giovedì 31 marzo 2011

Verse le sud

A sentire Berlusconi tra un po' Lampedusa sarà il luogo più trendy della penisola, la più divertente, la più pulita, la più turistica, esclusiva e amena località di villeggiatura italiana per i giovani della terza età, anche lui ha comperato casa a Lampedusa, e di fianco ci costruisce un bel casinò, così che anche la casalinga di Pachino potra recarvisi per provare i brividi del turismo sessuale e farsi massaggiare i duroni dai bei ragazzi del maghreb in un ambiente sicuro e controllato, giovedì bingo (non c'è niente di male, anche Roland Barthes se li faceva, si trovava bene, Iva Zanicchi sarà testimonial).

lunedì 28 marzo 2011

ANSA. Libia: videoconferenza a 4, l'Italia non è stata invitata. Stasera il presidente francese Nicolas Sarkozy, quello americano Barack Obama, il premier britannico David Cameron e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno un incontro in videoconferenza sulla Libia. Lo ha reso noto l'Eliseo. L'incontro, ha precisato la presidenza francese, è iniziato intorno alle 19.15. I quattro discutono dell'attuale situazione in Libia e dei piani in vista del vertice in programma domani a Londra. Per Silvio Berlusconi, invece, seratina votata all'understatement: doccia, pastina, pigiamino e le consuete repliche di Low & Order su Iris.
Tutto concentrati a bloccare la scalata francese a Parmalat e nessuno muove un dito per la Roma, ma voi sapete cosa sta succedendo all'AS Roma? Se la stanno a comprà gli americani! C'è Mr. Di Benedetto che bivacca a Trastevere con i suoi manipoli, ma che è questo il modo di fare, due pesi e due misure, studiamo le contromisure a macchia di leopardo, questo sì, questo no, il latte lo doniamo alla Patria e la Roma la damo ar gatto? La crisi drammatica del calcio come specchio della crisi di un intero paese. Prendete la Spagna: il presidente del Barcellona, Sandro Rosell, che farà di mestiere, il salumaio? Però è catalano. E quello del Real, Florentino Pérez, che fà, c'ha le case? Però è madrileno. E allora, vuoi che a Roma non si trovasse un bottegaro o un farmacista pieno de quattrini in grado de reportà a maggica sur tetto der monno? Quando penso allo United, all'Old Trafford e a Sir Alex Ferguson coi suoi 25 anni ininterrotti di panchina che si trova costretto suo malgrado a dividere oneri e onori sportivi coi Tampa Bay Buccaneers, o peggio ancora quelli ridotti a passatempo glamour di qualche pecoraio arabo in cerca di svago (non sanno calciare un pallone, s'inciampano nella tonaca)... non debemus, non possumus, non volumus.

sabato 26 marzo 2011

Esco da una settimana travagliata con febbre, raffreddore e problemi di stomaco, e non mi sono ancora del tutto ristabilito. Per questo motivo, e solo per questo, non ho potuto dare l'apporto che avrei voluto alla missione in Libia contro in francesi, infatti ero in procinto di partire per La Spezia e imbarcarmi come volontario sul cacciatorpediniere lanciamissili Luigi Durand de la Penne quando un attacco di enterocolite acuta mi ha ahimé inchiodato all'asse del gabinetto e non mi ha permesso di dare seguito ai patriottici slanci.

martedì 22 marzo 2011

 "Se invitate un ladro ad essere galantuomo, e che ve lo prometta, potrete dubitare che mantenga. Ma invitare un ladro a rubare, e aver paura che vi manchi di parola, non ne vedo il perché."

Massimo D'Azeglio, aka "Spurcaciùn".

lunedì 21 marzo 2011

Obiettivo raggiunto: in Libia è stata imposta la no-fly zone, da oggi si possono massacrare civili solo via terra.

