sabato 30 giugno 2018

Rebelòt

Ma quindi voi ci avete capito qualcosa del vertice europeo suoi migranti? Si faranno questi hotspot e dove? Al confine, dentro il confine, fuori dal confine (quale confine?). Ci vorrà la legione straniera, l'extraterritorialità, l'esproprio a fini umanitari? Si faranno questi centri di raccolta all'avanguardia? La situazione si può definire in un solo modo: un gran rebelòt ("casino, caos, confusione").

venerdì 29 giugno 2018

La società aperta non è un diritto, è la conseguenza di presupposti storici che sono venuti meno.

giovedì 28 giugno 2018

Non puntualizzo per cattivismo, perché mi piace dare contro a chi ancora crede nel suo mito di progresso, lo dico perché governare il fenomeno migratorio è un’urgenza reale, non è fascismo, perché non ha senso accogliere per non dare alcuna vera e degna opportunità di vita e di lavoro creando così un esercito di sottopagati, il fatto è che non si è scelto in passato di governare l’immigrazione per non farsi dare (ingiustamente) dei razzisti e ora si ritrovano i Salvini che sulla questione lasciata in sospeso lucrano sulla rendita di posizione aizzando i peggiori istinti. 
La società aperta non funziona più, perché? Perché funzionava solo in assenza di una minaccia, funzionava negli anni ‘90 quando il muro era crollato e l’occidente sembrava trionfare senza incontrare alcun ostacolo, sostenuto dall’ideologia postmoderna e da chi si spingeva ingenuamente a teorizzare la fine della storia. I nodi sono venuti al pettine, la storia non è finita, nuove paure hanno scosso l’occidente, è il lungo respiro della storia che riattacca dopo aver ripreso fiato.
Ogni essere umano ha diritto di migrare, l’art. 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo parla chiaro: “ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.“

Ma di nuovo, non sono diritti naturali questi diritti, sono positivi, stabiliti dagli uomini e valgono quel che valgono nella misura in cui riescono ad imporsi. Le esigenze di sicurezza, il terrorismo, la sovranità degli stati, consentono ampie deroghe ai principi stabiliti universalmente. Io temo che le recriminazioni di stampo progressista non solo non possono nulla contro l’argomento della sicurezza percepita e non ma non colgono nemmeno nel segno e infatti ricadono a terra come armi spuntate. Io penso che bisognerà inventarsi qualche altra formula.

martedì 26 giugno 2018

Sveltine

30 minuti di connessione gratis al giorno a chi non se la può permettere, ammazza che sparagnini, manco il tempo di scegliersi il video porno.

lunedì 25 giugno 2018

L'oggetto che pensa

Che cos'è l'uomo? Un oggetto che pensa. E ne siamo intimamente convinti. Ma già il concetto di oggetto è problematico, come può esistere infatti quell'oggetto in quella determinata forma indipendentemente dal soggetto che lo esperisce secondo le qualità proprie del suo percepire? In realtà non è nemmeno corretto pensare che esista una realtà oggettiva in sé che viene interpretata dal soggetto in quanto questa realtà in sé non è manifesta per sua stessa definizione. Pensare che debba esistere una realtà in sé a cui si rivolge la percezione è come pensare che debba esistere un dio per giustificare l'esistenza del mondo, la cosa in sé è un pensare metafisico. E allora che cos'è l'uomo? E' un ente che pensa, e per ente si intende un essente, un qualcosa che si manifesta, pensarlo materiale, al pari di una lampada, è già un eccedere.
A un certo punto bisognerà domandare agli xenofobi: d'accordo, ma una volta rimandati a casa tutti i negri e tutti i rom potremo finalmente essere felici?

