giovedì 29 marzo 2012

Tempus edax rerum


Noi disegnatori di motivetti per vestitini valiamo per quanto vendiamo, e per vendere, soprattutto noi autodidatti, dobbiamo mettercela davvero tutta per tenerci a galla e competere con i migliori, il nostro lavoro richiede una concentrazione tale che tutto ciò che esula dal lavoro in sé non può e non deve interessarci e finisce inevitabilmente per scivolarci via, come la pioggia sui pineti, come la spuma sulla tela cerata. Tutto questo discorso per dire che cosa? Che non ci resta il tempo materiale per considerare quei ridicoli omettini che si dimenano quotidianamente sul grande palcoscenico della politica. Ad esempio l'altro giorno, passeggiando in pausa pranzo dove i tram non vanno avanti più, ho scoperto con mia grande sorpresa che Pietro Vierchowod, lo tzar, si è candidato per la carica di sindaco con una lista tutta sua. Ma quando è successo? Giusto ieri giocava nella Sampdoria, Gesù come passa il tempo. Cosa mai può spingere un onesto cittadino nonché uno stimabile stopper a tentare la via della politica, perché mai dovrebbe appassionarsi ai problemi di Como? Io quando torno a casa già alle dieci mi viene un sonno che di Como non me ne può fregare di meno, figuriamoci poi dell'Italia in generale. Deh, per via del lavoro il liberalsocialismo ha perso un gran pezzo da novanta, bisogna averci anche il tempo a disposizione per amare di quel tanto la cosa pubblica.

domenica 25 marzo 2012

Larks' Tongues in Aspi


"I buoi che rifiutano il giogo prendono più 
bastonate di quelli che si adattano subito all'aratro"
 Ovidio

C'è un dato comune che lega le resistenze che sta incontrando questa riforma del mondo del lavoro all'omofobia ed è la paura di prenderlo in quel posto. Ma già lo sappiamo, non esiste più il posto fisso, da oggi in poi ognuno di noi deve essere disposto a dare qualcosa. Liberiamoci dunque della zavorra dei vecchi valori e apriamo il nostro animo alle sfide che ci impone il futuro, rilassatevi, lasciate che la vita scorra dentro di voi, sperimenterete un grande senso di libertà quando non farete più resistenza al dolore.

domenica 18 marzo 2012

Atea mistica meccanica

Una volta il comunismo era sogno di nuovi orizzonti artificiali, di dominio dell'uomo sulla natura, trasformata e resa docile a colpi di ruspe e d'acciaio (le ciminiere di Togliattigrad svettavano più alte dell'Empire State Building), oggi no, oggi i giovani antagonisti sembra che guardino più a Rousseau che a Lenin, al buon selvaggio più che a Gagarin, al propellente, agli ossidanti, alle reazioni chimiche che spingevano il comunista in orbita alla conquista dello spazio e allora mi domando: perché? Pure Camusso appoggia la Tav, si vede che è uno della vecchia guardia. Questi giovani stanno tradendo lo spirito del comunismo per darsi a una visione un po' ingenua e anarchoide del creato, deista più che atea, hanno più degli amish che dei soviets, si scagliano contro lo scempio paesaggistico e intanto tengono i fustini di plastica in giardino: il futuro è di chi detiene i mezzi di produzione, non dei luddisti (stai a vedere che qualcuno mi prende sul serio).

The human centipede

E' la stagione dei prestanome, nessuno ci vuole mettere la faccia: Alfano per Berlusconi, Bersani per D'Alema, li mandano allo sbaraglio per assaggiare le portate e fare gli anticorpi ai veleni. D'Alema poi è il principe della mimesi, finge sempre di starsene fuori e invece guarda tutti con i suoi occhietti furbi incistato nella tappezzeria, tipo i calamari. Anche l'altro fa ufficialmente il tifoso del Milan nella speranza di non dare troppo nell'occhio, la nuova parola d'ordine è understatement. Ai due cartonati, poveretti, tocca prendere posizione su questioni che manco loro sanno esattamente che significhino, lo vedi bene in Alfano, che quando gli parlano di economia, lui, il figlio avvocato che ha fatto carriera in politica, deve ripassarsi gli appunti che gli hanno segnato sui polsini. In questo è già più a suo agio Bersani, che alla scuola del pci ha imparato a suo tempo a simulare meglio la competenza su questo o quell'argomento facendo lo slalom fra le direttive del partito, ma non sono loro a comandare, fra loro e il capo è come se ci fosse un collegamento diretto, un tubo della posta pneumatica, è tutto un viavai di capsule. Insomma, è come fra erastes ed eromenos, ma non c'è niente di sporco, solo figure retoriche.

sabato 10 marzo 2012

Quid de rerum natura querimur?

