domenica 27 gennaio 2013

Per tanti versi Gaetano Musolesi, il fiero alleaten, aveva fatto bene ma il fatto delle leggi razziali è stata la sua peggiore colpa. Cioè, l'idea in sé era buona, diciamo che ci fu solo un piccolo errore nella scelta degli ingredienti, ma tutta roba che si potrebbe anche riproporre in chiave moderna scegliendone di meno indigesti. Che poi, noi italiani non abbiamo le stesse responsabilità della Germania (ci mancherebbe altro!), ma all'inizio, è vero, ci fu connivenza, anche se non fu completamente consapevole, diciamo giusto un cicinìn, li vedevamo partire in treno e credevamo che andassero a trovare i parenti. Poi alla fine sì, alla fine ci fu completa consapevolezza, ma per onestà intellettuale bisogna dire che Galeazzo Ciano si sentiva in colpa. Così l'Italia preferì essere alleata alla Germania piuttosto che contrapporvisi e dentro questa alleanza ci fu l'imposizione della lotta contro gli ebrei, a quel punto contravvenire ai patti sarebbe stato brutto, tra il farci una brutta figura con Hitler e mandare gli ebrei allo sterminio si decise mantenere la parola data (cosa che Monti non sa nemmeno dove sta di casa). 

(Silvio Berlusconi *)

Scegliersi bene gli alleati: se non avessimo acconsentito a deportare un po' di ebrei la Germania ci avrebbe raso al suolo, qualche ebreo in cambio di milioni di cattolici fu in un certo senso una scelta obbligata. Scegliere le democrazie al posto delle dittature non se ne parlava proprio, chi non c'era non poteva capire, in quel momento pareva che Hitler avesse una marcia in più, poi vai a immaginare che sarebbe scesa in campo l'America! (e in tutto questo Musolesi ci ha fatto la figura del dittatore, ma non era vero, ci fu sempre un certo dibattito all'interno del Partito Nazionale Fasista).

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