ovviamente il Conte pacifista che ha fatto cadere Draghi. Ecco dove li prendevano tutti quei soldi per le loro cazzo di piattaforme. 300 mln spesi invano, perché a me i russi ancora non mi hanno convinto: a 1 mln di dollari cedo. Ma già convertiti in euro che io non son capace di lavare i soldi, a me me li dovete dare già pronti per l'uso, in banconote di piccolo taglio da spendere in fiammiferi e saponette, come ne "La banda degli onesti" (Camillo Mastrocinque, 1956, commedia in bianco e nero).

Comunicato stampa

Il primo livello di censura, chiamiamola "morale", viene dal basso, automatica, autoprodotta: ma quindi stai coi russi? Non stai dalla parte dell'occidente, dalla "nostra parte"? Ti vedo tiepidino sulla condanna a Putin, ecc. E poi, "la condanna a Putin": tutti capi di Stato su internet, bisogna fare i comunicati stampa. Il blog è strutturato come una conversazione, quello che penso al riguardo non lo so di preciso nemmeno io, potrei contraddirmi. È un esercizio di libero pensiero, libertà in senso spinoziano: pura necessità della ragione. Adesso, per esempio, rileggendomi, noto che sto facendo la lezioncina e quindi mi taccio. Questa alacre opera di tafani ahimè poco socratici che ammorbano anche il più modesto degli "influencer" (da quando ci sono i social il blog è diventato una riserva indiana), è davvero miseranda. L'ho detto subito dal primo giorno: i russi sono cattivi, solo che messa così non ti credono, pensano che li prendi in giro. I russi sono cattivi, sono in odor di ammazzare i giornalisti, col polonio, e l'opposizione la mettono in prigione, solo che se poi gli fai notare che da noi c'è Assange pensano che fai del relativismo etico: Assange sì, però, vabbé, e si mettono a enumerare i vantaggi dell'occidente. Allora ripeto: i russi sono cattivi. Degli assassini, dei criminali, gente che caga sopra la civiltà. Se poi faccio notare en passant che questa logica è la stessa che porta alla creazione del nemico del popolo, naso adunco ecc. ecc., non fateci caso, rimasugli scolastici, educazione civica digerita male, per cui brindiam brindiamo: A noi! Viva l'Occidente!

lunedì 12 settembre 2022

Insufficienza dell'informazione

Cosa sta succedendo davvero in Ucraina? E chi lo sa. Come del resto per ogni altra notizia nel mondo, le informazioni ci sono fornite in ossequio a una narrazione, e solo quando i fatti irrompono evidenti senza possibilità di smentita allora li si raccontano per quel che sono, salvo poi mettersi subito all'opera per ricacciarli di nuovo dentro un racconto più confortevole alle orecchie. Noi qui cronisti improvvisati del web si fa a gara per peggiorare ulteriormente la situazione, con le nostre cronache frettolose basate sulla preesistente ruminazione delle fonti ("l'ho letto sul Post", che a sua volta fa una media di tutte le fonti cosiddette autorevoli, che a loro volta attingono distrattamente dalle agenzia di stampa, le quali, tra le innumerevoli disgrazie che capitano nel mondo, portano alla luce solo i fatti reputati di un certo interesse). Abbiamo un serio problema di veridicità dell'informazione che va ben oltre le preoccupazioni dei complottisti di ogni ordine e grado, il problema è strutturale, cioè va oltre la supposta volontà di nasconderci deliberatamente la verità: la verità sul mondo è difficile da afferrare, infinite ragioni portano alla produzione di quel che accade e ci andrebbe un impegno ben superiore a quello profuso dalla migliore agenzia di stampa.

sabato 10 settembre 2022

Sudditanze isteriche

Quando muore una regina, e per giunta così amata, l'informazione entra in uno stato di fregola e di estro senza fondo cui non è possibile porre rimedio: siamo tutti sudditi dell'Impero britannico. Misteriosi archetipi junghiani, sudditanze isteriche, si attivano anche fra i più comuni mortali che di colpo di trasformano in genealogisti reali ed esperti di protocollo. Voi lo sapete, per esempio, che Lady Cosima Windsor, figlia di Alexander Windsor, barone di Culloden, è trentatreesima in linea di successione? Dovesse capitare qualcosa ai trentadue precedenti toccherebbe a lei regnare sui britanni, c'è di che far tremare i polsi, eh? Seguendo meticolosamente il rigido protocollo, nome in codice "London Bridge Down", le spoglie della Regina verranno caricate sul treno reale per poi viaggiare attraverso i paesi del Commonwealth, permettendo agli amatissimi sudditi di rivolgere un ultimo saluto alla loro amatissima sovrana. Ci vorranno mesi, forse anni, prima che il treno faccia ritorno dalle isole Pitcairn. Nel frattempo toccherà a Re Carlo III del Regno Unito e dell'Irlanda del Nord, già Principe di Galles, già Signore di Man, già Duca di Cornovaglia, già Duca di Rothesay, già Duca di Edimburgo, servire i suoi sudditi: per me una naturale e un tramezzino col cotto, grazie.