Un BMW fastback targato Ticino si ferma in un posto riservato ai mezzi di lavoro, giunge un furgone guidato da un operatore edile, cioè un magūtt, un muratore, un operoso manovale, e sibila fra i denti: "svizzeri di merda...". C'è amore nell'aria. La città è romantica e si sente. Si baciano sul lago gli innamorati, ci viene in gita Obama a trovare l'amico. Al fondo di tanta sciccheria strisciano gli amareggiati della vita, i trombati, gli sturacessi del mondo, che accorrono solerti ad aggiustare i gabinetti delle camere prenotate su trivago. Se non con gli svizzeri se la prendono coi varesotti, categoria etnica fra le più vituperate nella zona. Il varesotto è un tronfio, un arricchito, ovverosia un imbecille, il comasco, diversamente, è alacre, onesto, laborioso, e di grande cuore, ma solo con la sua gente. Svizzeri e varesotti sono tollerati appena più dei neri molto neri, che assieme ai "maruchìn", categoria onnicomprensiva del nordafrica e del vicino oriente, costituiscono all'oggi il peggio del peggio che si possa trovare qui in alta Brianza. Come si diceva, c'è amore nell'aria.
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