Stasera l'idea è di infilarmi a letto a leggere Il segno dei quattro, che ho i piedi gelati, d'altronde Trump non ci concede il bis e non si può stiracchiare una cazzata per tre giorni di seguito, si squaglia, diventa una pappetta, vorrà dire che stasera me ne inventerò una io: i negri si sono inciviliti grazie all'apporto decisivo dei bianchi americani, fosse stato per loro stavano ancora a mangiare le banane (così omaggiamo anche Tavecchio). Intanto il Krasnodar vince sul campo del Qäbälä, qualcosa vorrà pur dire. Il segno dei quattro si apre con Holmes che per la noia si fa una pera di cocaina, "soluzione al sette per cento", il povero Watson gentilmente rifiuta (la campagna afghana), dopodiché passa alla rampogna. "La mia mente si ribella all'inerzia", ribatte Holmes, "Aborrisco la monotona routine dell'esistenza. Ho un desiderio inestinguibile di esaltazione mentale". Come non capirlo? Va da sé che io al massimo mi faccio una birretta, la quale, invece di esaltarla, mi ottenebra definitivamente la mente trascinandola in un torpore senza domani. Alla fine il Krasnodar ha vinto. Goodnight.
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