La volontà non ci appartiene

La volontà non ci appartiene, dice il filosofo, e ha ben ragione. L'uomo crede, fra le tante cose in cui crede, che la sua propria volontà abbia diritto di precedenza su ogni altro moto dello spirito e che sia proprio quella a dirigere le danze come il direttore l'orchestra. Ma quando qualcosa prende forma nella coscienza le condizioni di quel volere che a noi appare come nostro in realtà si sono già messe in moto per conto loro e quel fenomeno che chiamiamo "la nostra volontà", che noi pensiamo come causa, in realtà è la conseguenza. Tutto questo, ovviamente, inerisce a quella fede saldissima che è il libero arbitrio.

domenica 24 giugno 2018

Ma almeno non moriremo renziani

La politica avvelena i pozzi invece di schiarire le acque, ormai è il globalista progressista che trama contro i popoli e mira alla sostituzione etnica voluta dai pluto-plutocrati, è quello che prende atto della biodiversità delle genti e delle persone che viene tacciato di cospirazione contro la conservazione della specie italica in ispecie, tutto questo è molto pericoloso ma ineluttabile, siamo xenofobi, è vero, ma almeno non moriremo renziani.

“E anche se purtroppo faccio un lavoro da poco almeno non lavoro per gli ebrei!”

SOROS!

Senatore della Repubblica M5S, già presidente dell’Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari). I Rothschild, i Sette Savi, la sostituzione etnica, il piano mondiale per farci diventare necri. Ma almeno non siamo renziani.


venerdì 22 giugno 2018

Ogni resistenza è inutile

Arrenditi, non puoi nulla contro la dittatura del senso comune, fidati di me che da filosofo vado a dire in giro che la materia non si mostra, e che nemmeno il libero arbitrio così come la realtà esterna alla mente, e vedi come ti sistema il senso comune con i suoi comunissimi argomenti. Non puoi nulla contro Salvini, più gli ribatti punto su punto e più lui trae forza, come il Coeurl che succhia l’ID dai corpi dei malcapitati, Salvini succhia le vostre energie e le risputa sotto forma di voti alla Lega, ogni resistenza è inutile.

Burioni stai sereno

Se il senso comune dice che dieci vaccini sono troppi allora è vero che dieci vaccini sono troppi, in fondo i bambini sono sempre cresciuti anche senza tutti questi professoroni che si sono un po' fissati sulle malattie, che invece di far del bene li fanno ammalare con tutte quelle schifezze che ci inoculano nel sangue. E poi se hai paura che te ne muoia uno fanne due in più, che non fa mai male alla demografia. Comunque i vaccini non sono nel contratto, Burioni stai sereno.

giovedì 21 giugno 2018

Un'amara verità che ti spiega come mai il mondo non trova pace: che non esiste nessun diritto naturale di venire al mondo né di essere felici, di vedere i figli crescere, di garantire loro un futuro migliore, questi diritti sono positivi, cioè delle semplici pretese umane e per questo fatalmente condizionate ai mutamenti di umore della storia: i diritti universali sono universali solo a parole.

(Per cui i diritti, che sono lo specchio dei nostri bisogni, sono validi nella misura in cui ci si impegna a farli valere, ma tieni sempre presente che potrebbe non bastare perché il bisogno di quel diritto potrebbe venire meno. Ci dovremmo domandare: perché il "bisogno" dell'accoglienza è venuto meno?).

lunedì 18 giugno 2018

Di Maio stoppa Salvini: la Soluzione Finale non è nel contratto.

domenica 17 giugno 2018

Il mondo come Svizzera e rappresentazione

Stasera tifavo spudoratamente Svizzera steso sul divano, divorate le belle gambe dalle zanzare, con Schopenhauer che spiegava che la realtà come oggetto in sé, indipendente dal soggetto che la percepisce, è una non-cosa (critica alla cosa in sé kantiana), ogni tanto buttavo l’occhio e vedevo i brasiliani arrancare e gli svizzeri correre, correre come gli islandesi, che non avevano là davanti un Cristiano Ronaldo ma solo Embolo (si chiama così) e Shakiri, altrimenti ti sistemavano pure il Brasile. Allora ci siamo capiti: se pensate che esiste una realtà esterna indipendente dal soggetto che la informa (che le dà forma) vi state sbagliando di grosso, come Coutinho il secondo gol davanti al portiere.
I miei amici di sinistra avevano un travaglio interiore e li capisco, non potevano appoggiare il “turboliberista” Renzi e le politiche di Minniti sull’immigrazione, questione di principio, per cui alcuni di loro si sono buttati a sinistra-sinistra e altri sui Cinque Stelle in assoluta buona fede, senonché oggi si ritrovano il “razzista e questurino” Salvini al governo e Di Battista che dice che il futuro degli africani è in Africa e non c’è nulla di razzista (ha ragione a dire non c’è nulla di razzista, ma dal loro punto di vista è un tradimento). 

