lunedì 28 febbraio 2011

Vite da cani

Grande controffensiva del PD, Fassino sindaco di Torino e D'Alema sindaco di Tripoli. Tempo fa lo vidi portare a spasso le cagne*, alle 8.30, come di consueto, e allora uno si domanda a che ora iniziano a lavorare al Copasir (provate a digitare su Google "orari ufficio copasir", non esce nulla, forse nei cablo di wikileaks).

domenica 27 febbraio 2011

Libertari di tutto il mondo unitevi

Avete capito? Dobbiamo essere moderni e tolleranti con lui, l'efebofilo che non disdegna di andare a puttane anche se minorenni perché comunque puberi (anche Sgarbi si fa le diciasettenni, e se lo dice lui che sa tante cose allora non c'è niente di male), però in compenso lancia questo manifestino molto liberale su gay, aborto, fine vita e quant'altro per riguadagnarsi l'appoggio delle famiglie e delle alte sfere. Allora, o sei libertario su tutto oppure solo sulle cose che interessano a te, e così non andiamo bene perché non facciamo l'interesse di tutti. Consiglio l'uso di "libertario" al posto di "liberale", "liberale" è reazionario, diffidate dai liberali che sono quelli che ve lo mettono in culo, i libertari invece sono quelli che vi allargano la mente e quant'altro ed è per questo che non se li fila nessuno: i festini con le minorenni puberi non devono essere prerogativa del solo capo del governo, ma devono poter essere concessi anche ai sudditi, indipendentemente dalla razza, dal credo e dall'orientamento sessuale, non è che l'abbassamento dell'asticella del decoro morale vale solo per lui, intesi?

venerdì 25 febbraio 2011

Lafico

«Tre ragazze con il velo si sono convertite
con un rito davanti a Gheddafi.
Hanno pronunciato una formula»

Leggo che Mugabe, il benefattore dello Zimbabwe, avrebbe offerto a Gheddafi asilo politico in caso di disfatta, e questo è un bel problema per Silvio Berlusconi, che per andare a trovare il suo grande amico si troverebbe costretto ad accollarsi 6000 chilometri in più, ma chissà, l'amicizia è un sentimento molto forte, può fare miracoli (magari Mugabe offre asilo anche all'amico suo). Allo stesso modo miracolosa, e ve lo ricorderete, fu la conversione fulminea di tre ragazze cattoliche intervenute spontaneamente a una conferenza del bel tenebroso. Scommetto che quelle tre ragazze stanno ora lottando al fianco della Guida della Rivoluzione, che darebbero il sangue per il Colonnello, tanto la loro conversione fu sincera e dettata da profonde motivazioni spirituali. E allora mi domando: perché non vennero convertiti dei mercenari, dei bei giovanotti svelti di mano e con la pistola, invece di quelle tre signorine così devote ma così poco esperte a maneggiare i bazooka? Gheddafi non si è rovinato sparando sui manifestanti, credetemi, a Gheddafi l'ha rovinato la fi, pure a lui.

mercoledì 23 febbraio 2011

Il prezzo del petrolio che fu prealessandrino

La vedo male, noi qui dalla parte degli insorti e intanto quelli ci preparano il biscotto, pappa e ciccia con Al Qaeda. Pia illusione quella di credere di mantenere gli stessi rapporti d'affari con la Libia anche in un eventuale dopo-Gheddafi, niente sarà più come prima, la Libia si frantumerà in tanti piccoli feudi tribali, tipo l'Afghanistàn, e ti saluto gasdotti, ti saluto desiderio della mano, carica di terroristi si presentò la primavera di Bengasi. Io resto sempre dell'opinione che dovremmo mandare avanti il Battiato per fare un test di compatibilità, lo spediamo a Tripoli in veste di ambasciatore occidentale della cultura islamica, se quelli gli offrono un té alla menta bene, se lo sparano sono cazzi per tutti.

lunedì 21 febbraio 2011

Lettera al governatore della Libbia

Ma più che per l'Eni mi preme per la sorte delle amazzoni, chissà che fine faranno, su tutta la penisola si prevedono scrosci di nipoti di Gheddafi in cerca di persone generose. Seriamente: rendiamoci conto che quel tizio che stamane ha ordinato agli aerei di bombardare i civili per le strade di Tripoli è lo stesso che solo qualche mese fa, a Roma, era culo e caftano con Silvio Berlusconi, così, tanto per ricordarcelo la prossima volta che ritireranno fuori la storia di D'Alema a braccetto con Hamas, che al confronto era un corteo di suffraggette. (a proposito, quel trittico di Murano che Berlusconi regalò a Gheddafi, mi ci gioco le palle che l'avranno già preso a martellate 'sti delinquenti zotici e ignoranti che non hanno rispetto per la cultura). (adesso senza i contratti dell'Eni l'Italia è davvero nella merda, ma vediamo il lato positivo, almeno ci risparmiamo quei famosi 5 miliardi di dollari spalmati nell'arco di vent'anni, non paghiamo più il mutuo).

