domenica 30 giugno 2019

Io dormo sonni tranquilli perché so che finché ci sarà al comando lui, no caldo africano, no sabbia del deserto, no dattero egiziano potrà più varcare i confini del sacro suolo patrio senza un formale documento di riconoscimento, fieramente respinto sulla linea del bagnasciuga, e tutti i pacifinti e i radicali chic che oggi frignano come mammolette si mettano pure l'anima in pace, se vogliono i buoni sentimenti che vadino al cinema.

giovedì 27 giugno 2019

"Non sono naufraghi ma viaggi organizzati"

"Pronto? Sì, salve... ci servirebbero degli africani da caricare su una nave per fare una grande azione dimostrativa... sì, il solito... come dice? Se il nostro Salvini è d'accordo? Certo che è d'accordo, è lui il padrone del vapore, poliziotto cattivo contro pace nel mondo, tira più del Trono di Spade... no, guardi, non mi facc... Senta: ca-pi-sce-quel-lo-che-dico?.... Bene, allora me ne procuri di giovani, meglio se ragazzi, e madri incinte all'ultimo mese, è per la drammatizzazione... scusi un attimo... ce l'hai la Meloni che affonda la nave? Ok... Sì, eccomi. Allora, noi arriviamo lì alle otto e li carichiamo tutti, colazione a sacco, non facciamo come l'altra volta che siamo partiti alle due e si schiattava dal caldo... mi raccomando, organizzati. Ok... sì... ovvio... bye... bye bye... bye".

mercoledì 26 giugno 2019

Love is in the air

Un BMW fastback targato Ticino si ferma in un posto riservato ai mezzi di lavoro, giunge un furgone guidato da un operatore edile, cioè un magūtt, un muratore, un operoso manovale, e sibila fra i denti: "svizzeri di merda...". C'è amore nell'aria. La città è romantica e si sente. Si baciano sul lago gli innamorati, ci viene in gita Obama a trovare l'amico. Al fondo di tanta sciccheria strisciano gli amareggiati della vita, i trombati, gli sturacessi del mondo, che accorrono solerti ad aggiustare i gabinetti delle camere prenotate su trivago. Se non con gli svizzeri se la prendono coi varesotti, categoria etnica fra le più vituperate nella zona. Il varesotto è un tronfio, un arricchito, ovverosia un imbecille, il comasco, diversamente, è alacre, onesto, laborioso, e di grande cuore, ma solo con la sua gente. Svizzeri e varesotti sono tollerati appena più dei neri molto neri, che assieme ai "maruchìn", categoria onnicomprensiva del nordafrica e del vicino oriente, costituiscono all'oggi il peggio del peggio che si possa trovare qui in alta Brianza. Come si diceva, c'è amore nell'aria.

lunedì 24 giugno 2019

"Maloja è, delle dimolte nevi di Lombardia,
tra le più skiabili e skiate.
Reduce alcuno, talotta, con tibia,
o anche perone, privi di unità"
C. E. Gadda

Le olimpiadi di Cortina stanno al "paese" evocato da Conte come i Serbelloni Mazzanti Viendalmare stanno alla lotta di classe, espressione di una élite non più culturale ma sciatoria, aperitavita, settimana-biancante, tant'è che la disciplina abbisogna di abbigliamenti e attrezzature, e di piumini e giubbini, e di occhialini e scarpini, talora non proprio economici, mentre è noto che per correre sono principalmente bastanti appena una paio di piedi, nudi se si vuole proprio esagerare, e per saltare in lungo un paio di gambe, quantunque molleggiate. Lungi da noi trarne un discorso morale, piuttosto di costume, l'idiozia dei radicals, coi loro rituals, gareggia ormai in cretineria con quella dei cafonals.

domenica 23 giugno 2019

"Quando entrò nelle aule dove si insegnava la meccanica, Ulrich fu subito in preda a un entusiasmo febbrile. A che serve ormai l'Apollo del Belvedere, se si hanno davanti agli occhi le forme nuove di un turboalternatore o il meccanismo di distribuzione di una locomotiva! Chi può interessarsi ormai alle chiacchiere millenarie sul bene e sul male, quando s'è trovato che no si tratta di “valori costanti” ma di “valori funzionali”, così che la bontà delle opere dipende dalle circostanze storiche e la bontà degli uomini dall'abilità psicotecnica con la quale si sfruttano le loro capacità! Il mondo è semplicemente buffo se lo si considera dal punto di vista tecnico;  privo di praticità in tutti i rapporti umani, estremamente inesatto e antieconomico nei metodi; e chi è abituato a sbrigare le proprie faccende col regolo calcolatore non può ormai prendere sul serio una buona metà delle asserzioni umane".