Il premier Conte, intanto, incassa i coloriti complimenti di Trump sull’immigrazione e vola in Francia per appoggiare l’idea degli hotspot in terra straniera, così da fare selezione come all’ingresso delle discoteche (Europa discoteca chic, africano vestito male, non puoi entrare, lo facciamo per il tuo bene).

Diciamo che si sono fatti fregare dalla loro stessa buona fede, non poteva andare diversamente.

sabato 16 giugno 2018

Già mi immagino quando faremo gli hotspot in Manciuria per fermare l’immigrazione cinese. 
Partiamo dal presupposto che l'occhio che giudica non è meno corrotto della mano che ruba.

mercoledì 13 giugno 2018

L'Italia è un caso da manuale di legittima difesa putativa, tu pensi che la minaccia sia reale e invece è solo Soros che ti fa gli scherzi (tana per Soros!).

martedì 12 giugno 2018

Cecilia Strada è convinta che quella di Salvini sia "una figura di palta" internazionale, che abbiamo perso credibilità, che la chiamano vittoria e invece è una sconfitta. Temo che non sia così, sarebbe stato diverso se la nave la si fosse abbandonata al suo destino in balia delle onde, ma poiché la nave è assistita dai medici, scortata dalle navi di supporto, arrivato pure il rifornimento di biscottini da Malta per espiare i suoi sensi di colpa, Salvini si è messo al riparo della buona fede, si tratta solo di difendere la questione di principio, dice, di dare un segnale agli scafisti che non siamo più disposti ad alimentare la tratta degli schiavi, e non di torturare i migranti. Poi alla buona fede di Salvini si può credere o meno, ma formalmente il discorso regge e i risultati, per Salvini, si vedono.

Storia della materia: la hyle greca

Ci dice l’enciclopedia diffusa di internet che gli antichi greci, custodi dei significati che stanno alla base dell’occidente, indicavano la materia con il nome di hyle (dagli antichi pronunciata “üle”, con la “ü” lombarda, per cui anche “füsis” per dire physis, la “füsica nucleare”, ecc., “übris” per dire hybris). Nel suo significato originario, come indicato dalla Treccani, hyle significa “legna di bosco”, intesa come materiale di costruzione.

Da qui si può evincere tutta la praticità degli antichi: hyle è la sostanza materiale informe in attesa dell’agente esterno che la trasformi e la traduca nelle cose del mondo, così come la legna, opportunamente organizzata dall’azione dell’uomo, dà origine alle molteplici forme delle navi.

Questa materia così concepita, idealmente molto vicina all’apeiron, è un concetto puramente astratto: poiché le cose del mondo sono distinte fra di loro, occorre che vi sia una sostanza indistinta che sia potenzialmente predisposta a ricevere le forme, così come verrà illustrato più tardi dalla filosofia aristotelica, poiché se le cose si creano e si distruggono, occorre che esse non diventino un nulla assoluto e non si creino dal nulla assoluto.

Ma è davvero così?

Il corpo nero e la catastrofe ultravioletta

(seconda versione rivisitata)

L’avventura della teoria dei quanti comincia con un problema teorico di difficile soluzione e ancor più difficile spiegazione, il problema del cosiddetto spettro del corpo nero, che a dirla così già incute un certo timore. Il corpo nero è un oggetto teorico che è in grado di assorbire tutte le radiazioni senza rifletterne alcuna, un oggetto impossibile in natura.

