Una volta pensavo che il problema fossero gli incolti, sapete, tutti questi ignoranti che vivono solo per disprezzare il genio e le arti e soprattutto noi che facciamo battute intelligenti su Twitter, insomma, noi che da una parte l'ateismo e il progresso e dall'altra la credulità e le barbarie; poi ho assistito allo spettacolino dei cosiddetti intelligenti che imbracciavano i forconi contro i rozzi ignorantoni sul modello della manzoniana caccia all'untore, e ho definitivamente divorziato da questa idea di appartenere a una specie eccellente. Ho peccato di superbia, lo confesso, roba che si finisce dritti all'inferno se non si comincia subito a pentirsi, e allora ho deciso di portarmi avanti con l'atto di contrizione perché io il caldo proprio non lo sopporto. Sicché avete davanti un uomo nuovo, più consapevole della complessità del plesso umano, e che più di tutto rifugge la superficialità di certi giudizi sommari che si abbattono sulla gente per compiacere una certa vanità da intellettuali atteggiati che vedono decerebrati dappertutto. Signore, ho peccato, ma per ritrovarsi bisogna prima smarrirsi, dice il vangelo, o era Sant'Agostino?
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