No, dico, ma adesso che c'entrano i gay? Stavamo così bene, quasi non se ne parlava più, ognuno si faceva gli affari suoi: gli etero con gli etero, gli omo con gli omo e i bisex a svariare su tutto il fronte d'attacco. E invece no, quello se ne esce all'improvviso a starnazzare come se gli avessero insidiato le chiappe di persona. Che è successo, Alfa', di economia non ci capite un tubo e così la buttate in caciara sui valori morali? Di nuovo il caso Englaro, aridaje con la cultura di morte e la minaccia ai valori familiari... io ve lo dico, io un'altra stagione di battaglie sui temi eticamente sensibili a smerdare le persone per farne carne da macello elettorale non la reggo, sarebbe anche il caso di piantarla o per tirare avanti mi servirà un potentissimo antiemetico (comunque questo qui non è credibile, tra lui e Bersani è una bella lotta, sarebbe stato meglio affidare il partito al suo appendino, hai visto mai che c'avesse il quid).
Fortunatamente lavoro troppo in questo periodo per avere il tempo di dedicare anche un poco di attenzione alla politica e ai fatti del giorno, il mio snobismo gongola, mi permetto di osservare tutto dall'alto, piuttosto di sfuggita, e col cazzo che scenderò a valle per spartire i miei doni. E' tempo che l'uomo fissi la propria meta, è tempo che l'uomo pianti il seme della sua speranza più alta: la busta paga (Also sprach Formamentis, I, 5).

venerdì 9 marzo 2012

Remedium amoris

Sconcerto e stupore a Como per il prete che aveva intrecciato una relazione amorosa con una tredicenne, quasi certamente si trattava di agape, ma vallo a spiegare a quell'ignorantone del gip.

domenica 4 marzo 2012

Ti hanno visto bere a una fontana che non ero io


Immagino che sappiate che è morto Lucio Dalla, il cantante, e immagino che stiate assistendo a questo teatrino, a questo tentativo postumo di infangarne la memoria insinuando una sua presunta omosessualità: siete delle merde. Marco Alemanno è soltanto un suo amico, dico, la Chiesa si sarà ben informata prima di concedergli i funerali di Stato. Ad esempio di Welby si sapeva che era un po' finocchio, portava i capelli lunghi, è per questo che non gli hanno concesso di entrare in chiesa nemmeno da morto, mica per quella storia del suicidio assistito, tutte fregnacce. E poi la Chiesa è una madre bonaria, se sei abbastanza discreto ti perdona tutto, casomai quello che non ti perdona è l'hýbris, la tracotanza, la superbia, la volontà di farle dispetto. Certo, con una mamma così è già tanto che non ti infili le calze di nylon sotto i pantaloni o ti pitti di nascosto le unghie dei piedi, ma ragazzi miei, da che mondo è mondo l'importante è quello che si vede e tu prega soltanto che non ti rubino le scarpe.

Quid pro quo

Ma questo Al Fano chi è, quello che cantava "Nel Sole"?

venerdì 2 marzo 2012

Merita, competi, crepa


quidquid evenit in suum colorem trahit

Com'è triste e meschina la vita negli uffici, è come ritornare nella jungla, gli spiriti nobili non dovrebbero nemmeno metterci piede, ad esempio Tarzan non avrebbe scampo (bravissimo con le liane ma noto minchione). Attenzione a quello che vi aspetta dietro l'angolo, ogni scrivania una trappola, ogni incarico un agguato, diffida dei colleghi anche quando portano doni, potrebbero nascondere sonniferi. La stanchezza è nemica dell'astuzia, i più astuti si pippano la neve, la bamba, il ginseng, chi dorme non incula i pesci. Non vi resta che piegare gli eventi a vostro vantaggio e imparare la navigazione a vista, aggirando gli scogli e se possibile spingendovi contro i colleghi (e che il naufragio sia fatale): competizione, merito, libero mercato, l'ultimo che avanza vince il premio, ma è una vittoria effimera e fugace, chi farà le scarpe al calzolaio? E poi alla fine si muore.