Prima ci terrorizzano con una pandemia globale che ti perseguitano anche solo se ti gratti il naso (due anni di novax, sìvax, novax, sìvax, novax, sìvax, i negozi chiusi, le casse integrazioni, la DAD, ecc. ecc.), finita quella hanno attaccato con la bomba atomica, con il caro energia e le bollette triplicate del trecento per cento, e che siamo in recessione tecnica, ma niente di preoccupante, che non è mica colpa di nessuno, è tutta colpa di Putin, ecc. ecc. e adesso, ops, si chiedono come mai la gente si ostina a votare i populisti, nonostante Damiano dei Måneskin abbia pubblicamente manifestato il suo sostegno alle donne iraniane. Se votano i populisti non è solo perché li prendono per la pancia (come se la sinistra li prendesse solo per il cervello, sì, buonasera), ci sarà pure qualche motivo di malcontento, una qual piccola vena di risentimento che vuol trovare sfogo in qualche modo, che non sia solo attaccarsi con la testa ai Van Gogh e gettare la zuppa di pomodoro nell'apposito riquadro. Ma davvero il pensiero alternativo alle destre crede di convincerci con queste bambinate, avanti popolo alla riscossa con la parrucca rosa? Lo facevano già i Pet Shop Boys nel metaverso degli anni ottanta, roba seria, mica quel Second Life da fighette di Zucchenberg. Convincerci di cosa, che il bene è questo raccattare lavoretti per tirare a campare nell'attesa che arrivi il sol dell'avvenire in monopattino elettrico? Non siamo tutti londinesi, tutti milanesi, fuori dal circo della transizione ecologica e della maggioranza Ursula si comincia a viver male, e tutto questo male ha un prezzo.
Egregio sig. Palis, se vivessi al Nord farei carte false per scambiare quattro chiacchiere con lei e godermi le sue lepidezze al curaro, sempre intelligenti, godibilissime e furiosamente inconosclaste. Fortunato chi l'ha per amico.
RispondiEliminaMa poi noi grandi scrittori in privato siamo noiosi, sa, ci perdiamo dentro il nostro mondo interiore.
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