domenica 17 giugno 2018

Il mondo come Svizzera e rappresentazione

Stasera tifavo spudoratamente Svizzera steso sul divano, divorate le belle gambe dalle zanzare, con Schopenhauer che spiegava che la realtà come oggetto in sé, indipendente dal soggetto che la percepisce, è una non-cosa (critica alla cosa in sé kantiana), ogni tanto buttavo l’occhio e vedevo i brasiliani arrancare e gli svizzeri correre, correre come gli islandesi, che non avevano là davanti un Cristiano Ronaldo ma solo Embolo (si chiama così) e Shakiri, altrimenti ti sistemavano pure il Brasile. Allora ci siamo capiti: se pensate che esiste una realtà esterna indipendente dal soggetto che la informa (che le dà forma) vi state sbagliando di grosso, come Coutinho il secondo gol davanti al portiere.