martedì 29 agosto 2023

Non ho dormito stanotte e ho scoperto una cosa interessante: che la notte è cortissima. Si penserebbe il contrario, che cioè quando non si dorme le ore non passano mai, questo forse quando si è giovani, di certo non quando si è giunti a quella ragguardevole età (undicentoanni, come Bilbo Baggins) in cui le ore e i giorni sembrano avere messo il x2. Insomma la notte è stata corta, quando mi sono detto che forse era il caso di mettersi a dormire erano le 8 e un quarto. Ho leggiucchiato un Barnaby in inglese, un po' de L'Adalgisa, che di solito mi fa dormire piena com'è di fatti e di situazioni (non è scrittore per lettori distratti il Gadda, come diceva Svevo dell'Ulisse di Joyce), ma niente, il sonno non è arrivato. Forse potrei candidarmi per una posizione di lavoro notturno di tutta tranquillità, tipo custode di santabarbare o di cantieri abbandonati, ma no, penso che mi impegnerò di più a dormire. Mi pare ieri che era ieri...

mercoledì 23 agosto 2023

Il guaio della democrazia, abbiamo detto, è che non può mantenersi all'altezza del suo significato, non esiste un governo del popolo e non può esistere, è una fantasia, un desiderio, come vivere in eterno o pensare di decidere del proprio destino. E poi, cosa sarebbe un governo del popolo? Forse una nazione senza partiti e "corpi intermedi" che ad ogni decisione da prendere consulti i propri cittadini tramite suffragio universale, una cosa impossibile nella teoria come nella prassi. Penso che sarebbe invece il caso di accordarci attorno a un significato di democrazia come rispetto per le persone, sarebbe già tanto, una demofilia più che una democrazia, senza però scadere nel melenso; vedo invece le democrazie attuali scivolare sempre più verso un paternalismo peloso che implicitamente vuole significare: da solo non sei in grado di decidere quello che è più giusto per te, fidati di noi, noi lo sappiamo. Non è così che funziona la democrazia.

martedì 22 agosto 2023

Alla fine siamo finiti a parlarne, di Paola Egonu che non avrebbe i tratti tipicamente etruschi, che fra tutti i popoli italici erano poi quelli più xenomorfi, che si diceva venissero da Marte o dalla Grecia, mentre i più italici di tutti semmai erano i bruzî e i sanniti, più dei galli senoni, per non parlare dei veneti. (a proposito, di Paola Egonu avevo fatto una caricatura che non ho mai pubblicato perché mi era venuta troppo poco etrusca). Ma poi lo sport non è più questione etnica, nella pallavolo naturalizzano ormai anche le russe che possono essere scambiate per friulane alte, non è questione di sangue, altrimenti bisognerebbe fare il test del dna anche alle bocciofile di Ponte Chiasso, dove notoriamente si infilano i pensionati ticinesi, in tutto e per tutto uguali a quelli italiani (a proposito, io sarei per l'annessione del Canton Ticino, faccio presente al generale). Poi è vero, il movimento lgbt+ è diventato più chic di un negozio di Ralph Lauren, e simpatico uguale, ma certi argomenti non attaccano, semmai bisognerebbe fare come gli antichi romani, che dove passavano garantivano a tutti la cittadinanza romana, anche se i conquistati non conoscevano l'uso della moka e non seguivano le partite di pallone. (gli americani per esempio, la loro cittadinanza non la mollano, eppure facciamo tutti parte dell'impero). Siamo tutti normali oramai, se volete la tipicità ci sono i trulli, c'è anche penuria di attaccanti in nazionale, se ne conoscete uno bravo, anche se non ha i tratti tipicamente etruschi, segnalate alla Figc che possiamo naturalizzarlo col decreto ricrescita.

Prima che cominciasse Il giovane Montalbano ancora si scaldavano su La7 per questo generale, nel frattempo io seguivo i risultati della serie A e mi ero lanciato in una interessante ricerca avente per oggetto la finta assunzione di cittadinanza sicula del giovane Domenico Modugno, altrimenti pugliese. C'era Alemanno tiratissimo che si spendeva per la libertà di espressione e vari altri interlocutori progressisti triggeratissimi che se lo mangiavano vivo, nel frattempo Modugno dichiarava che era stata colpa dei dirigenti Rai e della casa discografica che l'avevano voluto siculo per motivi commerciali e che si sarebbe fatto anche giapponese pur di non fare la fame. Il libro del generale, nel frattempo, è primo su Amazon (fonte: Repubblica), ho letto dei brani citati in un articolo, non mi è piaciuto, è più sciapo del Mein Kampf e più elementare di Bagatelle per un massacro, insomma non è Céline, nemmeno un Evola, tutt'al più una Fallaci però senza cazzimma, si vede che si è tenuto a freno senza per altro suggerire ulteriori qualità nascoste, diciamo che è la giusta nemesi scadente per questa sinistra scadente, per mandare ai matti la gente di twitter (pardon, X) e allungare la broda dei palinsesti estivi. Domenico Modugno fu anche deputato e presidente del Partito Radicale.

