martedì 27 giugno 2023

La versione di Prigozhin

Non era un golpe ma una gita di piacere, era da tanto che non vedevano Mosca, Mosca in questo periodo è splendida, con tutte le begonie in fiore, volevano vedere le begonie, ai soldati piacciono i fiori, sotto la corazza nascondono un cuore di panna. In giugno le ragazze di Mosca passeggiano in abiti leggeri ai giardini Patriaršie, l'aria profuma di verbena, le cupole del Cremlino splendono d'oro e lapislazzuli alla luce del tramonto e anche nei musicisti della Wagner nasce un sentimento di pace e di serenità. Si aspettavano di essere salutati come gli eroi della Potëmkin da giovani patriote agitanti i fazzolettini e invece quel cattivone di Putin li ha spediti in esilio in Bielorussia, che è molto meno bella di Ventotene, anche se a Minsk ci sono dei bei posti, soprattutto d'inverno, però mai belli come quelli della Siberia. Povero Prigozhin, povera Wagner.

Destra e sinistra

Abbiamo riagganciato le tende alla riloga, ma siccome non le avevamo tolte noi, non sapevamo qual era quella di destra e quella di sinistra, per la legge della sfiga abbiamo montato guarda caso proprio quella di sinistra al posto della destra e quella di destra al posto della sinistra e non ci trovavamo coi gancetti, allora abbiamo rivoluzionato tutta la disposizione e ora è come se fossero nate così, con quella di  sinistra a sinistra e quella di destra a destra. Per le prossime mi è venuta un'idea, di mettere un segno a quella di sinistra, io per esempio ho proposto di tingerla tutta di rosso ma poi mi hanno fatto notare che in questo modo avremmo avuto due tende diverse, allora ho proposto di tingere di rosso anche l'altra, così avremmo avuto di nuovo due tende uguali. A quel punto però eravamo di nuovo da capo, allora ho proposto di tagliarne un pezzettino a quella rossa di destra, ma così avremmo dovuto tagliarne un pezzettino anche a quella rossa di sinistra, non se ne usciva. Alla fine ho trovato la soluzione definitiva: stendere quella rossa e tagliata di sinistra a sinistra e quella rossa e tagliata di destra a destra, se poi sono invertite fa niente, non se ne accorge nessuno. 

domenica 25 giugno 2023

Paese surreale, la Russia, dove accadono cose terribili e comiche allo stesso tempo, come nei libri di Pelevin, accade che un "imprenditore" della ristorazione, come viene ancora definito dalla stessa ricerca di Google, a capo di un esercito parallelo e partito da un chiosco di hot dogs, decida di marciare su Mosca e glielo lascino fare tanto per vedere come va a finire, e diametralmente che tutto il sistema putiniano, apparentemente saldo come una roccia, si squagli come neve al sole dalla sera alla mattina. Dice: ma noi stiamo con Prigozhin o con Putin? Noi stiamo dalla parte di quelli che si cacano in mano al solo pensare che le famose valigette coi codici nucleari possano finire in mano al primo embriaco che si crede Rasputin, con tanti saluti a quelli che si preoccupano ancora dell'Ucraina.

venerdì 23 giugno 2023

Dove sono finiti gli youtuber assassini? Chi diceva in Spagna, chi in Turchia, le loro case vuote, sprangate porte e finestre, fuggiti tutti, loro e le loro famiglie, come i Savoia in fuga a Brindisi, scappati come vigliacchi privi di nerbo e di princìpi. Chiuse le attività, congelati i beni, bloccati i guadagni pubblicitari sulla piattaforma, il principale imputato riappare in Italia agli arresti domiciliari, mai fuggito in realtà dal paese come trasmesso da una nota del suo avvocato. Nel frattempo si muove la politica che deve dare dignità e corso di legge all'ondata di indignazione che percorre il paese: stretta sulle patenti, stretta sui suv, giro di vite sui neopatentati, la garrota della legge, implacabile, a ristabilire le smarrite virtù civili dei giovani di oggi. Non si capisce più chi è più mostruoso, se il colpevole o il formidabile apparato che gli costruisce intorno la condanna (cfr. Arancia Meccanica). La stampa come primo veicolatore di odio, di stigma, del male sociale che si vuole denunciare nell'altro, un male che guarnisce a neve quello del colpevole, come a decorarlo, esagerarlo oltre la misura: forse ci farà stare meglio, ci sentiremo più al sicuro quando il colpevole si sentirà finalmente in colpa?

