Stasera tifavo spudoratamente Svizzera steso sul divano, divorate le belle gambe dalle zanzare, con Schopenhauer che spiegava che la realtà come oggetto in sé, indipendente dal soggetto che la percepisce, è una non-cosa (critica alla cosa in sé kantiana), ogni tanto buttavo l’occhio e vedevo i brasiliani arrancare e gli svizzeri correre, correre come gli islandesi, che non avevano là davanti un Cristiano Ronaldo ma solo Embolo (si chiama così) e Shakiri, altrimenti ti sistemavano pure il Brasile. Allora ci siamo capiti: se pensate che esiste una realtà esterna indipendente dal soggetto che la informa (che le dà forma) vi state sbagliando di grosso, come Coutinho il secondo gol davanti al portiere.