mercoledì 29 febbraio 2012

Un tempo amavo l'umanità, di quell'amore puro e platonico di cui solo sono capaci gli intellettuali in erba, poi cominciai a lavorare ed ora penso che l'umanità non sia altro che una povera cretina.

lunedì 27 febbraio 2012

Costa Caronte

Dovete sapere che Poseidone ce l'ha a morte con Costa Crociere da quando il suo ad, in vacanza a Favignana, ha accecato l'occhio a Polifemo. "Tu chiedi il mio nome glorioso, Ciclope; io te lo dirò, ma tu dammi il dono che mi hai promesso.  Pier Luigi è il mio nome, Pier Luigi mi chiamano padre e madre e tutti gli altri compagni" e lì si fregò (certi retroscena non li leggerete mai su twitter).

domenica 26 febbraio 2012

Überblog


 "I fichi cadono dagli alberi"
Friedrich Nietzsche

E' chiaro che con questa moda dei social networks - facebook, twitter, ecc, - i blogger sono destinati a scomparire, rimarranno giusto i giornalisti e quei quattro o cinque volenterosi malati di scrittura come me, anzi, spero di esserci quando ci ridurremo a contarci sulle dita di una mano, magari vinco un premio, magari finisco sul guinness dei primati o in qualche negozio dell'antiquariato, roba vintage, insomma, modernariato. Io lo so che quelli che leggono e che scrivono non sono tanto normali, i normali sono quelli che stanno al passo coi tempi. Del resto io sono un sociopatico asociale, dipendesse da me il mondo finirebbe per consunzione, una cosa tristissima, è giusto quindi che il mondo vada avanti e allora mi chiedo: cosa verrà dopo twitter, cosa lo renderà di colpo obsoleto, un social network che ri-twitterà citazioni di twitter? Io ve lo dico, qui stiamo raschiando il fondo del barile. Poiché prevedo che a breve dovrò presentarmi all'umanità per metterla di fronte alla più grave esigenza che mai le sia stata posta, mi sembra indispensabile comperarmi uno smartphone.

giovedì 23 febbraio 2012

272,42 euro di gas nel solo mese di gennaio, di cui 141 di consumo effettivo: si spende meno a bruciare il platino.

mercoledì 22 febbraio 2012

La libertà non ha prezzo

C'è infatti questo ircocervo, la Cina, che di fatto mette un po' in crisi il pensiero liberale e liberista. Questo Stato comunista (e quindi fortemente dirigista), pragmatico oltre ogni misura, dove non esistono libere elezioni ma che attualmente è il faro del capitalismo mondiale, come se lo spiegano? Non era che il liberismo più efficace poteva scaturire solo da uno stato libero e democratico, che "il governo non è la soluzione del problema ma il governo è il problema", che il comunismo appiattisce, che uccide lo spirito d'impresa? Un par di ciufoli, questi maricones ci hanno fregato per benino, ci aspettavamo prima la rivoluzione democratica e poi, chissà, fra un secolo la loro ripresa economica e invece viceversa: prima sono diventati capitalisti, poi casomai un giorno (ma molto remoto), anche democratici (ma non è detto). Dunque nel cesso Bentham e Stuart Mill, evviva Confucio, lunga vita a Mao Tse-tung (cosa mi tocca dire)... evidentemente il benessere non dipende tutto dalla democrazia, si può essere felici acquirenti di una Ferrari e di un cappotto Armani anche da oppressi ed asserviti, ma a noi questo non ci interessa, vero? Noi abbiamo la nostra libertà, abbiamo Alfano e Bersani, abbiamo pure Bossi e Di Pietro, per non dire di Vendola e Casini, e che vi sembrano Beppe Grillo e Celentano? Ah, non scambierei la nostra democrazia per nulla al mondo: loro comprino pure italiano che noi vestiamo cinese, che facciano pure i soldi, tanto una cosa così pregiata come la libertà, loro, non se la potranno mai permettere! (state tranquilli che non ce la copiano la democrazia, e chi gliela compra?).

lunedì 20 febbraio 2012

"Sorreggere col nostro sostegno le loro azioni mediocri"