domenica 20 marzo 2011

Noto che tutti traducono "Odyssey dawn" con "Odissea all'alba" perché probabilmente "Alba dell'Odissea" suonerebbe troppo sinistro per una blitzkrieg. A dargli il nome sono stati sicuramente gli americani, giungono a noi per scacciare i proci che ci sciupano il nostro petrolio (era ora). Nel frattempo a sinistra son diventati tutti interventisti (sul sito della sua criatura Vendola discute di "euromeditteraneo"), mentre poco fa su Radio Padania si lamentavano dell'imperialismo anglo-franco-americano e che nell'art. 11 della Costituzione c'è scritto che "l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" (ecco, allora se ne facessero stampare uno uguale sulla costituzione della padania). Il governo avverte: rischierà una sonora querela chiunque sosterrà che il Dc9 dell'Itavia fu abbattuto sui cieli di Ustica durante un combattimento aereo tra velivoli militari libici e alleati, fosse stato così Gheddafi ce l'avrebbe detto.
Come fa notare qualcuno (Roberto Torti sul suo blog interista), quel "potrebbe non servire" buttato lì da Berlusconi in riferimento a un coinvolgimento italiano nelle operazioni militari in Libia è più  che una speranza una preghiera, una preghiera rivolta a francesi, inglesi e americani affinché ci pensino loro a togliergli le castagne dal fuoco. E per una volta sono d'accordo anche con Oddifreddi:

E’ significativo e appropriato che, nel momento delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, gli italiani, o almeno i rappresentanti istituzionali da loro liberamente eletti, soffino sulle candeline della torta confermando una delle nostre doti più caratteristiche: la capacità di fare i peggiori voltafaccia a cuor sereno.* (anche se non credo che questa volta sia tanto a cuor sereno).

Ma era un voltafaccia scritto nel destino, è quello che può accadere ad esporsi così tanto con dei clienti così originali. A completare il quadro del teatrino ci pensano anche i ministri Bossi e La Russa: il primo, in ossequio alla sua ruvida realpolitik, non fa segreto di tifare apertamente per Gheddafi in qualità di argine contro l'invasione africana (comunione di intenti tra fascisti), il secondo invece morde il freno e non ci sta a fare l'affittacamere degli alleati (questo paese non è un albergo), alleati che tra parentesi ci tengono in disparte anche perché in Libia di casino ce ne è già abbastanza. Perderemo il nostro gas e il nostro petrolio, dice Bossi, nostro nel senso di "italiano" perché l'ENI è un ente nazionale, per cui oggi (si fa per dire) si viene a sapere che proprio quei libici che venivano a convertire le nostre donne erano da lui tollerati in vista dell'obiettivo finale: un paio di troie e qualche buon affare in cambio del petrolio e di una moratoria sui negri. Per questo, e non per posa, non ci tengo ad essere italiano (Dio non voglia che Berlusconi facisse la fine di Aznar, e ci siamo capiti).

sabato 19 marzo 2011


 Non disperate. Nel 1831 Giuseppe Mazzini fondò il suo aggregatore, La Giovine Italia, e come Luca Sofri cominciò a martellare ai fianchi i conservatori e a conquistare alla causa  le menti migliori degli italiani, finché un bel giorno miracolosamente gli riuscì di raggiungere il suo scopo. Il giovine Mazzini aveva tutti i tratti del blogger: grandi ideali, grande entusiasmo, grande perseveranza, sciagurata tendenza a sovrastimare il seguito effettivo dei suoi scritti, totale mancanza di senso pratico, eppure oggi è onorato come un Padre della Patria pur avendo vissuto perlopiù all'estero (e forse fu proprio questo il segreto del suo grande amore per l'Italia). Raccontano gli annali che nel '33 Mazzini organizzò l'insurrezione del meridione e più tardi quella della Savoia, si aspettava grandi cose, tese l'orecchio, rimase in ascolto, ma alla fine non successe nulla, più o meno come capitò a noi della Rosa nel Pugno. Per cui, ripeto, non disperate, quarant'anni passarono dalla repressione dei moti carbonari alla proclamazione dell'Unità d'Italia, ancora lunga e lastricata d'insidie è la strada che conduce al fallimento.

