È ovvio che siamo un paese razzista, da destra a sinistra compresa l'Europa, e vi dirò che professarsi platealmente anti-razzisti è proprio il caso della prima gallina che canta che ha fatto l'uovo. Sulla campionessa di pallavolo Paola Egonu, schiacciatrice della nazionale, si è scatenata la consueta gara di virtue signalling, una gara a chi si mostra più anti-razzista, grandi campagne anti-razziste sono lanciate dall'Europa che però poi respinge i profughi ai suoi confini, ma niente di personale, non è per il colore della pelle, è per una questione estetica: sono schifosamente poveri e la povertà si attacca peggio della lebbra. Un'ospitata di poveri una tantum, evento di beneficienza o altro, permette di richiamare la coscienza a occuparsi del problema: una sciacquata veloce e via. Ce le vedete Lagarde e von der Leyen, o addirittura Mario Draghi, Sua Competenza, a lavare la biancheria ai poveri, di loro spontanea iniziativa, che sarebbe poi l'atto più umano di tutti? Ma va là, per questi lavori ci sono le sguattere sudamericane. Oh come siamo bravi e anti-razzisti noi italiani, solidarietà a Paola Egonu, massima resa con minima spesa.
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