domenica 1 maggio 2022

I servizi igienici come fenomenologia dello spirito

Una carta igienica con la "R" stampata in elegante carattere maiuscolo tra due neoclassiche foglioline d'alloro. Trasmette una certa idea di lusso, ci si sente a Versailles. La producono davvero, fuor di ironia, e comunque è gente che lavora, bocche da sfamare, il lavoro è sacro, nobilita anche la carta da culo. Stati Uniti, prima guerra mondiale: la carta igienica con la faccia di Kaiser Bill, Guglielmo II di Germania, con l'elmo chiodato. Strana fantasia di pulirsi il culo con il Pickelhaube. Nel 1942 viene prodotta nel Regno Unito la prima carta a doppio velo, la prima ad avere una carta più soffice e robusta. Sempre Wikipedia ci informa che la prima testimonianza accertata dell'uso di foglietti igienici in Italia risale a Giovanni Della Casa, il quale, nel suo Galateo overo de' costumi, li definiva "pezze degli agiamenti". Ancora prima, nel XIV secolo, nei gabinetti dei conventi, si utilizzavano per scopi igienici pezzi di vecchie tonache. L'eresiarca Ario, secondo la tradizione, sarebbe morto di emorragia intestinale mentre era al gabinetto, ma è probabile che l'episodio sia stato inventato a bella posta. Una storia dei gabinetti non sfigurerebbe al cospetto della storia con la S maiuscola, la storia del gabinetto come fenomenologia dello spirito. Da sviluppare.

1 commento:

  1. pare che anche a Martin Luther l'ideuzza sia venuta al cesso, e non è cosa messa in giro dai catto.

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