La volontà non ci appartiene, dice il filosofo, e ha ben ragione. L'uomo crede, fra le tante cose in cui crede, che la sua propria volontà abbia diritto di precedenza su ogni altro moto dello spirito e che sia proprio quella a dirigere le danze come il direttore l'orchestra. Ma quando qualcosa prende forma nella coscienza le condizioni di quel volere che a noi appare come nostro in realtà si sono già messe in moto per conto loro e quel fenomeno che chiamiamo "la nostra volontà", che noi pensiamo come causa, in realtà è la conseguenza. Tutto questo, ovviamente, inerisce a quella fede saldissima che è il libero arbitrio.