giovedì 3 febbraio 2022

Il problema è cognitivo

Nota bene che prima di avviare una qualsiasi discussione devi far presente che sei vaccinato, cioè devi prima ottenere l'accredito. Se non sei vaccinato non credi nella scienza, che tu sappia spiegare i principi della relatività generale conta poco, anche perché quel "credere" significa appunto avere fiducia, cioè comporta una professione di fede. Scopo non è sostenere la scienza ma dare prova di fedeltà. Che si azzuffino pure i due contendenti a colpi di microchip e di evidenze scientifiche, la loro battaglia ha avvelenato i pozzi da rimanerci ammorbata tutta la società. A questo punto il problema è cognitivo, non sanitario.

3 commenti:

  1. credo tu abbia centrato il punto, il problema è cognitivo e deriva, secondo me, proprio dal fatto che la nostra società si basa sulla fiducia nella scienza, in ultima analisi, come dici, su una professione di fede. È inutile obiettare che la scienza non dovrebbe essere oggetto di fede ma di studio e conoscenza. Questa è un'utopia, anche un premio nobel deve fidarsi dei risultati raggiunti dai suoi colleghi di un'altra disciplina, nessuno può dominare l'intero scibile umano. Dunque non se ne esce, o se ne esce solo rinnegando questo pilastro della nostra società. Tu, per esempio, prenderesti sul serio un terrapiattista ? Dunque perché prendere sul serio un no vax ? Questo non significa che un no vax debba essere emarginato, però è inevitabile che non venga preso in considerazione come interlocutore.

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    1. Il novax e le sue ragioni non costituiscono un problema, un fortino che ci si può lasciare alle spalle, inespugnato, ed è questo che si augurano anche loro, di lasciarli in pace, cosa che invece non c'è verso. Basta con questi novax, non vanno convinti, non ce n'è bisogno, basta con questa isteria, non c'è più alcuna ragione di dividere gli uomini in vaccinati e non vaccinati.

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