venerdì 27 novembre 2020

Zona arancione

Zona arancione è meglio di zona rossa, come ben sapete io avevo stampato la mia brava autocertificazione, me la portavo anche in bagno: residente in via, domiciliato in via, nato a, il, nell'anno, cittadino modello e amico del popolo, scontati i domiciliari e riconosciuta la buona condotta presto potrò ritornare a circolare a piede libero dalle 5 alle 22. Ora speriamo solo che questo grande esperimento sociale possa finalmente avere un termine, che il vaccino approntato con tanta precipitazione non ci trasformi tutti in animali da cortile - io, nel caso, vorrei essere un San Bernardo - e che gli anziani possano ritornare a morire di depressione com'è nell'ordine delle cose: le pastine delle case di riposo il giusto premio per una vita spesa al servizio del paese.

C'è da fidarsi dei dottori?

C'è da fidarsi dei dottori? Siamo reduci dal secolo breve che ci ha ripetuto fino allo sfinimento che non esistono più assoluti, che tutto è relativo, sembrava che fosse scampata solo la scienza alla meticolosa distruzione degli immutabili, la scienza che ci ha dato gli aerei, i treni a levitazione, le lavatrici classe A+, fatti, non pugnette, e invece siamo qui ad assistere al quotidiano florilegio dei pareri discordanti, alle infinite dispute epistemologiche sulle proprietà dei vaccini: immunizzano/non immunizzano, quanto, come, perché? Boh, chi ci capisce è bravo. Nel dubbio, meglio un dottore che un astrologo, ma sulla capacità di quel dottore di capirci qualcosa non c'è da metterci la mano sul fuoco. E allora qui vedete bene che rientra in gioco la categoria della fede, facciamo a fidarci, non tanto del Signore padrone del cielo e della terra ma del sig. Dottore, che rappresenta la scienza ma non è la scienza, è solo un uomo come tutti gli altri e se capita di finirci sotto devi solo sperare che ti vada bene. (Se a un dottore concedi oggi la patente di opinionista stai sicuro che si divertirà un mondo a spaventarti coi dettagli più terribili che abbia in potere di evocare, ma lo farà per il tuo bene, per levarti il prosciutto dagli occhi, poi ti curerà anche, l'ha giurato a Ippocrate).

giovedì 26 novembre 2020

Secondo i calcoli

Nel 2020, secondo i calcoli, avremmo già dovuto avere l'iperguida e i motori a curvatura ma gli scienziati, che in astratto avrebbero dovuto essere quella progenie di superuomini che ci avrebbe condotti dritti dritti nel Progresso, si sono purtroppo impantanati in questa rovinosa pandemia di cui non si scorge ancora la fine e che ha avuto come più rilevante effetto l'ipertrofizzazione dei loro ego coccolati da mane a sera dai giornali e dalle televisioni, dimentichi della loro missione, calati in una perpetua atmosfera da fight club. Come potrà l'umanità abbandonare il pianeta Terra e colonizzare le zone più esterne della Galassia se la Ragione che illumina le menti rimane attardata in queste zuffe da cortile? I virologi hanno volti poco rassicuranti, non sorridono benigni salutando con la manina come fanno gli astronauti della Nasa, con la conseguenza che i principi della biologia appaiono oggi più falsificabili delle leggi della gravitazione universale, meglio sarebbe mettersi nelle mani di Paolo Fox?

martedì 24 novembre 2020

Filosofi che maltrattavano gli animali

Una leggenda nera vuole che Spinoza fosse maltrattatore di animali, e non del tutto a torto. Di idee sostanzialmente cartesiane, riteneva che le bestie, non essendo dotate di anima, fossero niente di più che automi rispondenti alle soli leggi della meccanica e guidati da appetizioni puramente istintive per cui si poteva disporre di loro come meglio si credeva. Egli era solito

«rinvenendo dei ragni, farli combattere tra loro, oppure, rinvenendo delle mosche, le gettava nella ragnatela e osservava la battaglia con immenso piacere, a volte ridendo».

Si sarebbe tentati di fare lo stesso con le zanzare. Tuttavia anche Cartesio dimostrava un uguale disprezzo per l'intelligenza degli animali nel suo Discorso sul metodo:

«Ed è ancora assai notevole il fatto che, sebbene molti animali mostrino in qualche loro azione un’abilità maggiore della nostra, non ne rivelino tuttavia alcuna in molte altre, per cui quel che fanno meglio non prova che abbiano un’intelligenza, [...] così come un orologio, fatto solo di ruote e di molle, può contare le ore e misurare il tempo con maggiore precisione di quanto possiamo noi con tutto il nostro senno», ma non per questo significa che l’orologio pensi o addirittura patisca.