(L'uomo senza qualità)

sabato 22 giugno 2019

Ritratto di signora con temporale

La signora che mi abita di fronte, che ieri si asciugava i capelli in vestaglia mostrando il davanzale (un davanzale bello polposo, che ci potevi appendere i vasi dei fiori), come tutte le mattine scende in bicicletta a farsi il suo giretto, anche oggi che minaccia temporale, col suo bel vestitino leggero e il sandaletto Saint Tropez, come se l’estate gliela avesse ordinata il dottore. Ma Giove Pluvio oggi ha disposto diversamente, dei nuvoloni scuri striati di bianco, come se ci avessero dentro le venuzze di grasso, e giù che s'aprono le cateratte del cielo, era nell'aria. Torna indietro la signora che pare caduta nel lago con tutta la bicicletta, i capelli che ieri si era sistemati ora sembrano quelli di Medusa, e il vestitino le si è attaccato alle gambe come fosse di plastica, per non dire del davanzale (la val d'Intelvi, col torrente nel mezzo). Ecco che guada la strada come il gaucho in sella al suo destriero, i finimenti sott'acqua, inforca il portone di casa con il gonnellone che le gocciola tutto sui piedi, lividi come piedi di naufraghi: cosa s'aspettava, che il temporale le facesse la premura di girarle attorno solo per lei come uno spasimante cortese? 
Se il fascismo non è solo un fatto politico ma categoria dello spirito, allora fascista era pure Giulio Cesare e il De bello gallico il suo Mein Kampf. Piuttosto sarebbe interessante capire qual è il meccanismo che traduce un certo atteggiamento personale in una tendenza globale. Io per esempio vedo una stanchezza degli uomini alle prese con i loro fastidi quotidiani per cui ad un certo punto mal tollerano la sollecitudine di chi li esorta ad occuparsi degli altri, come fossero loro fratelli, e dicono: ma non ci rompete i covoni che ne abbiamo già d'avanzo dei nostri! Sicché la sinistra sta oggi così tanto sulle scatole perché chiede troppo all'essere umano, gli chiede nientemeno di amare l'umanità. E nei casi più estremi anche gli animali, le piante, i ciottoli che rotolano nei torrenti. Non siamo ancora pronti per tutto questo amore.

venerdì 21 giugno 2019

Va capito l'umorismo anglosassone di Vittorio Feltri, prima di muovergli delle critiche andrebbero letti il Tristram Shandy o il Jonathan Swift di Istruzioni alla servitù: Quando hai fatto un danno sii sempre spavaldo e insolente, come se fossi tu il danneggiato. Poi, quando avrete assimilato bene i concetti del sense of humor, allora, solo allora, potrete farvi latori di una protesta ufficiale, oppure non curarvene affatto, abbandonando il maleducato alla critica dei topi.

mercoledì 19 giugno 2019


Quando stravinse Renzi si lamentarono che il liberismo aveva corrotto per l'ennesima volta (questa volta la definitiva) lo spirito originario della sinistra, sicché si buttarono sui grillini, web e rivoluzione, i più ortodossi su “Potere al Popolo” perché quelle due paroline buttate lì, “potere” e “popolo”, gli avevano prodotto un tale sommovimento alle ovaie che manco Robbie Williams ai tempi dei Take That, e va bene. Quando poi rimasero delusi dai grillini, costretti a stringere alleanza di governo con il Male Assoluto, s'attaccarono praticamente al cazzo, non essendo giunti nel frattempo il loro soccorso altri organi più raziocinanti a tamponare il repentino crollo delle illusioni, e con quelli intendo il cervello. Nel frattempo, i due amici napoletani che da Forza Italia erano passati ai Cinque Stelle e che mi ritrovavo regolarmente al seggio a fare opera di proselitismo questa volta invece al seggio non si fecero vedere, voci di popolo li danno ormai passati armi e bagagli al campo di Salvini. Il pentastellato resiste ormai solo nelle regioni dove è più forte la cultura dell'obolo di stato, che a questo punto e quasi quasi un pensierino ce lo faccio pure io.

sabato 15 giugno 2019

Mi si chiede di scrivere e di raccontare, ma cosa volete che racconti di questa collettività che insegue il gesto e ha smarrito il contenuto, se dovessi raccontarvi per filo e per segno i fatti, gli accadimenti, di una serata passata fuori con gli amici, ne rimarreste sgomenti, atterriti dalla vacuità della pratica, tanto vale restare a casa ad attaccarsi al piffero, che c'è più gusto, e meno perdenza. Fatti e accadimenti poi ne avrei anche da raccontare, vissuti in prima persona e per sentito dire, ma sarebbero comunque troppo riconoscibili anche da rimaneggiati, non basterebbe cambiare i nomi e i luoghi, che se per un caso fortuito i diretti interessati venissero a leggerlo e si riconoscessero, altro che materassai di via Merulana, qui ci scapperebbe la denuncia a piede libero! Sono un cronista davvero da poco, sono uomo di concetto più che da narrazione, dentro di me s'agita un Carlo Dossi, uno scapigliato, ma più che giocare con le idee non sono fare, e mi dispiace, avrei voluto essere il nuovo Chiara, un Simenon, e invece non sono nemmeno un Fabio Volo, e meno male.

venerdì 14 giugno 2019

È calata la notte. Dal mendrisiotto un raggio verde, preceduto da un lampo, seguito da un tuono, ha cancellato ogni traccia del giorno. Piove con cattiveria, percuotono le finestre goccioloni spessi come chicchi: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?