"Concediamo all'ordine politico di sopportar pazientemente la loro indegnità, di celare i loro vizi, di sorreggere col nostro sostegno le loro azioni mediocri quando la loro autorità ha bisogno del nostro appoggio. Ma finita la nostra relazione con essi, non c'è ragione di rifiutare alla giustizia e alla nostra libertà l'espressione dei nostri veri sentimenti, ..." (Michel de Montaigne)

Oggi come oggi non sono poi così convinto che occorra porsi per forza il relazione col potere politico, anzi: ha senso credere ancora nell'alternanza, nella capacità del popolo sovrano di scegliere la soluzione migliore relativamente a un determinato lasso di tempo e in relazione a una precisa gamma di problemi? Un diplomato in contabilità, se è davvero onesto con se stesso, non può farcela con le sue sole forze, nemmeno seguendo tutti i Ballarò e tutti i Porta a Porta messi insieme (soprattutto seguendo tutti i Ballarò e tutti i Porta a Porta messi insieme). Andiamo, la Cina non è una democrazia ma è padrona del mondo, e ancora noi stiamo a discutere di legge elettorale e di elezioni anticipate? Siamo seri: la democrazia non è più così necessaria come un tempo (provocazione). Per esempio: Monti è stato eletto? No. E infatti proprio per questo è l'unico che mette mano alle riforme che i cosiddetti "eletti" non hanno mai avuto il coraggio di fare paventando un crollo nei sondaggi. Ed è proprio questa sua condizione speciale di "non eletto" che lo rende imperturbabile, la necessità ne aguzza l'impegno, e la storia, vivaddio, lo giudicherà più per i fatti che per le intenzioni. Poi, per carità, siamo tutti per la democrazia, ma questo non ci deve impedire di riconoscere che quella italiana, al momento, è sconsolatamente vuota di interpreti e di significati, e questi sono tempi in cui non ci si può proprio permettere di girare a vuoto.

giovedì 16 febbraio 2012

La fedele Giuseppina

"La «fedele Giuseppina» lo costringeva davanti alla televisione, per vedere il festival di Sanremo. A volte, piangeva, e si vergognava di piangere. Conobbe l'umiliazione di vedersi diminuito: inferiore nella mente all'immagine di sé stesso che aveva inseguito. Soffriva per la propria decadenza, con lampi di angoscia e di collera negli occhi."

(Ricordo di Gadda, Pietro Citati)

martedì 14 febbraio 2012

Pollon combina guai

Siamo vicini ai nostri fratelli greci i quali vengono offerti in olocausto alle divinità germaniche per salvare le terga all'Europa, dev'essere una forma di risarcimento postuma per quanto combinato da Giove (il ratto d'Europa sarà punito, disse, dal reichstag ricostituito).

lunedì 13 febbraio 2012

I cervelli

"Hiram Witt aveva un gran talento; era un pensatore più profondo e acuto di Parmenide. Proprio così: eppure dell'opera sua non c'era un solo europeo che ne parlasse.
Già da vent'anni era riuscito, su lastre di vetro, a produrre da cellule animali, sotto l'influsso di un campo magnetico e per mezzo della rotazione meccanica, dei cervelli perfettamente formati - dei cervelli capaci persino di pensare per conto proprio - eppure, questa notizia, benché fosse comparsa qua e là sui giornali, non aveva destato un vero e profondo interesse scientifico.
Simili cose non fanno per la nostra epoca. E poi, a che cosa potrebbero servire, nei paesi di lingua tedesca, dei cervelli che pensano per conto loro?"

(I cervelli, Gustav Meyrink)

Dopo una lunga e tediosa giornata di lavoro passata a tirare su col naso, in un freddo boia, niente di meglio che infilarsi sotto le copertine a leggersi Meyrink al lume di candela. Sapete per caso dove posso recuperare un golem dalle parti di Como?

domenica 12 febbraio 2012

Pain for life


Fatto, guarito a tempo di record, due giorni due di febbre e mal di gola, domani torno a lavorare almeno per la speranza dello stipendio, non per lo stipendio in sé che quello è un miraggio, una concessione dall'alto per opera della divina provvidenza. Dice: ma bisogna avere pazienza. E pazientiamo. Io che un tempo lavoravo vicino ai miei genitori. Io che un tempo avevo il posto (quasi) fisso. Che brutte esperienze. Ma il peggio è passato, il futuro arride ai contratti a tempo determinato. Venerdì sono stato lì lì per comprare un Win for Life, e se avessi vinto? Ho pensato alle parole di Monti e della Fornero e mi sono detto: no, ce la devo fare da solo.
Febbre e mal di gola, sono ancora più rintronato del solito, ho la testa vuota, praticamente una tabula rasa. Vado a infilarmi nel lettuccio caldo, see you soon.

mercoledì 8 febbraio 2012

La vacanza che ti manca!

