"Concediamo all'ordine politico di sopportar pazientemente la loro indegnità, di celare i loro vizi, di sorreggere col nostro sostegno le loro azioni mediocri quando la loro autorità ha bisogno del nostro appoggio. Ma finita la nostra relazione con essi, non c'è ragione di rifiutare alla giustizia e alla nostra libertà l'espressione dei nostri veri sentimenti, ..." (Michel de Montaigne)
Oggi come oggi non sono poi così convinto che occorra porsi per forza il relazione col potere politico, anzi: ha senso credere ancora nell'alternanza, nella capacità del popolo sovrano di scegliere la soluzione migliore relativamente a un determinato lasso di tempo e in relazione a una precisa gamma di problemi? Un diplomato in contabilità, se è davvero onesto con se stesso, non può farcela con le sue sole forze, nemmeno seguendo tutti i Ballarò e tutti i Porta a Porta messi insieme (soprattutto seguendo tutti i Ballarò e tutti i Porta a Porta messi insieme). Andiamo, la Cina non è una democrazia ma è padrona del mondo, e ancora noi stiamo a discutere di legge elettorale e di elezioni anticipate? Siamo seri: la democrazia non è più così necessaria come un tempo (provocazione). Per esempio: Monti è stato eletto? No. E infatti proprio per questo è l'unico che mette mano alle riforme che i cosiddetti "eletti" non hanno mai avuto il coraggio di fare paventando un crollo nei sondaggi. Ed è proprio questa sua condizione speciale di "non eletto" che lo rende imperturbabile, la necessità ne aguzza l'impegno, e la storia, vivaddio, lo giudicherà più per i fatti che per le intenzioni. Poi, per carità, siamo tutti per la democrazia, ma questo non ci deve impedire di riconoscere che quella italiana, al momento, è sconsolatamente vuota di interpreti e di significati, e questi sono tempi in cui non ci si può proprio permettere di girare a vuoto.
Applausi. Scroscianti.
RispondiEliminaInteressante provocazione.
RispondiEliminaMa è bene precisare che se è vero che Monti non è stato eletto, è anche vero che non sta governando in forza di un golpe. Ha avuto e continua ad avere la fiducia del Parlamento, ossia di coloro che noi elettori abbiamo delegato a rappresentarci. Inoltre, il fatto che Monti abbia un così ampio margine di manovra non deriva dalla sua condizione di "non eletto"; semmai dalla sua condizione di "non eleggibile" per il futuro, da intendere nel senso che non essendo (almeno apparentemente) interessato alle prossime elezioni, può agire fregandosene (entro un certo limite) dei sondaggi e degli umori del popolo; cosa che i politici che intendono ricandidarsi non avrebbero potuto fare, con conseguenti rallentamenti e limitazioni nell'azione che l'urgenza del momento non può concedere.
In definitiva, la democrazia, pur con tutti i suoi palesi difetti, mi sembra ancora il modello preferibile.
Sì, da "non eleggibile" è ancora meglio, rende il ragionamento ancora più elegante: non solo non eletto, ma addirittura non eleggibile, da paria, da "fuori casta" che in forza di questa sua estraneità al sistema lo può manomettere e fare da parafulmine senza rimanere fulminato.
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