Viale del tramonto

Te lo ricordi Berlusconi? Io quasi no. Il più grande pericolo per la democrazia oggi langue su un divano con un barboncino che gli lecca la mano, Atma forse? Purtroppo Dudù. Superato, come le sue televisioni. Passati gli anni eroici dei Fede, dei Columbro, delle Zanicchi, permane ancora Gerry Scotti, a mo' di conferma del sinolo aristotelico, seppure un po' rigido sulle gambe. Il grande statista mancò il passaggio fondamentale che lo avrebbe potuto consegnare all'eternità, stampare una sua cartamoneta, il luigino, forse, in onore del padre, oppure l'olgettino, come oggettivazione dello Spirito Dissoluto. E io, di tutta la bile che ho speso, ora che me ne faccio? 
Sì parla molto di minibot. Io a casa ho dei miniassegni, circolavano negli anni '70 quando l'inflazione aveva fatto sparire le monetine, erano di fatto degli assegni circolari, titoli di credito al portatore emessi da banche private e casse di risparmio, chi li possedeva poteva smerciarli come fossero moneta corrente. Oggi alcuni di loro valgono anche molto, chiederò per i miei una perizia, li farò valutare, hai visto mai che ci compro casa, oppure Lukaku.

giovedì 13 giugno 2019

Non c'ho voglia di scrivere, si nota tanto? Le parole non mi si attaccano alle dita, faccio una gran fatica anche solo a esprimere un concetto e al momento non ne trovo di così interessanti che valgano quella fatica. Vorrebbe essere sprezzatura ma è solo blocco dello scrittore, anzi, di più, è un blocco del pensatore.

mercoledì 12 giugno 2019

Ma voi lo sapevate che dentro di noi c'è una pompa protonica? Perché io, nella mia ingenuità di umanista, pensavo di essere dotato appena di pistola fotonica viste le peculiari caratteristiche del mio gender... pfui, da non crederci.

martedì 11 giugno 2019

Pamphlet/2

Nel personale pantheon dei millennials il viaggio in Spagna, la rambla, la sagrada sangría, il sushi, il sashimi, l'ecologia, conoscono Cuba perché son stati a Varadero, conoscono l'Islanda perché son stati a Reykjavero; Lexie a ventun anni ha già visitato tutti paesi del globo, entrerà nel guinness dei primati, nel senso dell'ordine di mammiferi comprendenti i tarsi, i lemuri e anche l'uomo, fra tutti gli animali il più intelligente, fra tutti gli intelligenti il più deficiente; per battere il primato dovrà fornire diecimila prove dei suoi viaggi, tra biglietti aerei, ricevute e foto di canguri, comprese quelle gentilmente offerte del suo mandolino di cui fu assai prodiga su instagram. Tutto conoscono ma non s'interessano di una bega.

venerdì 7 giugno 2019

Pamphlet

Hanno aperto le stalle, cioè sono finite le scuole e gli studenti, presi da un entusiasmo da coppa del mondo, si riversano chiassosi in mezzo alla via, tutta gente che poi toccherà frequentare in ufficio e sui posti di lavoro, da brividi, e io mi chiedo: ma perché continuano a fare figli? A tal proposito mia zia diceva: sì, i putìn, puvrin, iè bei, ma a mi, cusa vot farag, im pias minga (”sì, i bambini, poverini, sono belli, ma a me, che vuoi farci, non mi piacciono mica”), che quando ci penso tutte le volte mi commuovo, con quel “puvrin” che sta ad indicare il minus habens di cui ci si deve ahimè far pure carico.

Il bambino, poverino, non sa nemmeno reggersi in piedi da solo, lo vedi? E’ rotto, non ce la fa, è troppo scemo per riuscirci. La tenerezza che ci ispira è compatimento, ridiamo di lui quando barcolla e si caga addosso, e poi più cresce e più diventa molesto, finché, a poco poco, perviene, a coronamento della sua carriera, a quella raffinatissima e suprema forma di idiozia che è la vita adulta.