Fukushima, Springfield


Un momento, un momento: non buttiamo via la centrale con l'acqua sporca, Fukushima ha dato tanto al Giappone, non facciamo che un ciuffo di spinaci radioattivi la consegni alla condanna della storia. Piuttosto, non smetterò mai di chiedermi come mai i giapponesi, che a sentire in giro sono così intelligenti, hanno permesso la costruzione non di di uno, ma di ben sei (dico, sei) reattori nucleari in un impianto risalente agli anni settanta, costruito in faccia alla morte, esposto non già ai terremoti, che sarebbe il minimo (e chi non è esposto ai terremoti in Giappone?), ma soprattutto agli tsunami, circondato infine da idilliaci campi di spinaci, magari a 20km di distanza? No, a un solo chilometro, consultare Google Maps. Eh, ma sai, i giapponesi vivono tutti attaccati, non c'è tanto posto... preocùpas no, in Francia è peggio. (sì, però adesso chiamano Homer Simpson per fare gli stress test alle centrali nucleari, come a Chernobyl).

giovedì 17 marzo 2011

Il mio regno per un sondaggio

A grandi strategie, grandi strateghe: non rinunciamo al nucleare perché magari è pericoloso o antieconomico, no, rinunceremo al nucleare perché la maggioranza non può giocarsi le elezioni*: si vede proprio quanto ci tengano al destino della nazione più che al loro, viva l'Italia!

mercoledì 16 marzo 2011

Domani grande festa di 'sto cazzo e domani vado a lavorare: io non posso rispettare una nazione che non ha nemmeno le palle per imporre una festa nazionale, ci si puliscano il culo, col tricolore (ma almeno prendi un sacco di soldi!). (quali soldi?). (ma guarda che per l'occasione l'insalata tricolore la paghi solo 1,50€!). (ma cazzo, non potevano unire l'Italia cinquant'anni dopo che risparmiavo 50 centesimi?).
In fondo l'energia nucleare ha permesso al Giappone di diventare una potenza economica, ora, mettiamo pure il caso che oggi le radiazioni provochino 5.000, 10.000, 100.000 tumori alla tiroide: 200.000 tumori alla tiroide sono un prezzo più che accettabile per mantenere il benessere economico di 127.000.000 di giapponesi, ricordatevi che il Giappone non possiede altre risorse, il nucleare è una scelta obbligata, per cui agisci solo secondo la massima per la quale puoi e allo stesso tempo vuoi che diventi una legge universale. E poi i giapponesi mangiano tanto pesce.

martedì 15 marzo 2011

Allorquando Gheddafi era dato per spacciato e timidamente si cominciava a parlare di no-fly zone, i primi a protestare contro un eventuale intervento dell'occidente furono proprio i ribelli di Bengasi: guai all'occidente se si intromette nei nostri affari! E' una questione che riguarda esclusivamente il popolo libico, ce la sbrighiamo tra di noi. Ora che Gheddafi li ha piallati come mensole piagnucolano e chiedono a noi di eliminare il satanasso. Morale della favola: non ti fidare mai dell'orgoglio, ne ha rovinati più lui del petrolio.

lunedì 14 marzo 2011



In Giappone le gabbie dei reattori continuano a saltare come tappi di spumante, dicano pure quello che vogliono ma era proprio il caso di costruirne così tanti? Dice: tanto è lontano, se la vedranno loro... nel 1986 la nube di Chernobyl arrivò anche in Giappone, magari oggi ci restituiscono il favore. Quello del Giappone col nucleare deve essere uno di quei rapporti odio/amore, di quelli che non si possono spiegare, per cui un giorno anche il Giappone ucciderà i suoi figli per poi finire la sua folle corsa sotto uno shinkansen... mi piace il linguaggio rassicurante degli esperti: "è in atto la fusione parziale del nocciolo", come si trattasse di un ghiacciolo squagliato, di un calippo, come a Three Mile Island (north american SCRAM). La portaerei americana USS Ronald Reagan, la portaerei liberista della classe Nimitz che era giunta in Giappone per aiutare nelle operazioni di soccorso, è testé scappata a gambe levate per via di un principio di contaminazione del suo equipaggio, e si trovava a 140 km da Fukushima! Non ce la raccontano tutta, quando ce la racconteranno tutta potete star sicuri che sarà già troppo tardi (intesi, io non ho niente contro le centrali nucleari, purché le facciano a Lampedusa e mai con i soldi pubblici).

domenica 13 marzo 2011

Forse non tutti sanno che il primo film girato da Margaret Mazzantini (ma accreditata come Margaret Donnelly, cognome della madre), fu Antropophagus di Joe D'Amato, il secondo girato da Luca Barbareschi fu invece il controverso Cannibal Holocaust, colonna sonora di Riz Ortolani. E' triste che questa ascendenza nobile del cinema italiano si sia via via annacquata per colpa dei vari Cechov e Pupi Avati, in Italia il genere d'exploitation è morto soffocato dai velleitari intellettualismi del cinema d'autore e all'estero sopravvive perlopiù ridotto a macchietta nelle parodie di Tarantino, e hanno pure il barbaro coraggio di manifestare contro i tagli!

p.s. Intanto a Gheddafi sta riuscendo la remuntada: Leonardo, convocalo!