A Sharm non si può più andare perché quelli hanno fatto la rivoluzione (bella roba), alle Maldive nemmeno per via del colpo di stato, ditemi voi dove un onesto lavoratore può andare a farsi le vacanzine di metà febbraio, a Cayo Cochinos assieme a Den Harrow e a Cristiano Malgioglio? Ma piuttosto Costa Crociere tutta la vita.

lunedì 6 febbraio 2012

Il liberalismo nasce stronzo

Stavo ripassando Locke, John Locke, FRS (Fellow of the Royal Society), filosofo inglese tra i padri fondatori del liberalismo e nunzio apostolico dell'empirismo inglese, e mi chiedevo se fosse vera quella storiella che lo voleva tra i maggiori azionisti della famigerata Royal African Company, la compagnia di importazione degli schiavi neri dall'Africa orientale. Insomma, pare che sia vero, il liberale John Locke non distingueva un negro da una cassa di banane. Certo, direte voi, occorre contestualizzare, i negri del XVII° secolo non avevano ancora raggiunto il sufficiente tenore civile per meritarsi di essere accolti nel club delle libertà, bisognava meritarselo. E' che il liberalismo non nacque come conquista della ragione illuminata, ma come pretesto per allargare la base imponibile della ricchezza agli ormai vastissimi strati della borghesia mercantile, e i negri semplicemente si trovarono a fare la parte delle merci. Insomma, il liberalismo nacque con un suo peccato originale, anche le istanze di libertà del XVII° secolo, per dirla alla Nietzsche, furono in sostanza volontà di potenza, il frutto dei rapporti di forza che si vennero a creare fra soggetti in ascesa ed altri in declino, non c'era tanto in ballo un principio etico e morale da difendere, e nemmeno una filantropia pelosa per mettersi apposto con la coscienza, quanto la determinazione e l'abilità di soggetti più scaltri e vitali di altri. Dunque il liberalismo non è un valore morale in sé, è un vettore di opportunità economica e sociale che si serve di volta in volta delle risorse che ritiene più eticamente sfruttabili e sostenibili, secondo un sistema di valori generati al proprio interno per convenienza più che per virtù morale: se un giorno anche il liberalismo riterrà necessario mangiare i bambini, state pur certi, lo farà.

domenica 5 febbraio 2012

Perché Margherita è mia


 "regola numero 9. Lo Scout è economo."

Si è fatta fin troppa ironia sul passato di capo scout di Luigi Lusi, sul fatto che siano stati trovati alcuni suoi oggetti personali nella cabina di Schettino e che di fatto sia stato infranto il quarto dei sette sigilli dell'apocalisse (ne restano solamente tre). E che sarà mai successo, si è intascato dei soldi per un soggetto politico che non esiste più? Vi ricordo che lo Stato italiano ancora si intasca le accise per il finanziamento della guerra di Etiopia - e non esiste più l'Etiopia, il Negus è morto -, insomma, si tratta di una pratica diffusa e incoraggiata dall'agenzia delle entrate, nella peggiore delle ipotesi un fraintendimento della regola numero 9 del codice degli scouts (lasciatelo in pace, è una questione personale tra lui e la buonanima del barone Baden-Powell). (chissà chi si intasca i rimborsi dei DS e di Forza Italia, magari gli alieni).

