mercoledì 24 luglio 2019

In filosofia c'è l'uomo dell'essere e l'uomo del divenire, attualmente prevalgono quelli del divenire, ma gli uomini dell'essere sono tetragoni, più indivisibili dell'atomo. Uomo dell'essere era Einstein, che Karl Popper chiamò Parmenide, anche se nessuno l'ha capita. Uomini dell'essere sono pure questi scienziati attuali che si sono messi in testa di abolire il tempo, perché il tempo è la misura del divenire, e senza l'uno, nemmeno l'altro. Per l'uomo del divenire la realtà ultima è il cambiamento, si compare e poi si scompare, una fuitina e via. Per l'uomo dell'essere il cambiamento è solo apparente e lo spettacolo del mondo un miraggio. L'uomo dell'essere sta più sereno, l'uomo del divenire si dà un gran da fare per lasciare una traccia, una discendenza, una tacca. Dal tal giorno del tal anno al tal giorno del talaltro visse Pinco Pallo, prese moglie, ebbe figli, lavorò, invecchiò, crepò, avanti un altro. L'uomo dell'essere non se ne dà pena, tutto andrà come deve andare, togliti le scarpe e beviti una birra.

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