domenica 20 febbraio 2011

Come fu che garantimmo la pace

"Non fu un brutale colpo di stato: fu un'operazione di politica estera, messa in piedi con intelligenza, prudenza ma anche decisione dagli uomini che guidavano l'Italia in quegli anni. Sì, è vero, l'Italia sostituì Bourghiba con Ben Ali". "Fu l'Italia a costruire nel giro di un paio di anni la successione indolore fra Bourghiba e Ben Ali. Furono Craxi, Andreotti, il capo del Sismi Martini, il capo dell'Eni Reviglio a garantire una rete di sicurezza al golpe costituzionale." "La notte del 6 novembre 1987 in Italia il presidente del Consiglio era Giovanni Goria, il ministro degli Esteri Giulio Andreotti, il leader del Psi Bettino Craxi. Sette medici firmarono un referto che certificò l'incapacità di Habib Bourghiba, il primo ministro-generale Zin el Abidin Ben Ali divenne presidente della Tunisia." *

Ma porca di una troia, è questo che mi fa rabbia, che per una volta che ci era riuscito un piano così intelligente ma non ce lo mandano a puttane nel giro di una settimana? Ma non è possibile...

Umorismo sefardita

«Anche lei è mia figlia, ma è maggiorenne...». *

sabato 19 febbraio 2011

Satyricon

Che cosa possono farci le leggi, dove il denaro è sovrano, | dove la povertà non può trionfarci mai? | I Cinici, persino, che vivono con il sacco in spalla, | tante volte, per i soldi, ci vendono il vero. | La giustizia è una merce, tutta esposta lì in piazza, | e il cavaliere che giudica dà la ragione a chi compera.

The times they are a-changin'

- Signora, scambierebbe il suo Dash con due fustini dei miei?
- Ah no, il mio Dash non lo do a nessuno, se lo vuole mi deve pagare.

Vogliamo il Colonnello

Adesso li voglio vedere a fare la rivoluzione liberale anche in Libia, questa volta non hanno a che far con delle  mammolette del tipo di Ben Alì e Mubarak, che ai primi disordini di piazza si sono cacati in mano, questa volta c'è il grande Colonnello a fare da argine contro l'avanzata del Nulla. Tieni duro Muammar, non dargliela vinta a questi radical chic del cazzo, sennò a Berluscone davvero gli tocca di andare a svernare dal suo amico Putin, altro che palmizi.

giovedì 17 febbraio 2011

L'arte non deve mai tentare di farsi popolare.
Il pubblico deve cercare di diventare artistico.
(Oscar Wilde)
E' inutile, Davide Van Des Froos non lo capisco, è troppo artista per me, non ci arrivo.

lunedì 14 febbraio 2011

L'ho visto su Voyager. Esattamente 82 anni fa, a Chicago, due napoletani travestiti da poliziotti irruppero in un'officina al civico 2122 di North Clark Street, fecero allineare sette bei giovanotti irlandesi lungo il muro con la scusa di una perquisa e si tirarono giù i pantaloni. Quelli allarmati si voltarono, reagirono in malo modo e ai due latin lovers mandati da Al Capone non restò altro che freddarli con una cinquantina di colpi di thompson. Insomma, uno chissà cosa si immaginava leggendo del "massacro di San Valentino" e invece si trattava solo di un regolamento di conti tra froci.

domenica 13 febbraio 2011

Fallaci

A casa loro hanno appena fatto la rivoluzione democratica che adesso sbarcano in massa a Lampedusa, com'è 'sta cosa? Allora significa che stavano meglio prima. L'Europa ha il destino segnato, non c'è più niente da fare, meglio farsene una ragione. E allora Mastro Battiato aiutaci tu, aiutaci a capire il medioriente, raccontaci dei datteri da sugo, delle verità sepolte, delle rive trasparenti dei ruscelli, degli erómenoi votati al sacrifizio in cambio di un ciclo di lezioni su Gadamer (e speriamo si accontentino di Gadamer, sennò son cazzi). L'Italia poi sta facendo passare il messaggio sbagliato, con questa fregnaccia del Berlusconi corruttore di minorenni le magrebine si sono fatte l'idea che in Europa è pieno di erastoi attempati disposti a mantenerle, non c'è bisogno di scomodare Al Qaeda per comprendere le ragioni di questo vento di rivoluzione che spazza via i governi nordafricani, la colpa è di chi ha messo in giro la storia del bunga bunga (assolviamo Berlusconi, non facciamogli fare la fine di Socrate).