Scordiamoci formule e complicazioni, ci basti sapere che per osservarne empiricamente gli effetti gli scienziati avevano aggirato il problema creando un oggetto che si comportava quasi come il corpo nero, ma solo quasi (il famoso corpo cavo). In questo oggetto le radiazioni entravano da un piccolo foro di ingresso e rimbalzavano sulle pareti cave fino a disperdersi, così da simulare con buona approssimazione la proprietà dell’oggetto teorico, quella dell’assorbimento assoluto.

Studiando l’oggetto teorico e applicando le regole della meccanica classica a questo corpo nero ideale qualcuno si accorse che si sarebbe andati incontro a un paradosso quando non addirittura a una vera catastrofe, la catastrofe ultravioletta: “un corpo nero ideale in equilibrio termico con l'ambiente emetterebbe radiazione elettromagnetica con potenza infinita, come risulta dall'applicazione delle equazioni di Maxwell.” Questo di fatto era impossibile, l’infinito è infatti un concetto che non va d’accordo con la legge della conservazione dell’energia, inoltre, en passant, i dati sperimentali misurati nel corpo cavo indicavano l’esatto contrario.

Come risolvere la questione?

Ci pensò Max Planck. In realtà pare che Planck non avesse nemmeno preso in considerazione il problema della catastrofe ultravioletta, tutto quello che gli premeva era di trovare un modo per calcolare l’emissione del corpo nero in modo che i dati teorici coincidessero con quelli sperimentali.

Plank cambiò la modalità di emissione delle radiazioni: per far quadrare i conti gli atomi dovevano emettere energia quantizzata, cioè a pacchetti discreti, invece che continua.

Planck non pensava che la sua scoperta descrivesse il modo in cui gli atomi si comportano veramente nella realtà, pensava più che altro di aver ideato un espediente matematico per fare tornare i conti, non rendendosi conto di avere di fatto dato inizio a una vera e propria rivoluzione.

E da questo si evince come da problemi apparentemente irrilevanti possano scaturire grandi stravolgimenti.
Sempre più convinto che la pace fra gli uomini sia da fondare non tanto sull'esercizio quotidiano del sentimentalismo quanto sul reciproco interesse, l'interesse reciproco è quel dato oggettivo che trascende l'opinabilità dei buoni sentimenti (se c'è interesse che una cosa accada è molto più facile farla accadere).
Salvini di sicuro si è ispirato ad Airport Security Australia, quello dove non passa nemmeno un dattero che sennò gli sconvolge l'ecosistema e il koala piange.

lunedì 11 giugno 2018

Sono tutti d'accordo, Salvini si mangerà i Cinque Stelle e quando avrà finito di digerirli si ributterà a destra ereditando il bacino di Forza Italia, che come s'è visto rende ancora bene. La sua forza è quella di essersi incardinato sul senso comune, Salvini dice quello che si dice, per strada, al mercato, nelle birrerie, su Facebook, dalla parrucchiera. Salvini è la forza tranquilla capace di fare quello che si pensa, dopo aver ruttato. Chapeau.

Esperienza senza materia

Per dimostrare che sono gli atomi che determinano l’esperienza sensibile abbiamo bisogno di dimostrarli attraverso l’esperienza sensibile, ricorda il trilemma di Münchhausen: il barone si tira fuori dalle sabbie mobili afferrandosi per il codino. In altre parole, per dimostrare la premessa, che gli atomi determinano l'esperienza sensibile, dobbiamo far ricorso alla conclusione, la conclusione precede la premessa.

E se davvero non fossero gli atomi i costituenti ultimi della realtà ma l'informazione, come dicono quei matti dell'ontologia digitale? In fondo oggi si traducono anche i libri e le canzoni in sequenze di DNA, così dice la televisione.