Forse non tutti sanno che il primo film girato da Margaret Mazzantini (ma accreditata come Margaret Donnelly, cognome della madre), fu Antropophagus di Joe D'Amato, il secondo girato da Luca Barbareschi fu invece il controverso Cannibal Holocaust, colonna sonora di Riz Ortolani. E' triste che questa ascendenza nobile del cinema italiano si sia via via annacquata per colpa dei vari Cechov e Pupi Avati, in Italia il genere d'exploitation è morto soffocato dai velleitari intellettualismi del cinema d'autore e all'estero sopravvive perlopiù ridotto a macchietta nelle parodie di Tarantino, e hanno pure il barbaro coraggio di protestare contro i tagli!

p.s. E intanto a Gheddafi sta riuscendo la remuntada: Leonardo, convocalo!

Le centrali si sono spente in automatico, sono costruite con criteri antisismici, come del resto tutto in Giappone, non c'è proprio nulla da temere. Se hanno deciso di costruire le centrali nucleari davanti alla Fossa del Giappone è perché sapevano che potevano resistere a un terremoto del 9° della scala Richter e a onde alte 10 metri, i giapponesi sanno quello che fanno.

A Fukushima I hanno avuto un problema coi sistemi di raffreddamento, ma è tutto sotto controllo, gli americani hanno mandato il liquido refrigerante. Magari verso sera rilasciano un poco di vapore radioattivo, ma così, una scorreggetta, giusto per fare scendere un poco la pressione. Comunque per precauzione evacuano tutto nel raggio di 3 km, forse 10, la decisione di allargare il raggio a 20 km è stata presa solo a scopo precauzionale.

Stamattina è esplosa la copertura, ma la struttura del reattore è intatta. Il livello di radiazione nell'area è sotto controllo, in serata si stava abbassando, è vero che in un giorno è stata emessa la quantità di radiazioni che un giapponese medio può tollerare in un anno, ma basta non uscire di casa fino all'anno prossimo. In ogni caso ad oggi pare che non esista il rischio di fusione del nocciolo, su Focus c'era scritto che è un evento poco probabile. Ntv continua a trasmettere corsi accelerati di fisica nucleare, anche Fukushima II comincia a dare qualche problema, ma sono sicuro che a Fukushima II il nocciolo non fonde, due fusioni nell'arco di 10 km sono praticamente impossibili.

sabato 12 marzo 2011

Le centrali si sono spente in automatico, sono costruite con criteri antisismici, come del resto tutto in Giappone, non c'è proprio nulla da temere. Se hanno deciso di costruire le centrali nucleari davanti alla Fossa del Giappone è perché sapevano che potevano resistere a un terremoto del 9° della scala Richter e a onde alte 10 metri, i giapponesi sanno quello che fanno.

A Fukushima I hanno avuto un problema coi sistemi di raffreddamento, ma è tutto sotto controllo, gli americani hanno mandato il liquido refrigerante. Magari verso sera rilasciano un poco di vapore radioattivo, ma così, una scorreggetta, giusto per fare scendere un poco la pressione. Comunque per precauzione evacuano tutto nel raggio di 3 km, forse 10, la decisione di allargare il raggio a 20 km è stata presa solo a scopo precauzionale.

Stamattina è esplosa la copertura, ma la struttura del reattore è intatta. Il livello di radiazione nell'area è sotto controllo, in serata si stava abbassando, è vero che in un giorno è stata emessa la quantità di radiazioni che un giapponese medio può tollerare in un anno, ma basta non uscire di casa fino all'anno prossimo. In ogni caso ad oggi pare che non esista il rischio di fusione del nocciolo, su Focus c'era scritto che è un evento poco probabile. Ntv continua a trasmettere corsi accelerati di fisica nucleare, anche Fukushima II comincia a dare qualche problema, ma sono sicuro che a Fukushima II il nocciolo non fonde, due fusioni nell'arco di 10 km sono praticamente impossibili.