Fine del pamphlet.

giovedì 6 giugno 2019

"Guardali lì come vanno in giro, mi fanno una rabbia!"
"Chi signora?"
"I negher! Sti qui che vanno in giro come fossero loro i padroni!"
"Il suolo è pubblico, signora, l'aria è di tutti"
"Sarà mica comunista lei?"
"No signora, quand'ero giovane io non c'era più il Partito Comunista"
"Mmmm... non me la racconta mica giusta a me bel giovanotto!"
"Sono un liberale, se non fanno del male a nessuno..."
"Eeeeh, ma la vede mica lei la televisione che tutti i giorni ce n'è uno che ammazza queldün? Liberale, ul me dìiiiis" ("liberale, mi dice")
"No signora, quelli alla televisione fanno a posta a selezionare le notizie con le persone di colore, per motivi politici"
"Ma che politici e politici, quelli lì non si sa che cosa gli gira nella testa, i vegn da la Baluba" ("vengono dalla Baluba", ipotetico stato africano al di là delle terre conosciute)
"Se mi permette, lei mi sembra un po' prevenuta, signora, il mondo è cambiato"
"L'è cambià in pèeeg!" ("è cambiato in peggio")
"Signora, non si agiti, vede che non fanno niente, anche loro hanno diritto..."
"Diritto! Avanti così e siamo noi che non abbiamo più il diritto di camminare per strada!"
"Signora, non si agiti, l'ha presa la pastiglia?"
"Ma quale pastiglia!?"
"Quella della pressione"
"Vè, mica mi deve parlare così a me, sa? Mio marito era un maresciallo"
"Dei carabinieri?"
"Finanza!"
"Quand'è così, mi scusi"
"Guarda quel lì cusa al fa!"
"Cosa fa?"
"Ul basa 'na giuinòta di nostri" ("sta baciando una giovane delle nostre")
"Saranno compagni di scuola"
"Brutti schifosi..."
"Signora..."
"Ah ma io voto il Salvini, altar che negher e rom!" (altro che persone di colore e rom)
"Signora, arriva il suo autobus"
"Ecco! E lei si faccia furbo, stia mica lì a fare tutti quei bei discorsi da professore, che quelli lì poi glielo mettono nel didietro!"
"Va bene, Signora, stia attenta a salire"
(un nero le tende la mano)
"No, grazie, faccio da sola! Che questi qui i me meten i man indlà bursèta!" (che questi qui mi infilano le mani nella borsetta)

Fine dell'apologo morale.

martedì 4 giugno 2019

Ma che buona che è l'apappaya, pappa dei papi, frutto dalle qualità propedeutiche, che grazie ai suoi enzimi antiossidanti ci preserva dalla distruzione delle cellule nervose consentendoci di continuare a mantenerci sani e nel pieno possesso delle nostre incapacità mentali.

La Bassa, la rana, il pescegatto

Quando ero piccolo io la Bassa era ancora bella ruspante, ancora non si era spenta l'eco della fame atavica che avevano patito durante la guerra e si mangiavano tutto quello che si muoveva, rane, lumache, animali fantastici, io no perché mi ero già evoluto, al massimo i passerotti che prendeva mio nonno e qualche fagiano che non mi pareva poi 'sta gran bontà, e invece c'era la vicina di casa di mia nonna che quando le portavano le rane nel cesto le si illuminavano gli occhi, le avrebbe mangiate vive con un po' di limone, non era un paese per principesse (e per principi ranocchi). Le donne lavavano con fatica, gli uomini lavoravano con calma, tutto era al posto assegnatogli dal buon Dio, c'erano ancora gli uomini bestia in canottiera che sapevano far andare i trattori e pure le donne avevano conservato una loro sana rozzezza, sempre la vicina, per dire, con la bella stagione se ne andava per campi a spiccare le ciliegie dagli alberi e se le infilava in bocca masticandole a piene ganasce sputando i noccioli nei fossi, con una avidità da naufraga su di un'isola deserta, adesso, figurati, tutte maestre di bon ton, se non le trovano già incellofanate all'ipermercato manco si degnano di guardarle. E quando qualcuno pescava portava pure ai suoi amici, i pescegatti, carne finissima e sopraffina, fritti nello strutto con le pinne caudali croccanti come patatine fritte, a Cannavacciuolo coi suoi quadri astratti gli facevano le pippe.

sabato 1 giugno 2019

La verità sulle stelle

Da quando la terra è piatta sono cambiate anche le stagioni, piove meno d’inverno e d’estate fa più caldo perché il sole non deve fare tutto quel giro lungo per scaldarsi, anzi, anche il sole è piatto, l’hanno confermato su Rousseau con l’80% dei voti, e si accende e si spegne come una plafoniera, fissa, si spegne il sole e si accende la luna, piena. Anche la luna è piatta, e sulla faccia nascosta si può osservare il gancetto che la tiene appesa alla cortina delle stelle, le quali sono intessute nel drappo della volta celeste con tecnica jacquard, raso turco da otto, chiedilo a Ferragamo, è stato lui a confezionarla.