Il bello della prospettiva idealista coerente è che dimostra come non vi sia bisogno della materia, nel suo senso ontologico e cartesiano di realtà estesa, per far funzionare la realtà. Se non proprio una contraddizione, la materia diventa una congettura che ci si può lasciare alle spalle senza colpo ferire, niente di più che un feticcio dell'uomo moderno che continuerà i suoi esperimenti sulle modalità di apparizione dell'esperienza sensibile.

Impossibile, dirà il materialista, così la realtà diventa magica, un sogno che poggia sul nulla. Ma l'esperienza non è un nulla, è un pregiudizio pensare che abbia bisogno di un sostrato per ricevere consistenza. E in più si potrà ribattere al materialista che anche la sua materia è un sogno non attestato dall'evidenza originaria dell'esperienza sensibile: l'esperienza che si fa della materia, e qui concorderà anche il materialista, non è la materia. L'esperienza senza materia sembrerebbe un impossibile quando in realtà è la più coerente delle forme gnoseologiche. Anche Kant affermava che al di là della rappresentazione si trova la terraferma della cosa in sé, questa cosa in sé rimane però per sua stessa definizione un pensato privo di esperienza sensibile.

Abbiamo ucciso la materia, il delitto perfetto.


domenica 10 giugno 2018

La realtà

Salvini chiude i porti. Fatta la tara alla demagogia e fatta salva la vita dei migranti, la forza di Salvini sta nel muoversi in una zona di legittimità. Trattasi di commercio di esseri umani, la narrazione dei poveretti che fuggono dalla miseria per inseguire il sogno di una vita migliore non regge più, la questione è più complicata, ci sono organizzazioni criminali, i poveretti vengono raggirati, picchiati, stuprati, gettati dalle stesse famiglie in pasto agli aguzzini, continuare ad accoglierli, dicono, è il medico pietoso che fa la piaga cancerosa, non fa che alimentare il crimine. Temo che qualcosa bisognerà pur concedere a questa tesi, ed è proprio qui che la sinistra si è arenata (le ong che svuotano il mare con il cucchiaino). Dietro a quel “non possiamo accoglierli tutti” non si nasconde solo l'ipocrisia del razzista che li vorrebbe vedere tutti affogati ma anche un triste dato di fatto: che non possiamo accoglierli tutti.

Promemoria:

L'Italia può decidere di chiudere i suoi porti?
Sì, il governo italiano può negare uno sbarco. Ma la responsabilità ricade totalmente sul ministro delle Infrastrutture, il Viminale non ha competenza al riguardo. Il rifiuto di accesso ai porti di imbarcazioni che abbiano effettuato soccorsi in mare può comportare però la violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, quando i soccorsi versino in stato di bisogno (per esempio, alimentare) o necessitino di cure mediche urgenti.

Una volta comunicata la chiusura dei porti cosa devono fare le navi dei soccorsi?
In teoria non dovrebbero neppure entrare nelle acque territoriali di quel Paese. In verità, se una nave si presenta all'imbocco del porto e comunica che non può garantire la sicurezza delle persone a bordo e le cure mediche necessarie, il Paese deve accogliere l'imbarcazione.

Repubblica.it

Un caso di sincronicità

Mi capita sott'occhio un vecchio libro ingiallito appartenente al lascito sessantottino di mio padre, Scienza e Politica nel mondo antico di Benjamin Farrington. Il libro ha una sua tesi di fondo ma non è questo quello che mi preme, apro a caso il libro sul capitolo dedicato a Epicuro:

"Tuttavia Epicuro sapeva che alla dottrina della natura degli atomi mancava la conferma dell'esperienza sensibile, sebbene essi siano il fondamento di un sistema il cui criterio di verità è dato dalla prova dei sensi. [...] La testimonianza dei sensi non è basata sulla teoria dell'atomo, ma è la teoria dell'atomo che è basata sulla testimonianza dei sensi."

