Il vescovo George Berkeley (1685-1753) è un po’ come David Copperfield, l’illusionista, quello che ti fa sparire gli aerei davanti agli occhi, solo che Berkeley non si accontenta di far sparire gli aerei (che fra l’altro, ai suoi tempi, non esistevano se non nei sogni di Leonardo), Berkeley vi fa sparire davanti agli occhi l’intera realtà materiale.
Attenzione che non si tratta di un trucco: dice Berkeley che noi conosciamo la realtà solo attraverso le sensazioni e le idee che si formano nella mente, ma sono queste sensazioni oggetti materiali? Non sono fatte di atomi, non sono estese nello spazio: bisogna dire di no.
Paradosso, o contraddizione: In un mondo che pensiamo fatto di materia, questa materia viene però concepita e percepita solo ed esclusivamente attraverso impressioni, sensazioni e idee di natura immateriale. In altre parole, se tutto è materia, quello che invece si mostra è sempre e solamente l’idea.
Questa evidenza originaria porta il vescovo Berkeley a concludere che la materia non esiste, un semplice concetto che non corrisponde ad alcuna realtà effettiva.
E la fisica? Non cambia nulla per la fisica, la fisica continua ad indagare la regolarità dei fenomeni e tu continuerai a toccare una mela pensando prima che la stai toccando, continuerai a sentire il tuo corpo pensando prima che lo stai sentendo.
E’ il contrario di quello che pensiamo comunemente: la materia non precede la sua idea. E allora il materialista obietterà: senza materia nemmeno il cervello che percepisce, senonché pure il cervello si manifesta come idea e percepito immateriale, non può essere altrimenti (quando hai mal di testa, cosa percepisci? Il dolore. E' forse il dolore fatto di atomi?).
Questo è quello che in filosofia si chiama idealismo.