E Spinoza rincarava la dose nella sua Ethica:

«da qui appare chiaro che la legge di non ammazzare le bestie è fondata più su una vana superstizione e su una femminea compassione che non sulla sana ragione. […] Non nego tuttavia che le bestie sentano, ma nego che per questo motivo non ci sia lecito provvedere al nostro utile e servirci di esse a nostro piacere».

Leibniz, che nel meccanicismo cartesiano fu strenuo oppositore, amava invece molto le bestiole, tutto era vivo nel suo universo, e per non dire di Schopenhuer, legatissimo ai suoi barboncini, che a proposito del filosofo dell'Ethica scrisse: «non sembra che egli abbia mai conosciuto i cani», e ci ricorda una massima spagnola: Chi non ha tenuto con sé un cane, non sa cosa sia amare ed essere amato. Conseguente giudizio lapidario su Spinoza:

«Per tutti questi motivi l'Ethica di Spinoza è una continua mescolanza di falso e di vero, di cose degne di ammirazione e di altre meschine».

E conoscendo la penna velenosa di Schopenhauer gli è pure andata bene.

venerdì 13 novembre 2020

Ultime dagli States

Forse che Trump stia aspettando che Biden muore di vecchiaia? Intanto ha dato mandato al Segretario di Stato di non passargli la password della wi-fi, prassi irrituale per la Casa Bianca, non accadeva dai tempi di John Kennedy. Biden intanto vince anche in Arizona appoggiato dalla potente lobby dei maniscalchi, il servizio di diligenze postali ha svolto un ottimo lavoro consegnando in mattinata gli ultimi voti presso l’ufficio federale di Tucson: ben fatto, ragazzi! Ma spostiamoci di 665 miglia per andare in Texas dove il vice governatore Dan “Silver-tongued Devil” Patrick ha offerto una taglia da un milione di dollari a chiunque sarà in grado di fornire prove inoppugnabili di brogli elettorali. Magna tranquillo, Dan. E per oggi è tutto dal paese delle opportunità, goodbye and get going!

giovedì 12 novembre 2020

Il mio Dio è più potente del tuo

Capitolo VI del Trattato teologico-politico, quello dedicato ai miracoli. Il volgo, dice Spinoza, chiama miracoli e opere di Dio gli eventi straordinari della natura, e per zelo o «per smania di osteggiare coloro che coltivano la scienza della natura, desidera di ignorare le cause naturali delle cose e si mostra voglioso di ascoltare soltanto ciò che gli è del tutto oscuro e che di conseguenza suscita la sua massima ammirazione». Viene a crearsi dunque un contrasto fra le leggi della natura, colpevoli di ogni sciagura materiale, e la potenza infinita di Dio che agendo da monarca assoluto interrompe l’ordine naturale delle cose contrastandone l’iniquità e ristabilendo la giustizia. 
 
Ma da dove proviene questo modo di pensare? Spinoza non ha dubbi: «siffatta credenza ha avuto origine dagli antichi Ebrei». Essi, allo scopo di persuadere i Gentili delle loro epoche che credevano nelle divinità naturali quali il Sole, la Luna, la Terra e il Cielo, vollero dimostrare loro che quegli dèi erano impotenti rispetto alla potenza del loro Dio invisibile che era in grado di soggiogarli, e che i miracoli di cui era capace erano il segno evidente della predilezione che Dio nutriva nei loro confronti: il mio Dio è più potente del tuo. 
 
Riecheggia qui la critica nietzschiana al pensiero giudaico-cristiano, colpevole di astio e gelosa malevolenza nei confronti della sana e robusta costituzione degli antichi greci e romani, ed è forse per questo che Nietzsche si stupì di aver trovato in Spinoza un precursore che gli avrebbe tenuto compagnia tra quelle alte vette del pensiero in cui si era cacciato disgustato dalla pochezza dei suoi simili. Il mangiapreti e il mangiarabbini, Nietzsche e Spinoza compari in arguzie nello smascheramento degli altarini della fede.

mercoledì 11 novembre 2020

Spinoza

"Spinoza non mangiava praticamente nulla, si cibava prevalentemente di avena, come i cavalli, alla sera cenava con una zuppa d’avena con un po’ di burro e di giorno si accontentava di una farinata d’avena con un po’ d’uvetta. L’avena possedeva quelle proprietà diuretiche e lassative che gli permettevano di condurre una vita sana e regolata, sia dal punto di vista del corpo che da quello dello spirito, i quali non sono altro che i principali attributi della medesima Sostanza, cioè Dio. A motivo di questa coabitazione in Dio del corpo e dello spirito – Res cogitans e Res extensa – Spinoza si attirò l’accusa di empietà, perché se Dio è la Natura, e viceversa, allora sono Dio tanto l’uomo quanto le cose più immonde a lui correlate, e viceversa."

