Quando mi portavano le cassette, da ragazzo, me le ascoltavo tutte dall'inizio alla fine, tutti i pezzi, belli e brutti, singoli, b-side e lati c, senza distinzione, anzi me li imparavo tutti a memoria che potevo cantare benissimo in inglese senza sapere cosa dicevano. Arena dei Duran l'avevo consumata così tanto che in certi punti sentivo andare le canzoni dell'altro lato al contrario, tipo messaggi satanici. Violator dei Depeche Mode aveva lo stesso difetto, sulla traccia di Clean sentivo andare World in My Eyes (ma può anche darsi che fosse la testina). Ho consumato anche Notorious, Music for the Masses e Scoundrel Days fino a ridurli a reperti archeologici. Ce le ho ancora le cassette, tutte in fila nei loro raccoglitori, compresi certi scheletri che sarebbe meglio tenere chiusi negli armadi (tipo Celentano, Luca Barbarossa e Blue's di Zucchero, quello di "Pippo, che cazzo fai?"). L'ultima cassetta comprata è Metallo no Metallo dei Bluvertigo, a tutt'oggi uno dei miei preferiti. Tanta era la passione che più o meno in terza superiore rimediai una chitarra classica di seconda mano attraverso un cugino corniciaio che si costruiva le chitarre elettriche da solo, è la stessa che uso ancora oggi. Mi regalò anche un bel libro sugli accordi, e da lì, cominciando con le canzoni facili di Guccini, dai e dai, sono arrivato a fare The Needle and the Damage Done. Sono bei traguardi. Dicono che da piccolo la mia preferita fosse Nessuno mi può giudicare (La verità ti fa male lo so), per via del suo ritmo sincopato e del motivetto yéyé. La trovo una cosa bella quella di imparare a memoria tutte le canzoni di un album compresi i pezzi brutti, una cosa molto democratica, denota rispetto per la musica, anche perché non si potevano saltare le tracce. Io, per esempio, avevo imparato a contare le tacche sul misurino della bobina così che potevo saltare da Hungry Like the Wolf a Save a Prayer escludendo New Religion che trovavo un po' cacofonica, ma l'operazione non veniva mai precisa. In più il mio apparecchio stereo quando stoppavi il fast forward continuava a far girare ancora un po' il nastro per inerzia, come la carta igienica di Hollywood party, capirete il casino. Con l'avvento del CD è invece cominciata la morte dei pezzi scarsi, la fine degli album come noi li conosciamo. Nella raccolta dei Police del '90 saltavo per esempio So Lonely, a tutt'oggi non so ancora come finisce. Comunque io sono sempre stato fondamentalmente un newweaver, poi col tempo ho affinato l'orecchio e mi sono messo ad ascoltare anche il blues, il jazz (quello buono, non quello da ascensore) e l'opera. Adesso sto facendo archeologia musicale e mi sto andando a riscoprire le canzonette italiane degli anni '80, specialmente quelle ballabili. Bon, credo che possa bastare.
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