Non ho dormito stanotte e ho scoperto una cosa interessante: che la notte è cortissima. Si penserebbe il contrario, che cioè quando non si dorme le ore non passano mai, questo forse quando si è giovani, di certo non quando si è giunti a quella ragguardevole età (undicentoanni, come Bilbo Baggins) in cui le ore e i giorni sembrano avere messo il x2. Insomma la notte è stata corta, quando mi sono detto che forse era il caso di mettersi a dormire erano le 8 e un quarto. Ho leggiucchiato un Barnaby in inglese, un po' de L'Adalgisa, che di solito mi fa dormire piena com'è di fatti e di situazioni (non è scrittore per lettori distratti il Gadda, come diceva Svevo dell'Ulisse di Joyce), ma niente, il sonno non è arrivato. Forse potrei candidarmi per una posizione di lavoro notturno di tutta tranquillità, tipo custode di santabarbare o di cantieri abbandonati, ma no, penso che mi impegnerò di più a dormire. Mi pare ieri che era ieri...
Purtroppo soffro della medesima sindrome. Però devo confessare che, anche se stanotte ho frequentato per qualche ora le epistole "Seniles" in latino del Petrarca, rispetto al Barnaby in inglese mi sento un lanzichenecco :)
RispondiEliminaMa il Barnaby in inglese è scritto in inglese scolastico da scuole superiori, non è Joyce.
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