"Ma il Male, così come il Bene, non ha un valore in sé, è solo una nozione, un’opinione che ci formiamo sulle cose: tutto procede secondo un ordine stabilito dalla divina necessità, quel che accade non si giudica, si comprende."

SPINOZA su NARRATE UOMINI

martedì 10 novembre 2020

Negare sempre

Forse se Trump fa finta di niente abbastanza a lungo Biden si dimentica e lo lascia in pace. Ci sono già stati dei casi in passato, basta continuare a giocare a golf e mantenere le abitudini di sempre e nessuno si ricorderà più nemmeno di Kamala Harris. Prima c'è coviddi, poi non ce n'è coviddi, la gente abbocca a tutto. Se alla gente facessero sparire un elefante da sotto il naso, con l'opportuna campagna negazionista reiterata giorno e notte, sette giorni su sette, alla fine le si potrebbe far credere che non esistono nemmeno gli elefanti. Secondo me vince Trump.

lunedì 9 novembre 2020

Presentimento

Bettino Craxi lo chiamava "Consiglio di gabinetto" ma venendo meno un certo uso elegante della lingua (dal francese "cabinet", cabinetto, guardaroba, ripostiglio), la parola ormai è caduta talmente nel dimenticatoio che se ne coglie soltanto l'accezione più scabrosa. Oggi si chiama "Cabina di regia" perché siamo tutti rinchiusi dentro la casa e aspettiamo che dalla regia ci venga comunicata la sfida settimanale, chi entra, chi esce, chi per andare al bagno dovrà prima esibire comprovati motivi di necessità. Esisterà pure una realtà in sé, mi dico, precedente l'intervento della regia, solo che vattelappesca, chissà dov'è andata a finire... Io spero solo che non siamo finiti dentro un cinepanettone.

Jill Biden e la cugina di Messina

È cambiata anche la narrazione da Melania a Jill. Jill Biden, lo dice Wikipedia, è una santa e benefattrice, "filantropa", come Rockefeller. Melania, invece, per tanto che si spenda per i bambini resterà sempre la modella che ha sposato il miliardario sbagliato. Jill invece ha pure la cugina di Messina che la invita a casa sua ma in cambio di un favore: “Se venisse qui con il Presidente chiederei una mano per il lavoro: qui non c’è nulla”. Ci si chiede che potere di persuasione possa avere Jill Biden sui locali centri per l'impiego, ma visto che stiamo parlando di filantropi tutto è possibile: Signora Caterina, lei come sta messa con l'inglese?

domenica 8 novembre 2020

Cronache dal lockdown

Era partito disinvolto il lockdown qui in Lombardia, zona rossa, anzi, rossissima, approfittando della repentina quanto sorprendente trasformazione dei bar in locali da asporto, gente senza scrupoli consumava i caffè davanti ai locali rimestando il cucchiaino nei bicchierini in barba a tutte le più elementari norme di sicurezza pubblica e di igiene personale, ma già ieri i primi arresti della polizia sembravano aver riportato la situazione sotto controllo e oggi un silenzio di tomba si stende come un sudario sulle deserte vie del centro cittadino. Io stesso per recarmi all'alimentari mi sono munito di autocertificazione accuratamente incollata in bella vista sul petto e al sopraggiungere delle gazzelle prontamente lasciavo cadere a terra le borse della spesa e alzavo le mani in segno di resa, il verbale constatava la mia totale idoneità alla circolazione e una bottiglia rotta di sugo che mi verrà rifondata dal decreto ristori. Solo restando uniti ce la faremo.

sabato 7 novembre 2020

Honours of war

Trump ha già speso l'equivalente del PIL del Venezuela per gli addobbi natalizi, ti credo che non vuole invitare i coniugi Biden, si gioca l'effetto sorpresa. D'altronde non è nemmeno quel bad guy che tutti dipingono, opportunamente rieducato può essere un ottimo compagno, leale con chi sa imporsi e affettuoso coi bambini. Basta lasciarlo libero di twittare una volta al giorno per avere accanto a sé un compagno gentile e rispettoso. Soffre la solitudine, è vero, e perciò ha bisogno di attenzioni continue, ma non esistono presidenti cattivi, esistono invece cattivi elettori che accanendosi tutto il giorno contro di loro possono ingenerare delle reazioni aggressive. Comunque tranquilli, ha già trovato la famiglia che si prenderà cura di lui.