sabato 12 febbraio 2011

Flee like an egyptian

Avete visto, chi ha detto che non c'è alternativa? Berlusconi si rifugia a Viserbella e Gianni Letta consegna il potere ai militari che trattano coi fratelli cristiani, una transizione democratica è possibile, anche in Italia.

martedì 8 febbraio 2011

Cantaridina granulare

«Quando esco di casa ho paura di bere in qualsiasi bicchiere, per paura che ci mettano dentro qualcosa che ti fa perdere la testa per farti fare delle pazzie sessuali». * *

Fu il 27 giugno del 1772, era di giovedì, quando il cameriere Latour fermò per istrada la diciottenne prostituta Marianne Laverne, e combinò gl'intricati incontri con Mariette Borelly, Marianette Lauguier, Rose Coste e Marguerite Coste, con scene di sodomia e fustigazione e l'uso di pillole alla cantaridina, che avevano uno scopo, diciamo così, innocente, ma parvero alle «pazienti» un tentativo di avvelenamento.** La Tommasienne invece si svegliò piuttosto scombussolata la mattina del 28, non si ricordava nulla della sera prima, ma in compenso provava un inspiegabile bisogno di scappare in bagno: riflesso peristaltico, memoria ancestrale, riflusso ipnagogico? E chi lo sa, comunque io non ci metterei la mano sul fuoco e contatterei un proctologo di fama.


** La vita di De Sade, Gianni Nicoletti.

sabato 5 febbraio 2011

Non mollare mai

Alcuni giorni orsono il mio americanista di riferimento notava, con riferimento agli scandali sessuali, come la metà di tutto questo basterebbe a costringere alle dimissioni chiunque, in qualunque paese occidentale, ma allora perché Berlusconi non molla, perché Berlusconi non si dimette? Perché non siamo un vero paese occidentale. Con tutto il rispetto parlando, noi non siamo fessi come gli americani, che puritani come sono al primo accenno di scandaletto mollano tutto come se Natalino Hawthorne in persona avesse loro dipinto sulla fronte la lettera scarlatta, noi no, siamo un paese meridionale, diciamo argentino, per cui in fondo non ci dispiace l'idea di un presidente tanguero, di un presidente che nonostante gli anni non tira indietro la gamba. E' stato ieri che ho visto un vecchietto in una minicar che suonava il clakson e faceva gesti piuttosto eloquenti in direzione di una magrebina vestita come Nina Moric, perché la gente di qui è gente che non molla mai e che non gli importa di avere la macchina piccola, è gente che lancia il pisello oltre l'ostacolo. Quindi il nostro fa bene a non mollare mai, ha capito che la gente premia la stabilità, che la gente vuole certezze, e tra un Veltroni che lasciava la direzione del suo partito per ripicca e un Berlusconi che non molla nemmeno se gli passano la sifilide, è chiaro che vince il sifilitico, perché almeno lui lotta e non si lascia andare. Ecco, lui non deve mollare, voi invece smettetela di dimenarvi e lasciatevi inculare con calma, è il destino, non si può cambiare.

mercoledì 2 febbraio 2011

Papillon

Pensavo che in carcere potrei riprendere a studiare filosofia, che ne pensate? Un modo intelligente per sfuggire alla condanna del lavoro.

martedì 1 febbraio 2011

Function is the key

Lavoro tanto in questo periodo, è come il lavaggio del cervello, non penso più niente, non leggo più niente, non me ne importa più niente di nisciuno. Anch'io come Carla Bruni non mi sento più di sinistra, è un altro degli effetti che possono verificarsi lavorando tanto, quassù, in Briansa. La velocità, l'efficienza e la completa dedizione che richiede il mio lavoro annulla in un sol colpo tutte le fole sulla civiltà, la laicità, la politica e il liberalismo, conta una sola cosa: dare ai clienti ciò che chiedono e sperare che paghino, ai clienti non gliene importa niente dei fratelli musulmani, a meno che non debbano entrarci in affari. A pensarci bene è qualcosa di terribile il lavoro, se gli islam che stanno prendendo il potere in Egitto decidessero di impiccare il povero Mubarak, mi ci gioco i coglioni che a Cantù ci sarebbe già il mobiliere pronto a costruirgli il patibolo (son bravi a Cantù, son dei mobilieri sopraffini). Vi dico solo una cosa: a Mubarak è rimasto solo Israele, e questa la dice tutta.