sabato 1 ottobre 2022

Come ordinare un Parlamento

È un bel problema avere un Parlamento perché poi bisogna rinnovarlo. È come avere una grande libreria che regolarmente si svuota e bisogna riempire da capo tutte le volte. Qualche libro, i soliti noti, si fa presto a rimetterli, Il giovane Holden, Zanna Bianca, Cent'anni di solitudine, ma per gli altri cinquecento, come si fa? Un po' li si compra sulle bancarelle, a collane, si prende la misura dello scaffale e si va a Porta Portese col metro da sarta: ne voglio tot, alti tot, profondi tot. Poi si fa un po' di cherry picking fra i saggi: uno che parla di comunismo, un altro che spiega il fascismo, uno sugli antichi romani, uno con le figure sui faraoni, ecc. In un angolino, venti numeri del National Geopraphic con i dorsi gialli, fanno colore, cosi come gli Adelphi: uno bordeaux, uno giallo, uno bleu, uno color loden. A quelli di Veltroni gli si tira via le sovraccoperte per vedere se senza danno meno nell'occhio. Una volta riempita, si stipano gli angolini con le foto e ninnoli comprati dal Brigante (la catena di negozi di souvenir, non il brigante Musolino). Per il Parlamento è lo stesso: servono tot parlamentari di Fratelli d'Italia, tot del Pd, tot del Movimento Cinque Stelle e così via. Se ne mancano, si ripesca nel cestone, ci trovi sempre un Bossi, una Boldrini, un Cottarelli, un eletto circoscrizione esteri col parrucchino. Poi, chi li conosce, chi li legge tutti i libri, specialmente quelli presi a peso? il Pitocco, La picara Justina, Lazarillo de Tormes? È così, è tutto uno spreco, ma ce n'è bisogno per sedersi al tavolo delle democrazie. 

3 commenti:

  1. bella quella di Veltroni. ma la Boldrini ha detto "Addia" oppure è stata ripescata anche nella nuova biblioteca?

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    1. Mi pare di aver letto che è stata ripescata, e si è lamentata pure della legge elettorale.

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  2. Non deve mancare mai un libro di cucina antica: un Mattarellum, un Porcellum, un Rosatellum.

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