La testimonianza dei sensi non è basata sulla teoria dell'atomo, ma è la teoria dell'atomo che è basata sulla testimonianza dei sensi, lo sapeva anche Epicuro. Ma guarda un po', mi dico, apro a caso un libro ("a caso" è tutto da dimostrare) e mi si attaccano proprio le questioni che mi interessano in questo momento, perché non sono credente, altrimenti ci sarebbe da credere alla provvidenza divina.

sabato 9 giugno 2018

Qui sul lago c'è l'invasione delle tedesche, girano in infradito come fossero ai caraibi, bianche come la panna spray. Io non so se qui al nord è il caso di vestirsi così, senza un minimo di decoro, non siamo mica in Congo che vanno in giro con le zinne di fuori (stai insultando il Congo), non siamo mica a Cuba che (stai insultando Cuba), non siamo mica a Ibiza (stai insultando Ibiza). I tedeschi sono fatti così, dopo il Brennero cominciano i tropici.
Se la scuola non ti insegna che cos’è lo spread e le sue implicazioni è chiaro che poi è facile convincerti che è cosa da nulla, un’invenzione dei Sette Savi di Sion e delle lobbies finanziarie, temo che la scuola sia finita in un senso più letterale.
Il “secondo me” non esiste in filosofia, quando si argomenta in filosofia l’unico criterio è il “secondo verità”. Se poi tu non credi che si possano dire verità incontrovertibili, come pensano i vattimiani e i postmoderni a vario titolo, allora non ti ci devi nemmeno misurare con la filosofia, fai l’opinionista. 

Le rivoluzioni di oggi sono le restaurazioni di domani

Diego Fusaro si rifà al suo maestro Costanzo Preve, il quale, attraverso un’idealizzazione sistematica del pensiero greco, predicava la teoria del giusto limite. I greci, diceva, conoscevano la legge dell’equilibrio, sapevano quando fermarsi, mentre il capitalismo brama il profitto infinito, cattivo.

A parte che Diego, da hegeliano, dovrebbe sapere che la storia procede per accumulo infinito di tesi e antitesi, ma se ne ricorda solo quando gli fa comodo. Secondo: i greci predicavano il limite perché non possedevano ancora i mezzi per superare quel limite. Il senso della dominazione delle cose è stato evocato proprio da loro con l’idea dell’ente che si crea e si distrugge. Terzo: la pulsione a desiderare di più di quello che si ha è irriducibile, non si può obbligare gli uomini a darsi un limite, specialmente quando sanno che questo limite si può concretamente superare.

Il capitalismo non è un male assoluto, questa è una visione puerile, è la conseguenza naturale del nostro modo di pensare le cose: se sono a nostra disposizione, non si vede perché dovremmo lasciarle in pace, ma i rivoluzionari la pensano allo stesso modo dei capitalisti, che il mondo è trasformabile (creazione/distruzione) secondo volontà, è per questo che tutto si muove e la rivoluzione di oggi ridiventa la restaurazione di domani.

Se non capiamo questo ce lo meritiamo Fusaro.

venerdì 8 giugno 2018

Per strada urla di giubilo e clacson, siamo usciti dall'Euro? Macché, finite le scuole. 

giovedì 7 giugno 2018

Anche io ero fazioso una volta e mi ero fissato su Berlusconi come un Travaglio qualsiasi, c'ho perfino una zia che cancellava la sua faccia con l'unghia dalle riviste, tipo gli scalpellini egizi con l'effigie di Akhenaton, adesso chissà, voterà Di Maio pure lei. Ma poi perché scaldarsi tanto? Oggi vince la Juve, domani la Juve, il giorno che scomparirà Berlusconi manco si ricorderanno per quale ragione si sono buttati in politica.
Sono sostanzialmente d’accordo con il discorso di Sgarbi alla Camera e relativa citazione junghiana: il limite della trinità è che non include il diavolo per formare la quaternità, inglobiamo i cinque stelle e facciamoli morire.

