Quando
stravinse Renzi si lamentarono che il liberismo aveva corrotto per
l'ennesima volta (questa volta la definitiva) lo spirito originario
della sinistra, sicché si buttarono sui grillini, web e rivoluzione,
i più ortodossi su “Potere al Popolo” perché quelle due
paroline buttate lì, “potere” e “popolo”, gli avevano
prodotto un tale sommovimento alle ovaie che manco Robbie Williams ai
tempi dei Take That, e va bene. Quando poi rimasero delusi dai
grillini, costretti a stringere alleanza di governo con il Male
Assoluto, s'attaccarono praticamente al cazzo, non essendo giunti nel
frattempo il loro soccorso altri organi più raziocinanti a tamponare
il repentino crollo delle illusioni, e con quelli intendo il
cervello. Nel frattempo, i due amici napoletani che da Forza Italia erano passati
ai Cinque Stelle e che mi ritrovavo regolarmente al seggio a fare
opera di proselitismo questa volta
invece al seggio non si fecero vedere, voci di popolo li danno ormai passati armi e bagagli al campo di Salvini. Il pentastellato resiste ormai solo nelle regioni
dove è più forte la cultura dell'obolo di stato, che a questo punto e quasi quasi un pensierino ce lo faccio pure io.
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