Laissez faire

Certo, Gazprom ci taglia il gas, ma dovete tenere presente che a un taglio del gas corrisponde un aumento inversamente proporzionale dei maglioni di lana, con grande vantaggio per il comparto manifatturiero: magari ce lo tagliassero più spesso! (il mercato, lasciato a se stesso, trova sempre il suo equilibrio).

sabato 4 febbraio 2012

La diavolina sui pantografi

Basta un po' di neve e si fermano anche i treni quando basterebbe montare le catene: signori, questa è l'Italia. Basterebbero cinque minuti, solo cinque minuti, non c'è nemmeno bisogno del cric. In Svizzera hanno le rotaie riscaldate, in Russia passano la diavolina sui pantografi, per non dire dei cinesi, quelli tengono le motrici atomiche. Per noi sarebbe più conveniente ritornare alle littorine a carbone. E allora a questo punto mi chiedo: non sarebbe addirittura meglio eliminare le rotaie e mettere i cingoli al posto delle ruote? Così i treni se ne vanno dove vogliono (a volte le soluzioni ce le hai sotto il naso).

giovedì 2 febbraio 2012

Il sangue alla Patria


Personalmente non l'ho mai visto il posto fisso, chissà come era noioso, avrei tanto voluto provarlo in ogni caso, almeno per farmi un'idea. Va da sé che mi annoia anche il mio posticino precario, inteso proprio come lavoro in sé, è per quello che ho ripreso a studiare contabilità a un corso serale, hai visto mai che trovo qualcosa di diverso e di meno precario. In ogni caso il vademecum del lavoratore del terzo millennio è il seguente: lavorare il doppio per prendere la metà, se vi adattate al nuovo corso siete già alla metà dell'opera. Il posto mobile in sé non è il problema, il vero problema è che se il posto fisso non esiste più devi quantomeno creare le condizioni per un mercato del lavoro più vivace, e qui casca l'asino, perché se l'economia non cresce il mercato in generale diventa asfittico, non si crea la giusta domanda (attualmente c'è troppo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro, tanto che nel mio settore si accetta di lavorare anche di più ma in cambio di due soldi, e questo non va bene). Monti può benissimo dire che il posto precario è più divertente, perché gioca in un mercato che non conosce mai crisi, quello della politica e dell'alta finanza (e i per i figli sarà lo stesso, essere i figli di Monti è già una dichiarazione implicita di posto fisso o quantomeno di precariato ben pagato, in caso ti mantiene il babbo). Per cui a Monti bisognerebbe solo dirgli una cosa: ma tu che hai fatto la Bocconi e sai tante cose, perché non ci aiuti rilanciando l'economia, per noi e per i nostri, di figli? Io faccio il disegnatore di motivetti, cioè lo sturacessi del comparto tessile comasco, già di per sé in crisi seppur da sempre liberalizzato, se mi liberalizzano i taxi e i farmacisti a me cosa me ne viene, apro una farmacia? E' il costo del lavoro che bisogna colpire, nessuno si prende l'onere di assumere se deve versare all'Inps un'enormità di contributi, tra l'altro per una misera pensione che non si sa nemmeno quando e se verrà erogata, dico bene? Facciamo per una volta che ripartiamo dalle condizioni per il rilancio dell'economia che spettano a voi invece di partire sempre dai sacrifici che spettano a noi, di chi dona le buone intenzioni alla patria ne ho piene le tasche, noi abbiamo già dato, ora tocca a voi.

mercoledì 1 febbraio 2012

Le divertissement

Mi trovo d'accordo con Blaise, la vita è più che altro distrazione, oblio, allontanamento, tenersi occupati con qualcosa o qualcuno, in altre parole "divertissement". Ma al contrario di lui non me la sento di dare alla parola un'accezione negativa, non ci vedo nulla di male. A pensarci bene la vita è una merda, se non c'è niente dopo la morte inutile darsene pena, meglio distrarsi, e se invece c'è significa che la vita è afflizione gratuita, quindi, che c'è di male a pensare ad altro? Addio allegria, addio risate, tutti seri a pensare alla morte come Martin Heidegger. No, lui, il Pascal, doveva fuggire dall'oblio perché non lo riteneva un modo di vivere autentico e consigliava invece la via della fede come unica àncora di salvezza. Ma a Pascal non lo avrà mai sfiorato il dubbio che anche la fede possa essere un divertissement, un riempitivo, una distrazione, il tenersi occupati con la speranza e il pensiero di Dio? Chissà, bisognerebbe leggerselo da cima a fondo, sarebbe un divertissement.