mercoledì 6 giugno 2018

"Tu, con le tue balle sulla materia che non si mostra, intendi solo costruire un riparo contro la paura della morte come già fecero le religioni". Senz'altro. Però, caro mio, mi devi ribattere sul merito, perché mentre la religione ha fede nelle cose che non si mostrano, qui l'argomento fa leva sulle sole cose che si mostrano, occhio che ti frego.
Oggi La Provincia di Como se ne usciva in edicola col seguente lancio: “Ecco come mandare a casa gli immigrati”. Insomma, non ce li vogliono qui gli immigrati, potete sgolarvi finché vi pare con i vostri argomenti liberal-progressisti, a Como non li vogliono e sono già tutti ringalluzziti per avere uno dei loro agli Interni (ieri 7 profughi del centro accoglienza hanno malmenato un autista perché non volevano pagare il biglietto, ce la mettono tutta per risultare simpatici).
Per tanto che sia strano non è evidente che la coscienza sia sostenuta da un corpo materiale, e questo non perché si speri di farla franca in una vagheggiata dimensione spirituale in cui si è sempre salvi ma perché quell'impressione astratta e immateriale che chiamiamo percezione precede sempre il suo presupposto substrato materiale. È in questo senso che la materia non si mostra.

martedì 5 giugno 2018

Dice il filosofo che tutti noi ci pensiamo come cose fra le cose, e cioè oggetti fra gli oggetti, che come gli oggetti si rompono e quando si può si riparano e sennò crepano. Ecco, visti i presupposti, che possibilità abbiamo, noi che ci crediamo dei semplici oggetti, di opporci alla violenza e alla prevaricazione? La malattia ci precede. E allora a voglia di fare appelli alla concordia e alla pace fra gli uomini, qui è il manico che è stortoe coinvolge qualcosa di più grande della semplice buona volontà.
Alla fine il movimento cinque stelle è il Pci realizzato nell'era delle consulenze per le strategie digitali.
Il populismo dei cinque stelle che oggi tanto deploriamo è lo stesso populismo che fu del PCI, solo che nemmeno Repubblica se lo ricorda (o fa finta di non ricordarselo).

lunedì 4 giugno 2018

“O l’Europa ci dà una mano a mettere in sicurezza il nostro Paese, oppure dovremo scegliere altre vie”.

Gli spariamo a tutti!! 

(Dio che sensazioni di libertà, grazie Salvini).
Non capisco perché il meridione abbia bisogno di un suo ministero ad hoc, come fosse il caso speciale, l'eterno minus habens bisognoso di sostegno, ribellatevi a questa forma di paternalismo, sant'Iddio.

domenica 3 giugno 2018

Il cosiddetto Mind-body problem

Studiando a fondo l’idealismo, il quale riduce la realtà a sogno razionale, mi sono reso conto di come ci facciamo impressionare dalla presenza degli oggetti (e non può essere altrimenti), e allora evochiamo questo nuovo dio che è la materia e ci riempiamo tutto come una gettata di cemento, eppure, incredibile a dirsi, quella materia rimane pur sempre la sensazione immateriale di una presenza materiale, e il giorno che lo comprendi ti senti più leggero, perché la materia pesa.

Quando prendi la porta sul naso, per esempio, è la materia quella che senti? Ovviamente sì. Ma quella materia è fatta esclusivamente di dolore, di formicolio all’osso, di un particolare sapore, di un particolare calore, l’incontro con la materia si traduce tutto in una sequenza di sensazioni.

Il giorno che ci spiegheranno incontrovertibilmente il passaggio dal piano materiale a quello mentale sarà un gran giorno, più facile negare tout court il dualismo.

Fenomenologia

Per la fenomenologia le cose esistono nella misura in cui si mostrano: l’interno di un albero non è dato per certo finché non viene tagliato. Non è un bel modo di concepire la realtà? E’ fantastico, la vita è come un disegno che si crea mano a mano davanti agli occhi, come nelle simulazioni al computer (it from bit), e inoltre il concetto non è poi così distante da certe conclusioni della fisica contemporanea.

