giovedì 26 dicembre 2019

L'argomento che occorre mantenere i contributi all'editoria per permettere quella pluralità dell'informazione necessaria a garantire una corretta informazione al cittadino è fallace, i giornali corrispondono per nulla alla realtà, raccontano i fatti, cioè li alterano, ma mica perché lo sanno, pure quelli che non lo sanno e credono di essere obiettivi, per cui avere tale obiettivo è già un inizio di sofisticazione, ed è questa sofisticazione l'unica vera, pacifica, imprescindibile, verità.

venerdì 20 dicembre 2019

Comunque non dovete far conto su di me, sto diventando un vecchio brontolone, non mi va bene niente, né Franza né Spagna, perché mi sembra che verità non vi sia da nessuna parte, che la verità è che son tutti cretinetti, e non ci sto andando poi così lontano. Ci vuole una pacienzia per credere in questa specie di idealismi pret-à-porter che durano giusto la stagione di un capottino, che non mi pare nemmeno valga la pena di spremerci le meningi, son così delicate, conserviamocele per questioni più degne, e gradevoli.

mercoledì 18 dicembre 2019

Dobbiamo dare una visione ai giovani, non basta la droga, ci vuole anche un abbozzo di coscienza sociale, la narrazione sovranista, certo, ma anche una che le si opponga, per decreto hegeliano (cioè la dialettica) o editto eracliteo (cioè la lotta fra i contrari), sì che dalla tensione fra gli opposti si possa giungere a un equilibrio, a quell'armonia fra le diverse parti del consesso sociale che conduca al continuo rinnovamento della solita e sempiterna sbobba.
Dicono i ben informati che dietro alle sardine c'è Prodi, voleva fare un movimento di giovani come si vedono nei film di Virzì, e le sardine sono i giovani come si vedono nei film di Virzì, ha commissionato lo studio a una ditta di Milano che glieli ha confezionati come i milanesi si immaginano i giovani, di Bologna, che imparano la chitarra per suonare i Marta sui Tubi e se va bene un po' di Guccini, ma rivisitato dai City Ramblers, con un violino, e con la fisarmonica, e con questi ci facciamo la guerra ai fasisti.

Scimmie

Le scimmie di Fugazzotto che tanto hanno fatto scalpore: se hanno indignato Lukaku, che è nero, si vede che l'uomo bianco, anche quando è animato dalle migliori intenzioni, non ci capisce niente giacché non è mai stato nero. Fugazzotto, povera gioia, disegna solo scimmioni, è la sua cifra stilistica come lui stesso spiega, è stato fulminato sulla via di Darwin laddove Banksy su quella dei trasferelli, hai una trovata e la porti avanti, come Botero e Lichtenstein, Fugazzotto sta in fissa con le scimmie. Piuttosto questa facilità con la quale si elargisce la patente di artista e questa mania dell'arte a servizio del sociale, la malattia del messaggio edificante, mai un artista che disegna stocazzo per il sociale.

venerdì 13 dicembre 2019

Sempre il Tg3 dava i labours in grande rimonta, con grandi affreschi sulle periferie disagiate degni di un Ken Loach, si vede che hanno studiato cinema, nell'aria c'era aria di riscossa. A sinistra a farsi i film sono sempre i più bravi, ma oggi l'arte che imita la vita non è Ken Loach ma Checco Zalone, si aggiornino i cahiers du cinéma.

martedì 10 dicembre 2019

Tableau vivant con sardine


Il tg3 è così beatamente consacrato alla categoria dell'edificante che se non fosse per la cretineria farebbe anche tenerezza: bambini di tutti i paesi riuniti in conclave per salvare il clima, giovani donne premier laureate con famiglie arcobalene, banchi di giovani sardine che salvano la democrazia, campagne per la lettura di libri che tanto non comprendono, sicché alla fine, per autosuggestione, vogliono credere pure loro che la sinistra risorge nei giovani in questo paese eternamente bloccato alla vigilia di una grande riscossa democratica: tutta questa melliflua parafernalia pedagogica che ti propinano come fosse l'ultima verità in terra risulta alla fine così stucchevole che c'è da capire come basti un cattivismo cialtrone e dozzinale come quello di Salvini per suscitare in un gran numero di italiani la voglia di votargli contro solo per spaccargli sotto al naso il tableau vivant.


sabato 7 dicembre 2019

"Il mondo, stanco di noi, si cercherà nuovi padroni;
quello che c'era parso saggio apparirà vano,
quel che c'era parso bello apparirà orribile."

Devo essere proprio invecchiato male se le sardine non mi dicono niente, da quale profonda urgenza dell'essere nascerebbe questo bisogno di unirsi in banco? Buono per Santori, che se non fa cazzate riesce a mantenersi senza fare un'ostia, che invidia.

venerdì 6 dicembre 2019

L'attualità di Tosca

Come sempre l’attualità si impossessa del passato smerdandolo secondo i comodi suoi. C’è la prima della Scala? E allora Tosca “è molto attuale” perché il barone Scàrpia, capo della polizia vaticana, tenta di concupire la cantantessa Tosca sfruttando la sua posizione di potere, tal quale il Weinstein. L’opera è da sempre vittima degli attualizzatori: quando cadde il muro I Vespri Siciliani simbolo della rivolta contro l’occupazione sovietica, quando caddero le torri Otello, cioè “l’orgoglio musulmano sepolto è in mar”: Tosca, gettatasi da Castel Sant’Angelo, ricade su un corteo di sardine e fra due ali di folla raggiunge il redivivo Cavaradossi garantito dal fondo salva stati.

domenica 1 dicembre 2019

La fastidiosa confusione che si viene a creare nei cinegiornali fra la persona di Giuseppe Conte e quella di Antonio costringe ogni volta l'interista a un supplementare lavoro di verifica che ne fiacca il corpo e lo spirito, prendete ad esempio il lancio "Conte in bilico!", e perché mai, perché ha vinto solo due a uno con la SPAL? No, si riferiva evidentemente al prof. Giuseppe, l'avvocato degli italiani, e allora si dovrebbe vietare alle persone che scelgono di ricoprire incarichi di un certo rilievo di chiamarsi con cognomi troppo legati al mondo dello sport, quali Conte, Ronaldo o Mancini, sì che non si debba confonderli con le cose veramente importanti della vita.