E cosa credi, gli inverni in Insubria passati coi piedi gelati, gli stessi, del resto, passati ai piedi della Silva Brutia, per via del clima, sì, ma anche dell'atenololo ("sensazione di freddo intenso a mani e piedi"). Ricordo l'inverno passato a Como da unici inquilini del condominio tra due strati di appartamenti disabitati e freddi, la temperatura non si alzava mai più di 17 gradi anche col termostato a 30, era il tempo della pax merkeliana quando il gas costava quanto una gazzosa, non ci facevamo caso. Nemmeno lo scaldino poteva rimediare, anzi, per proprietà adiabatica raffreddavo anche quello, trasferivo a lui il freddo coi piedi più di quanto ricevevo in calore. Dio solo sa quanto mi costa cambiare le mie abitudini, l'abitudine alla mia città, bionda e bella come i figli dei ricchi, addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!
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