Dunque pare che sia giunto il momento di chiudere ufficialmente il capitolo pandemia, e allora ci sta un piccolo riepilogo di quel che è accaduto in questi ultimi anni. In breve, arrivato il vaccino è impazzito il mondo e sono impazziti i governi. Il vaccino lo si è caricato di significati politici e tramutato d'emblée in elisir immunizzatore, la prudente formula "alcuni studi suggeriscono che" è stata ribaltata in un più confortevole "con la sicurezza di trovarsi fra persone non contagiose", e cosa più grave si è discriminato per legge sulla base di false nozioni diffuse ad arte. La scienza è prudente, mentre la politica in quel momento aveva bisogni di infondere sicurezze. Le scorie di questo scontro sociale, di questa polarizzazione, e anche di questa disonestà intellettuale, con persone caricate dalla polizia e personale sospeso dal lavoro e dagli ospedali, ancora ce le portiamo appresso e hanno inciso anche sul voto, e tutto per cosa? Il Covid passa come è arrivato, e un giorno ritornerà se troverà un combinazione giusta, indipendentemente dai nostri sforzi e dai nostri strepiti. Oggi pare un niente dire che ci si vaccina principalmente per non patire conseguenze e non tanto per essere immuni, ma questa verità è stata respinta e rifiutata fino a farne argomento di scontro, uno scontro che non aveva motivo di esistere. È stata la più utile lezione pratica sulla crudeltà degli uomini che ahimè sta continuando a dare i suoi frutti anche nell'attuale occorrenza del conflitto russo-occidentale.
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