martedì 27 febbraio 2018

Sulla sinistra che ha perso il suo popolo

È buona cosa l'attenzione per i più deboli, solo che bisogna rendersi conto che la ricetta seguita fin qui dalla sinistra non vale più, non fa più presa. Chi sono oggi i più deboli? Non certo i proletari che non esistono più, sono le famigliole cosiddette “piccolo borghesi” che sognano una vita (grande e piccolo) borghese, è a loro che andrebbe rivolto oggi il discorso di sinistra, e invece si preferisce dipingerli a torto o a ragione come un covatoio delle peggiori meschinità. Eh be’, il popolo puzza, non legge mica Lukacs e Schopenhauer. E’ quello lì il popolo, non ne esiste un altro, è con quel popolo lì che bisogna fare i conti e con il quale intrattenere un qualsiasi rapporto, che si voglia dire politico, umano o elettorale. E invece niente, la sinistra s’è ridotta ormai a una sorta di club di studenti in scienze politiche fuori corso con l’aggiunta di qualche ex magistrato, vagheggiando masse che se ne sono andate già da mo: addio sol dell’avvenire, l’ora è fuggita e il popolo è scappato.

Profezia autoavverante

Renzi ha perso perché s'è incaponito puerilmente con i cinquestelle (era d'accordo con Berlusconi, a questo giro toccava a lui fare desistenza), ma che ci frega ormai a noi dei cinquestelle? Tutto sommato però è un bene che il centrodestra abbia stravinto, meglio un governo che nessun governo. Così poi gli orfani della sinistra e gli antiberlusconiani e antisalviniani a vario titolo avranno il loro arcinemico contro cui scagliarsi. Hanno sbagliato invece nemico i compagni Bersani e D'Alema, a questo giro erano più antirenziani che antifascisti, per riflesso pavloviano, mesto cupio dissolvi. Addio compagni del niente, insegnate a Bertinotti come si gioca a bocce alla casa di riposo.

lunedì 5 febbraio 2018

Gelassenheit

Perché si ripeta il fascismo tale e quale, mi dico, manca la volontà di potenza. E’ vero che quel tizio di CasaPound vuole fare della Libia la ventunesima regione italiana (ha scritto già una lettera al governatore della Libia), ma non è la stessa cosa. Il fascismo vagheggiava l’Impero: l’Albania, l’Abissinia, la Somalia… Adesso si fa piuttosto a gara a scrollarseli di dosso, che non se ne vogliono più andare… Adesso è un movimento a rinchiudersi, l’ultima disperata resistenza del Generale Custer. Come sta la ragazza? Non volevo sparare alla ragazza! (lo sparator cortese). Adesso vedi che gli intitolano una strada, come a Gaetano Bresci, l'irredentista. Ma nessuno va a trovare i feriti! E per forza, siamo in par condicio, poi interviene l’AGCOM.

domenica 4 febbraio 2018

Rinascimento delle ideologie

L’ideologia è quella cosa che prende un’idea anche sbagliata o totalmente infondata per imporla come verità in grado di riprogrammare i cuori e le menti. Principalmente perché viene astutamente incontro a certi bisogni profondi delle persone. La gente dice: datemi un’ideologia in cui possa credere, e implicitamente chiede di essere ingannata.

Dovevate vederli gli anni ‘90, quando Vattimo e i post-postmoderni ci dicevano che le ideologie erano morte e sepolte perché pensavano che fossero crollate con il muro di Berlino, crollate per sempre, finite, kaputt. Quale ingenuità. Un mondo finalmente pacificato e multietnico. Non avevano fatto i conti con l’undici settembre, quello fu il vero turning point. Tutto sbagliato, tutto da rifare, altro che società multirazziale (ma non si era detto che non esistevano le razze?).

Irenismo e rassegnazione

irènico agg. [dal gr. εἰρηνικός, der. di εἰρήνη «pace»] (pl. m. -ci), letter. – Di pace, che promuove la pace: messaggio i.; scritti i., che promuovono l’unione dei cristiani separati (v. irenismo). 

Manca un mese alle elezioni e già ci spariamo addosso. Lo sparatore, per i suoi, è una vittima della società. Strano che la destra imputi da sempre alla sinistra un eccesso di sociologismo nel spiegare i fatti di cronaca e quando tocca a loro usino gli stessi argomenti.

Qui nel mio collegio hanno fatto la proiezione, il centrodestra vince con il 47%, male il movimento delle stelle, dietro anche al PD (nel profondo nord i movimenti del web non attaccano, gente pratica, che vuole risposte concrete sui negri). Se non altro, mi dico, Como diventerà una città sicura (sarcasmo).

Confesso che ce ne siamo andati dal posto dove abitavamo prima anche perché eravamo circondati da immigrazione e microcriminalità: spaccio, accoltellamenti, prostituzione, l’agenzia interinale sotto casa aveva chiuso perché regolarmente gli portavano via i terminali. Pisciavano nell’androne, col pisello di fuori, soprattutto i cingalesi. Un problema c’era. Io non ho la visione irenica dell’immigrazione che hanno certi miei contatti qui su tumblr. La mia idea di civiltà è un’altra, altra rispetto ai Salvini, altra rispetto ai Boldrini.

Qui il PD è crollato quando ha permesso ai profughi eritrei di accamparsi davanti alla stazione per tre mesi. I panni stesi, l’odore di urina, la gente stravaccata in stazione. Sono cose che si pagano. Perché lasciarli lì accampati per tre mesi non riguarda tanto l’amore per i popoli del mondo quanto lo spregio di ogni regola di civiltà, un torto anche nei loro confronti.

Questo è quanto.

(fmentis.tumblr.com)