C'è da fidarsi dei dottori? Siamo reduci dal secolo breve che ci ha ripetuto fino allo sfinimento che non esistono più assoluti, che tutto è relativo, sembrava che fosse scampata solo la scienza alla meticolosa distruzione degli immutabili, la scienza che ci ha dato gli aerei, i treni a levitazione, le lavatrici classe A+, fatti, non pugnette, e invece siamo qui ad assistere al quotidiano florilegio dei pareri discordanti, alle infinite dispute epistemologiche sulle proprietà dei vaccini: immunizzano/non immunizzano, quanto, come, perché? Boh, chi ci capisce è bravo. Nel dubbio, meglio un dottore che un astrologo, ma sulla capacità di quel dottore di capirci qualcosa non c'è da metterci la mano sul fuoco. E allora qui vedete bene che rientra in gioco la categoria della fede, facciamo a fidarci, non tanto del Signore padrone del cielo e della terra ma del sig. Dottore, che rappresenta la scienza ma non è la scienza, è solo un uomo come tutti gli altri e se capita di finirci sotto devi solo sperare che ti vada bene. (Se a un dottore concedi oggi la patente di opinionista stai sicuro che si divertirà un mondo a spaventarti coi dettagli più terribili che abbia in potere di evocare, ma lo farà per il tuo bene, per levarti il prosciutto dagli occhi, poi ti curerà anche, l'ha giurato a Ippocrate).
venerdì 27 novembre 2020
C'è da fidarsi dei dottori?
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