giovedì 3 settembre 2020

Promemoria

Non appare la libertà ma noi pensiamo che esista. Anzi, vogliamo che esista. Ad apparire è un progressivo accadere delle cose che nulla dice sulla sua reale libertà di accadere. Pensiamo tutti che possiamo scegliere di girare a sinistra oppure a destra, la scelta produce gli eventi, ma in realtà, a guardar bene questo fantasma metafisico che chiamiamo volontà, non c'è nulla che attesti che sia guidata da un libero arbitrio. Sboccia qualcosa nel nostro essere che ci appare un volere, da dove proviene non si sa, non si sa cosa lo muove, anzi spesso ne siamo in balìa come se fosse lui a precederci invece di essere noi a precedere lui. Questione largamente discussa ma non per questo risolta, anzi rifiutata nelle sue implicazioni, perché il non essere padroni di noi stessi non solo ci terrorizza, ma ci appare come l'ingiustizia più grande. Da dove proviene questo terrore di non essere padroni di noi stessi che ci fa volere, tutt'altro che deliberatamente, di essere liberi? Da un condizionamento culturale. Detto questo, tutta la riflessione sui limiti e sul bisogno di libertà può essere trattata da un nuovo punto di vista: la libertà è a sua volta una forma di condizionamento, com'è vero che tutto a questo mondo è condizionamento, la storia della libertà è la storia di quel particolare condizionamento che entra in rapporto con gli altri condizionamenti. Me lo segno.

4 commenti:

  1. ottimo, complimenti! È anche per questi motivi che ho sempre considerato il liberalismo come la filosofia politica più farlocca che esista.

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  2. ...tuttavia vorrei proporti una questione che ha, secondo me, dei risvolti paradossali. Supponiamo che io volessi dimostrarti di essere libero e per farlo scegliessi il seguente metodo: ogni volta che tu pubblichi un post io commento ripetendone semplicemente l'ultima parola, qualunque essa sia. È difficile sostenere che questa mia azione non sarebbe libera, essa infatti non soggiacerebbe né a un dettato interno (saresti tu a decidere quale parola scriverei), né a un dettato esterno (potrei in qualsiasi momento scrivere un'altra parola o non scrivere affatto). Tutto questo per dire che forse l'individuo è libero solo quando sceglie di soggiacere a delle indicazioni che vengono dall'esterno.

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    1. Semplicemente quel che accade, per come accade, non può essere provato che accada liberamente. Chi crede al libero arbitrio pensa che la decisione venga a recidere la possibilità di un evento, ma questa possibilità in concreto non esiste, esiste solo come idea, come può l'idea di Dio o di un unicorno.

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