martedì 27 febbraio 2018

Sulla sinistra che ha perso il suo popolo

È buona cosa l'attenzione per i più deboli, solo che bisogna rendersi conto che la ricetta seguita fin qui dalla sinistra non vale più, non fa più presa. Chi sono oggi i più deboli? Non certo i proletari che non esistono più, sono le famigliole cosiddette “piccolo borghesi” che sognano una vita (grande e piccolo) borghese, è a loro che andrebbe rivolto oggi il discorso di sinistra, e invece si preferisce dipingerli a torto o a ragione come un covatoio delle peggiori meschinità. Eh be’, il popolo puzza, non legge mica Lukacs e Schopenhauer. E’ quello lì il popolo, non ne esiste un altro, è con quel popolo lì che bisogna fare i conti e con il quale intrattenere un qualsiasi rapporto, che si voglia dire politico, umano o elettorale. E invece niente, la sinistra s’è ridotta ormai a una sorta di club di studenti in scienze politiche fuori corso con l’aggiunta di qualche ex magistrato, vagheggiando masse che se ne sono andate già da mo: addio sol dell’avvenire, l’ora è fuggita e il popolo è scappato.

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