Il Titan è imploso: come funziona l'implosione? Chiediamo all'esperto. La video ricostruzione degli ultimi istanti del sommergibile (one moment: il Post ci avverte che la dicitura corretta è sottomarino, singolare maschile, per sommergibile si intendono invece i soli natanti che possono navigare sotto il pelo dell'acqua). Dunque la video ricostruzione degli ultimi istanti del sottomarino: impossibile recuperare i corpi, a bordo non si sono accorti di nulla, una cricca invisibile all'occhio umano, un impercettibile ticchettio, tic tic tic e poi uno sbram, improvviso, fatale, senza via di scampo. Cedimento strutturale: accartocciato come una lattina. La maledizione del Titanic, il sepolcro d'acqua. La marina militare americana che sapeva da giorni, un progetto very top secret volto alla rilevazione degli U-boot tedeschi aveva rilevato subito l'implosione ma voleva vedere quanto ci avremmo messo a scoprirlo con le nostre forze. Litri di carburante, mobilitate navi, aerei, rov, sonar, droni, ipereccitate redazioni di giornali solo per proteggere un segreto spiattellato cinque giorni dopo, five days after. Citti citti in miezz o' mercato. Comunque per i miliardari scomodano i dischi volanti, per i migranti si procede a vista, strizzando bene gli occhi. Crudele e vendicativo il sottoproletariato di internet all'unisono intona: come on Elon, come on Jeff, take a trip in the yello submarine, yello submarine, yello submarine...

Una delle mie migliori performance, appena terminato il periplo dello sterminator Vesevo, fra Striano e San Valentino Torio, adeguatamente aggrappato all'apposito sostegno e favorito da una miracolosa e pressoché totale assenza di rollio, centravo con risolutezza il bersaglio, bull's eye, senza colare su tazza e affreschi parietali. Sull'onda dell'entusiasmo eseguivo lavori approfonditi di pulizia e insaponatemi con cura le mani andavo a pigiare il pulsantino dell'acqua senza però ottenere apprezzabili risultati. Vinto un primo moto di sorpresa realizzavo che mi trovavo chiuso nel bagno di un Frecciarossa, fra Striano e San Valentino Torio, senz'acqua e con le mani irrimediabilmente insaponate: pensa velocemente, come farebbe McGyver? Non avendo con me graffette o puntine da disegno con le quali approntare una pompa idraulica di fortuna, decidevo di insistere sul malefico marchingegno percuotendolo ad oltranza con la prima falange del dito mignolo fino al cacamento del maledetto, merdoso, rivoletto d'acqua: e acqua fu, ma calda e brodosa come urina, richiamata da insondabili profondità meccaniche, che faceva quasi senso a toccarla. Mi saliva un odio proletario per tutti i manager della PA che erano andati in bagno prima di me esaurendo le scorte destinate alla gente del popolo. È buona prassi su tutti i convogli di Trenitalia, prima di farsi prendere dall'entusiasmo alla vista di un dispenser integro di sapone liquido, testare la diponibilità di acqua non potabile o al limite portare con sé, oltre al rotolo di carta igienica di emergenza, anche una bottiglietta d'acqua d'emergenza e/o succo di frutta di emergenza per l'eventuale espletazione delle funzioni igieniche e corporali. Grazie per aver viaggiato con Trenitalia, il personale vi augura un buon proseguimento, good journey e salùtam' a mmammeta.

giovedì 22 giugno 2023

I titoli del Riformista sono più belli da quando Renzi è direttore editoriale, più pacati, più umani, più veri: "Sottomarino Titan, l’ossigeno non c’è più, tempo scaduto, kaputt, time out, hasta la vista baby, cucù il Titan non c'è più." (linkLa stampa che si fionda sul becchime del giorno, proliferando un'infinita teoria di sfondoni, uno più esagerato dell'altro: guidavano il sottomarino con il joystick dell'Xbox, dentro non si poteva stare in piedi, niente tv, niente telefono, non c'era il bagno, non prendeva la Wi-Fi, non c'era niente di comodo, la moglie del pilota discendeva da una vittima del Titanic, Nostradamus li aveva messi in guardia, i rumori provenienti dal fondale, potrebbero essere loro, nessun problema, hanno ossigeno ancora per 92 ore, le ricerche con gli aerei molecolari, ne restano 71, poi 48, 24, 2, ci vorrebbe un miracolo, stop: chi erano i cinque passeggeri del Titan. Non che prima la stampa non fosse organizzata in questo modo, solo che con internet se n'è ottenuto un concentrato di pomodoro.