venerdì 6 novembre 2020

Concession speech

Joe Biden è un damerino di città, la vera America è rurale e fracassona, fatta di gente agitata coi baffi a manubrio, deve averle combinate davvero grosse Donald Trump se siamo giunti a questo punto. Eppure io ero sinceramente convinto, proprio in ragione di questa sua connessione con il ventre dell'America più profonda, che l'avrebbe spuntata anche questa volta, ma ho sottovalutato il voto delle aree urbane. Le aree urbane americane si sono ormai ridotte come le nostre, a far da grancassa a quel conformismo liberal e molto global che è tutto una tutela delle minoranze e una salvaguardia dell'ambiente. Intendiamoci, sono un liberaldemocratico anch'io, ma quant'è noiosa la banalità del bene, credere nelle magnifiche sorti e progressive va bene massimo fino ai trenta e in ogni caso non più in là dei quaranta. Parafrasando Flaiano, se non si è sognatori a vent'anni e un po' più svegli a cinquanta, non si è capito niente della vita. In ogni caso chiunque sarà il nuovo Presidente quello sarà anche il mio Presidente.

giovedì 5 novembre 2020

Nevada

Il Nevada, tolta Las Vegas, è quattro case e un forno. La sua capitale è Carson City la cui popolazione è di 55274 abitanti al censimento del 2010. Stanno ancora finendo di contarli. Deve il suo nome al leggendario avventuriero Kit Carson il quale venne incaricato dal governo federale di occuparsi degli Apache e dei Navajo uccidendone tutti i maschi e stuprandone tutte le femmine ma lui, da uomo saggio ed equilibrato qual era, si limitò a pestare loro gli occhiali e incendiargli tutti i tepee. Grande paese l'America.

martedì 3 novembre 2020

Election Day

In America si vota a novembre perché in origine i grandi proprietari terrieri finivano di badare alla terra a novembre inoltrato e si aspettava il comodo loro. Di martedì perché la domenica pregavano, il lunedì viaggiavano, il martedì arrivavano al seggio. Le famose origini puritane. Noi europei, invece, che dopo la rivoluzione siamo diventati tutti atei e razionalisti, votiamo di domenica perché semplicemente negli altri giorni lavoriamo. E perché di domenica sono chiuse le scuole dove si va a votare. Noi non piantiamo per terra uno sgabello e due tendine come fanno loro e ci inventiamo che quello è un seggio, i seggi devono poter resistere agli elementi, ai colpi di vento e agli acquazzoni, sennò poi ci si bagnano le punte delle matite copiative e addio volontà popolare. Va là che son proprio dei buzzurri 'sti americani, con una mano pregano e con l'altra fregano.

L'attesa

Chissà quanto la tireranno per le lunghe con il voto gli americani, perché la più grande democrazia del mondo dopo il Canada, che la supera di circa 150.000 km quadrati, vota ancora a manovella, e ci sono gli Stati che votano per posta, e ha votato per posta anche Biden perché non ce la faceva ad arrivare al seggio, che s'è dovuto procurare le buste e i francobolli al grocery store e finché vivi a Washington è una passeggiata, ma procurateli tu in Alaska o in Wyoming, che se finisci anche solo lo zucchero devi chiedere che te lo mandino col dirigibile, è assurdo. E quando poi tutti avranno finito di votare staranno lì a ricontarli a mano, uno per volta, che ci vorranno mesi, se non anni, forse sapremo chi ha vinto per la fine della pandemia, entro la fine del secolo ventesimo uno. Che delusione l'America.

lunedì 2 novembre 2020

Come funziona il voto americano

Lasciate perdere i grandi esperti di politica americana che spuntano ormai dappertutto sul web come virologi, come funziona davvero il sistema americano ve lo spiega il vostro formamentis, e bene, state a sentire:
 