Einstein un giorno chiese al fisico Abraham Pais: “Veramente lei è convinto che la luna esista solo se la si guarda?”

Nella meccanica quantistica “una particella non esiste in un punto preciso dello spazio, ma conduce una sorta di esistenza solo potenziale, dispersa nello spazio stesso in una distribuzione di probabilità, e acquista una posizione precisa solo in virtù di una misurazione”. 

Qui la fisica è andata perfino oltre la presunta follia dei filosofi.

Il dolore è fatto di atomi?

Il vescovo George Berkeley (1685-1753) è un po’ come David Copperfield, l’illusionista, quello che ti fa sparire gli aerei davanti agli occhi, solo che Berkeley non si accontenta di far sparire gli aerei (che fra l’altro, ai suoi tempi, non esistevano se non nei sogni di Leonardo), Berkeley vi fa sparire davanti agli occhi l’intera realtà materiale.

Attenzione che non si tratta di un trucco: dice Berkeley che noi conosciamo la realtà solo attraverso le sensazioni e le idee che si formano nella mente, ma sono queste sensazioni oggetti materiali? Non sono fatte di atomi, non sono estese nello spazio: bisogna dire di no.

Paradosso, o contraddizione: In un mondo che pensiamo fatto di materia, questa materia viene però concepita e percepita solo ed esclusivamente attraverso impressioni, sensazioni e idee di natura immateriale. In altre parole, se tutto è materia, quello che invece si mostra è sempre e solamente l’idea.

Questa evidenza originaria porta il vescovo Berkeley a concludere che la materia non esiste, un semplice concetto che non corrisponde ad alcuna realtà effettiva. 

E la fisica? Non cambia nulla per la fisica, la fisica continua ad indagare la regolarità dei fenomeni e tu continuerai a toccare una mela pensando prima che la stai toccando, continuerai a sentire il tuo corpo pensando prima che lo stai sentendo.

E’ il contrario di quello che pensiamo comunemente: la materia non precede la sua idea. E allora il materialista obietterà: senza materia nemmeno il cervello che percepisce, senonché pure il cervello si manifesta come idea e percepito immateriale, non può essere altrimenti (quando hai mal di testa, cosa percepisci? Il dolore. E' forse il dolore fatto di atomi?).

Questo è quello che in filosofia si chiama idealismo.

Il cambiamento



sabato 2 giugno 2018

Berluscone ci aveva il conflitto di interessi e la Casaleggio Associati invece no? Meglio della doppia morale nessuna morale.

"La Culla vuota della civiltà. All'origine della crisi"

Questo il titolo del libro manifesto del neo-ministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana, veronese, leghista, ultra-cattolico, contro la lobby dei gay che vogliono dominarci, ecc. ecc.

Ci risiamo. A parte che questa storia della crisi demografica, l’ho sempre detto, è presa dal rovescio: non è la crisi demografica che genera la crisi dei valori tradizionali, è la crisi dei valori tradizionali che genera la crisi demografica.

E poi, cosa credi, di convincere gli italiani a fare più figli per decreto ministeriale? Oppure i gay ad evitare di esporre troppo le loro relazioni per opportunità morale?

A farvi incantare dai cinque stelle avete permesso l’avverarsi della Repubblica di Diego Fusaro, lungimiranti.

venerdì 1 giugno 2018

Invictus

Una cosa semplice che dice Salvini, così semplice che non si può che concordare: porte aperte alla gente per bene, a casa loro chi viene a fare casino e pensa solo di fare il mantenuto. Se non nella forma, ineccepibile nella sostanza. E tu pensi di muovere le tue obiezioni e agitargli davanti al naso i tuoi sociologismi sperando di ottenere qualcosa? Non ci puoi che sbattere le corna. Rassegnati, non ce la puoi fare contro Salvini. (verrebbe proprio comodo un segno da apporre sulla gente per male per distinguerla da quella per bene).
Mi chiedono perché ho tolto i commenti: per il semplice fatto che avendo ragione non ho alcun bisogno di farmela dare.