Ragioniamo un attimo: davvero è possibile una Russia pacificamente integrata nel sistema occidentale, libera e democratica, e così anche una Cina, o una tale pacificazione non comporterebbe anche un accrescimento della loro potenza economica e quindi del loro peso politico tale da creare di nuovo un problema di egemonia planetaria? L'occidente non è un club per gentiluomini che accoglie tutti i suoi membri a braccia aperte, l'occidente è una certa idea di preminenza nordamericana ancor prima che nordeuropea, ed ogni inclusione comporterebbe comunque un giuramento di subalternità. E dico questo senza intento polemico nei confronti degli Stati Uniti che naturalmente fanno il loro interesse, come del resto tentano di farlo anche gli altri relativamente alle loro possibilità: il giudizio di giusto e sbagliato è fortemente condizionato dalla capacità di dettare le linee di ciò che deve ritenersi giusto e sbagliato, e per mantenere questa egemonia morale, questa capacità di dettare le regole, in ultima analisi serve la forza (sul concetto Nietzsche aveva ragione). La pace dunque non è una questione di buon cuore, è questione di rendere inoffensivi gli avversari. Per questo motivo l'idea di un mondo globalmente pacificato, di una comunità ecumenica di stati liberali e collaborativi fatta di nazioni alla pari, è un sogno da verginelle, o se volete un imbonimento da ciarlatani.
A me pare che lei confonda l’armonia con la pace. Ci saranno sempre contrasti d’interesse e non solo finché esisteranno gli Stati-nazione, ma questi possono essere ricomposti senza necessariamente sguinzagliare i mastini della guerra e tanto più minacciare le armi nucleari.
RispondiEliminaQuanto agli Stati Uniti, non fanno “naturalmente il loro interesse”, bensì vogliono imporre la loro egemonia e la loro “morale” all’intero pianeta. Lei dice che allora serve la forza? Non le sembra di offrire loro una giustificazione?
Il concetto di equilibrio delle forze, così come quello di coesistenza pacifica, penso meriti una più meditata riflessione che non quella di Nietzsche. Mi consideri pure una verginella, che però mi pare un po’ meglio di essere una puttana.
La seguo con attenzione.
Il loro interesse, degli Stati Uniti, è quello, come dice lei, di "imporre la loro egemonia e la loro morale all'intero pianeta", questo è quello che pensano loro. Io li giustifico? No, perché non li discolpo, infatti inseguendo questo interesse fanno dei danni, e i danni si portano appresso le colpe. Non già finché esisteranno gli Stati-nazione, ma finché esisterà lo stato di bisogno, che è fra i presupposti degli Stati-nazione, continueranno i contrasti, e se continueranno, continuerà ad essere attuale anche la questione dell'egemonia.
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