Vi sarà capitato di leggere in questi giorni delle lunghe code ai seggi nelle città americane, questo perché gli Stati Uniti sono molto diversi dall'Europa, i meccanismi elettorali americani differiscono di molto da quelli europei che ancora scontano un grave ritardo politico e soprattutto culturale nei confronti del nuovo continente. In America, terra delle opportunità, tutto è privato, non è il candidato che ti chiede di andare a votarlo quanto tu che chiedi al candidato se puoi votare lui. Una volta ottenuto il permesso sei pregato di portarti da casa la tua matita, perché anche il costo delle matite non debba gravare sui contribuenti, e lo voti, dopodiché ti tirano una martellata alla prima falange dell'indice della mano destra, o sinistra, dipende dalla mano con la quale hai votato, perché non esistendo in America i registri elettorali - negli Stati Uniti è di fatto bandita la burocrazia - è l'unico modo per impedire che qualche furbacchione si metta a votare più volte per lo stesso candidato (a Bernie Sanders, per esempio, gli sono rimaste sane solo due dita). Se non puoi permetterti la matitina non vai a votare, in fondo è solo colpa tua se non sei necessario allo sforzo produttivo del paese, è il minimo che ti può capitare. Tuttavia conserverai le dita. Chiuse le votazioni non vengono contati i voti popolari perché negli Stati Uniti non sono i cittadini a votare direttamente i Presidenti quanto un certo numero di delegati votati dai cittadini che a loro volta votano i Presidenti, i cosidetti "grandi elettori", questo per evitare che la democrazia prenda del tutto il sopravvento. Se non è il miglior sistema elettorale poco ci manca. Vinca il migliore.

Ok, boomers

William Henry Harrison, 9° Presidente degli Stati Uniti d'America, entrò in carica all'età di 68 anni. Giovedì 4 marzo 1841 era una giornata umida e fredda a Washington D.C., ma da vero americano, sfidando a viso aperto gli elementi, Harrison decise di raggiungere la cerimonia a cavallo senza berrettino e cappotto andando a pronunciare quello che sarebbe passato alla storia quale il più lungo discorso inaugurale mai pronunciato, ci vollero quasi due ore per leggerlo tutto. Fu anche il primo capo di Stato al mondo ad essere immortalato in una fotografia ufficiale. Ma i record sono fatti per essere battuti. Esattamente un mese dopo, domenica 4 aprile 1841, Harrison si spense nel suo letto ufficialmente per una polmonite al lobo inferiore del polmone destro. Il suo passò alla storia come il più breve mandato presidenziale degli Stati Uniti d'America. William Henry Harrison, l'uomo dei record. Ritenuta da sempre responsabile della sua morte quella maledetta fredda giornata di marzo, recenti studi medici hanno tuttavia concluso che probabilmente morì di shock settico dovuto a febbre enterica.  

Donald John Trump, 74 anni. Joseph Robinette Biden Jr., 77: un grosso in bocca al lupo ai futuri Presidenti degli Stati Uniti d'America.

domenica 1 novembre 2020

Galileo

“Più che al padre Vincenzo, rinomato liutista, dobbiamo l’invenzione di Galileo al matematico Ostilio Ricci da Fermo, il quale per primo gli diede lezioni intuendone le straordinarie capacità. Il padre, animato da ambizioni piccolo-borghesi, voleva che il figlio ricalcasse le orme del suo illustre antenato Galileo Bonaiuti, medico in Firenze beneficiario di lauti onorari, ma il Ricci lo convinse per sua fortuna a trasferirlo dalla facoltà di medicina a quella di fisica, più consona alle sue inclinazioni.”

Vita del Galilei, che credeva negli oroscopi e confinò le figlie in convento. Su NARRATE, UOMINI.

Disposizioni

La domenica non si può comprare la carta forno, è bene che te lo ricordi, perché se ti serve la carta forno di domenica devi arrangiarti in un altro modo. Puoi sempre imburrare la teglia e spolverarla con la farina, il burro e la farina si possono sempre comprare, anche di domenica, ma ricordati che le teglie no, le teglie di domenica non si possono comprare, le devi comprare nei giorni feriali. Puoi anche lavare quelle che hai già, io per comodità le butto via e ne compro ogni volta delle nuove, ma si possono benissimo riutilizzare, devi solo ricordarti di sanificarle. Neanche il cibo per gatti si può comprare la domenica perché non sono beni di prima necessità, i gatti, intendo, per cui per proprietà transitiva anche le scatolette. Puoi sempre dargli da mangiare gli avanzi, se non gradisce gli si sbatte sul muso il dpcm e lo si redarguisce duramente, come quando fa pipì dentro la bottiglia di limoncello, non si fa. Neanche le penne si possono comprare di domenica, quelle per scrivere, quindi se proprio serve firmate col sangue. Spero di esservi stato utile, e ricordate: mascherina ben allacciata, mani lavate anche di giorno e prudenza, sempre.