Tutto concentrati a bloccare la scalata francese a Parmalat e nessuno muove un dito per la Roma, ma voi sapete cosa sta succedendo all'AS Roma? Se la stanno a comprà gli americani! C'è Mr. Di Benedetto che bivacca a Trastevere con i suoi manipoli, ma che è questo il modo di fare, due pesi e due misure, studiamo le contromisure a macchia di leopardo, questo sì, questo no, il latte lo doniamo alla Patria e la Roma la damo ar gatto? La crisi drammatica del calcio come specchio della crisi di un intero paese. Prendete la Spagna: il presidente del Barcellona, Sandro Rosell, che farà di mestiere, il salumaio? Però è catalano. E quello del Real, Florentino Pérez, che fà, c'ha le case? Però è madrileno. E allora, vuoi che a Roma non si trovasse un bottegaro o un farmacista pieno de quattrini in grado de reportà a maggica sur tetto der monno? Quando penso allo United, all'Old Trafford e a Sir Alex Ferguson coi suoi 25 anni ininterrotti di panchina che si trova costretto suo malgrado a dividere oneri e onori sportivi coi Tampa Bay Buccaneers, o peggio ancora quelli ridotti a passatempo glamour di qualche pecoraio arabo in cerca di svago (non sanno calciare un pallone, s'inciampano nella tonaca)... non debemus, non possumus, non volumus.
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