Per una felice congiunzione astrale dei sistemi di prenotazione online avevamo trovato un posto in business sul Freccia a un prezzo relativamente conveniente. Fino a Firenze il vagone è popolato dai consueti turisti tedeschi in Grand Tour, ormai un cliché, abbigliati in qualsiasi condizione meteo come se andassero in gita fuori porta a Fregene, le donne generalmente tutte scosciate, moderne veneri di Milo, gli uomini piuttosto legnosetti nei loro pantaloncini comprati su Asos (i bambini di un biondo abbacinante, giallopaglierini). Bonus track: tre giulive signore tedesche di mezza età, poi scese a Roma, che non hanno mai smesso di parlare un minuto intavolando un'appassionata discussione su "Protein Trink" ed "Enercy Trink" (a questo punto mi sono convinto che "trincare" sia voce di origine germanica). Le abbiamo sentite distintamente pronunciare Reggio Calabria "Reccio Kolapria". Dopo Roma è cambiata la fauna e il vagone si è riempito di manager della PA in camicia azzurrina e matteorenzianesche giacche sciancrate bleu, ai piedi mocassini leggeri coi fantasmini. Trafficavano per un po' su pagine di Excel sopra notebook con gli sfondi dei figli rispondendo professionalmente alle telefonate di lavoro (i colleghi si chiamano generalmente tutti "Maurizio"), poi si abbandonavano mollemente ai giochini online spizzicando annoiati le razioni del cestino di benvenuto: succo di frutta, crostino, brioche (da Roma in giù identificata come "cornetto") salata, un pollice quadrato di cioccolato nero e una bottiglietta d'acqua "vulcanica" da 25 ml. Dopo Salerno si aprivano i consueti paesaggi selvaggi e aspri che complici noia e stanchezza ci catapultavano immantinente in una specie di meriggio o miraggio di mezza estate popolato da ninfe e fauni bruscamente interrotto dalla stazione di Sapri. Sogno confessato di fare un giorno il trasbordo su un wagon lit a Villa San Giovanni prima che rovinino tutta la magia costruendo il modernissimo Ponte sullo Stretto.

venerdì 16 giugno 2023

Così, all'improvviso, con la consueta estemporaneità cinobalanica che caratterizza i mezzi di informazione, si è aperta la caccia agli youtuber, oggi dobbiamo far finta di scoprire, indignatissimi, che dietro ai bimbominkieschi contenuti degli youtuber ci sono vere e proprie società di produzione a responsabilità limitata con un giro di milioni, con spese, ricavi e utili di esercizio (cinquantamila euro il primo anno), che la Sony sponsorizza fornendo l'apparecchiatura, che magari Nike e Adidas le scarpe e i cappellini, Tesla e Lambo il materiale rotabile, che si tratta di un format d'importazione di un canale americano che fattura centoventimila volte di più, e ce ne parlano come se loro non c'entrassero, come se loro non facessero parte dello stesso circo di cazzari. Ci aspettano almeno due settimane di rampogne di esperti psicologi in cheveux gris che ci spiegano come i giovani di oggi non hanno più valori e bisognerebbe toglierci i telefonini, i telefonini magari gentilmente offerti dalla Apple, sponsor ufficiale. «Ciò che davvero è urgente è l’educazione all’utilizzo degli strumenti digitali»: uno studia perfino alla Bocconi, più educato di così!

mercoledì 14 giugno 2023

Ultimamente devo combattere anche contro questo pensiero che scrivere sia solo un atto di narcisismo, cosa che mi porterebbe dritto a smettere di scrivere, ma tutto sommato ancora mi piace mettere in fila le parole, per cui devo trovare una giustificazione: scriverò libero dall'intento di piacere o di vincolare il lettore a una certa corrispondenza etico-morale con quanto viene detto, in fondo mi faccio fin troppi problemi. Al limite, se proprio dovesse persistere questa sensazione narcisistica, scriverò solo per me.