sabato 19 agosto 2023

Per non unirmi anch'io al generale coro di biasimo che si è abbattuto sul libro del generale Vannacci dovrei necessariamente mettermi veramente a leggerlo e analizzarlo con santa pazienza, ma usando una locuzione in uso fra le antiche popolazioni bruzie e campane vi dirò che "nun me ne dice", sicché provo un gran senso di sollievo per il fatto di non essere costretto a dire la mia sul caso più increscioso del momento. Attualmente mi interessano di più le meccaniche di autoproduzione della virtù che si innescano fra le cosiddette "brave persone", questa frenesia acefala che prende alla vista di una battaglia su cui piantare prontamente la bandierina per sentirsi buoni fra i buoni e ottenere il riconoscimento della comunità di appartenenza, oltretutto è chiaro come qualsiasi caso sia sempre montato ad arte da giornali che hanno tutto l'interesse commerciale a scrivere quel che il cliente lettore vuole sentirsi dire. Se il generale Vannacci è colpevole di odio verso gli stranieri e gli omosessuali gli siano tolti i gradi e messo a pane e acqua per rieducarlo coercitivamente alla vita civile (paradosso del generale moderno a cui è richiesta una certa capacità di accoppare eventualmente i nemici della patria usando la prudenza di non calcare troppo sul concetto di patria e comunque sempre nel rispetto dei diritti delle minoranze).

lunedì 14 agosto 2023

Leggo che quel "repubblica fondata sul lavoro" fu il frutto di un accomodamento per venire incontro alle richieste del partito comunista che avrebbe invece preferito "repubblica fondata sui lavoratori", a significare che la repubblica avrebbe tenuto in conto la voce della classe operaia allora equiparata al popolo dabbene preso nel suo insieme. La frase oggi come oggi non dice più quel che voleva dire in origine, allora il concetto di "lavoro" era stato fatto ostaggio da un'ideologia che lo magnificava oltremisura elevandolo al rango di vera e propria divinità pagana (a Stachanov, per aver battuto ripetutamente il record del numero di tonnellate di carbone estratto - 102 tonnellate in 5 ore e 45 minuti -, diedero la medaglia di "Eroe del lavoro socialista" e istituirono in suo onore "la giornata del minatore di carbone"). Oggi, con l'aiuto della scienza, abbiamo invece scoperto come il lavoro in sé non sia un ente supremo di carattere etico-morale quanto piuttosto una malattia sociale che continua ad affliggere la gente comune e priva di mezzi. Io la repubblica la vorrei fondata sull'intelligenza, ma capisco che rischia di essere un'utopia ben più utopica di quella del lavoro socialista.

venerdì 11 agosto 2023

Non ci siamo solo noi pasciuti occidentali al mondo, e per occidente intendo il concetto politico prima ancora che geografico, eppure pensiamo di avere la prelazione sulla volontà di tutto il resto del pianeta in virtù delle nostre conoscenze avanzate, del nostro sistema economico, dei nostri progrediti sistemi politici, e riteniamo arretrati tutti gli altri luoghi del pianeta che non adottano i nostri standard. Questa indiscutibile volontà di condurre tutto agli standard occidentali è una volontà ipocrita perché il benessere dell'occidente implica la povertà del mondo che ne resta fuori, per cui i grandi proclami di sviluppo globale accompagnati dalle rituali fotografie in giacca e cravatta davanti a fondali di cartone sono solo un esca per i fessi. La catena di produzione degli oggetti di consumo implica un'originaria base di manovalanza a basso costo che si accontenta di quel poco che riesce a guadagnare in rapporto all'economia del luogo, che deve rimanere depressa, differenziata rispetto alle economie avanzate e quindi in grado di sostenere il costo della vita di un esercito di lavoratori sottopagati, mentre noi in occidente continuiamo a stanziare incentivi per un'industria senza più operai (i sindacati sono diventati una barzelletta). Non c'è più nessuno che ascolta le ragioni dei miserabili del mondo, le sinistre occidentali ormai perse in battaglie sui pronomi e sulle domeniche in bicicletta, è tutto finito, compagni, il capitale ha vinto, vince sempre.

giovedì 10 agosto 2023

L'ecologismo passatempo per ricchi

L'ecologia la facciamo noi paesi avanzati e il lavoro sporco lo lasciamo fare ai paesi emergenti, che sono emergenti e devono continuare ad esserlo, in eterno, perché se emergessero definitivamente dovremmo aggiungere un posto a tavola anche per la servitù, e non è bello, non sta bene. Cina e India sporcano e producono per tutto il resto del pianeta, in Cile e Australia fanno grossi buchi nella terra per estrarre quel litio che permetterà agli europei di conservare l'aria pulita e intatti i propri paesaggi, patrimonio dell'umanità. Con le nostre politiche green, nuovo galateo dell'aristocrazia occidentale che governa il pianeta, diamo il buon esempio alle maestranze che lavorano per noi, e gli facciamo pure la morale, mentre noi, petulanti, ne usciamo virtuosi e con gli stivali puliti. La nostra arroganza è così ben camuffata da virtù ecologista che ormai la percepiscono solo gli altri, i poveri cristi della corte dei miracoli che si prendono gli avanzi della civiltà dei consumi, mentre il nostro problema principale è la scelta mattutina fra colazione salata e fette biscottate a ridotto apporto calorico. L'ecologismo è l'ultimo giochino di società della frollata aristocrazia occidentale.

mercoledì 9 agosto 2023

Siccome si dorme col lenzuolo ai primi d’agosto l’hanno dovuta mollare momentaneamente col riscaldamento globale e adesso Meloni deve reggere da sola tutto il palinsesto dei cinegiornali, povera donna. Ma non tutto è perduto: Inferno alle Hawaii: l’uragano Dora soffia sugli incendi, persone costrette a gettarsi nell’Oceano per sfuggire alle fiamme. Era un’utopia bellissima l’ecologismo prima che diventasse una tecnica di marketing.