Mi appaiono sul telefonino delle icone arcobaleno, provo solo fastidio per questa propaganda tutta farlocca e interessata, vuota come una zucca di halloween. Ammaestramento morale e imbonimento commerciale non vanno d'accordo, stridono, sono incompatibili. La stessa cosa succede per le pubblicità che partono prima dei video su internet, non c'è sciagura o calamità naturale che non sia ormai sponsorizzata da un biscotto o da una pastiglia di detersivo, e l'intrusione è tanto più insistente tanto più è impotente, sfiancato, il nostro potere d'acquisto. Così anche l'omosessualità diventa una griffe e si gioca le sue fiches sugli scaffali del supermercato globale, come l'eau de toilette o il flacone di detersivo green. Insomma, non c'è modo di liberare veramente l'omosessualità, sottratta al giudizio del contegno morale si è fatta fagocitare dall'arena dell'imbonimento commerciale, amen.

mercoledì 7 giugno 2023

Infilato nella cassetta delle lettere l'opuscolo di un fantascientifico "materasso quantistico" che protegge dalle "onde elettromagnetiche" e dalle "radiazioni invisibili del sottosuolo", progettato assieme a un'equipe di "esperti scienziati" specializzati "in fisica, ingegneria, architettura, chimica e informatica", "la particolarità dei prodotti è il trattamento con l'utilizzo di un acceleratore di particelle al plasma". Vedo questo materasso girare a velocità prossime a quelle della luce dentro il sincrociclotrone del CERN irradiato da una pioggia di particelle immunizzanti. La dicitura "quantistico" assicura quell'aura miracolosa e seducente propria dei grandi prodigi della scienza, il materasso di Schrödinger che è duro e morbido allo stesso tempo finché non lo si testa empiricamente. Dopo quello del materasso, un altro opuscolo dal sapore millenaristico ci esorta a pentirci per i nostri peccati. Accadono cose in cielo e in terra che l'uomo comune immerso nel torpore del suo tran tran quotidiano non si immagina neanche.

lunedì 5 giugno 2023

Al margine di una polemica dell'internet ho letto "toglietele il telefonino e fatele leggere qualche libro". "Qualche libro": Le ricette di suor Germana, il Mein Kampf, Gioca e impara con Topo Gigio. I danni che ha fatto "Per un pugno di libri" a questo paese sono incalcolabili.

venerdì 2 giugno 2023

 "Usa, raggiunto accordo sul tetto del debito: evitato il default."

Mi affascina questa cosa per cui gli Stati Uniti d'America sono da sempre in default ma ne escono ogni volta auto-decidendo di aumentarsi per legge il massimo scoperto. Siccome la retta dei numeri reali prosegue all'infinito sia in avanti che indietro, in teoria gli USA potranno continuare beatamente ad auto-assolversi all'infinito portando il limite del default alla cifra che più desiderano, oggi poniamo il caso 1 fantastiliardo di miliardi, domani 10 fantastiliardi di miliardi, fra dieci anni 1 miliardo di fantastiliardi di miliardi, sta all'estro e alla fantasia del momento. Oh comunque è tutto regolare, fatto secondo la legge.

Reati universali

Indipendentemente dalla questione etica, che lasciamo ai professori dell'internet, quello che mi affascina di questo "reato universale" è proprio la sua roboante ingiunzione di universalità. L'alieno che abiti eventualmente nella galassia di Andromeda sappia che la signora Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio di un piccolo Stato terrestre annesso a quello che noi chiamiamo "Sistema Solare", ha deciso che la maternità surrogata non s'ha da fare, né qui né su Andromeda, si rischia la reclusione da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600.000 a 1.000.000 di euro terrestri secondo il sistema decimale. Sì, direte voi, ma l'universalità sarà fatta valere solo per gli italiani, il che renderà necessario stipulare anche una convenzione di estradizione fra noi e la galassia di Andromeda, ma questi sono dettagli, l'importante è che si sappia che da noi non si scherza, che qui da noi certe cose non sono ammesse. Venghino gli andromediani ad apprendere l'etica da noi italiani, un popolo che se prendesse le redini dell'universo magari finirebbe per far crollare i bastioni di Orione ma sui figli non si scherza, legittimissimi devono essere, carne della propria carne, sangue del proprio sangue.