sabato 1 aprile 2023

La democrazia in America

Alexis de Tocqueville giunge negli Stati Uniti odierni grazie una macchina del tempo, davanti a lui si apre il fantasmagorico spettacolo della democrazia in America. Dall'incipit dell'omonimo saggio del 1835: "Fra le cose nuove che attirarono la mia attenzione durante il mio soggiorno negli Stati Uniti, una soprattutto mi colpì assai profondamente, e cioè l'eguaglianza delle condizioni." Oggi il visconte di Tocqueville vedrebbe il 45° Presidente degli Stati Uniti, nonché candidato alla presidenza, posto sotto accusa per il pagamento, contabilizzato come spesa legale, di una pornostar incontrata a un torneo di golf sul lago Tahoe, dove lavorava come prostituta d'alto bordo (pagata per tacere, a quanto sembra di capire). La libertà, così come l'abbiamo imparata nell'ultimo quarto del ventesimo secolo, comporterebbe che l'incontro sessuale tra adulti consenzienti, anche qualora fossero sposati, non implichi il biasimo della società, men che meno l'arresto, ma il personaggio è pubblico e controverso, è stato accusato di aver incitato la folla ad assaltare il Campidoglio, e adesso, come già fu per il gangster Al Capone, si tenta di inchiodarlo per questioni a latere, lavorandolo ai fianchi (un suo collega, qualche decennio prima, venne incastrato grazie a certe macchioline sospette rinvenute su un vestito blu). Anche in Italia si è percorsa una via simile con il Presidente Silvio Berlusconi, ma l'Italia, lo sapeva anche Tocqueville, non è una democrazia. Gli Stati Uniti, invece, sono il faro della libertà. Guidano il mondo secondo criteri di giustizia. All'ex Presidente Trump, si viene a sapere, sarà evitata la perp walk, cioè la sfilata del condannato ammanettato ed esposto al biasimo della comunità. Gliela risparmiano perché si tratta di un personaggio di riguardo, o più realisticamente per evitare che il "condannato" (la presunzione di innocenza è solo una formula di rito in questi casi) trasformi il suo arresto in uno show elettorale. Sulla barbarie della perp walk, la cui usanza manda in visibilio i giornalisti della democrazia più grande del mondo, non si fa parola, la si evita a Trump, non al povero cristo che se anche gli venisse l'estro di trasformarla in uno show a nessuno importerebbe un piffero. "L'eguaglianza delle condizioni", diceva il visconte di Tocqueville, l'ingenuo Tocqueville, il Candido di Voltaire. A proposito: Voltaire, il campione della tolleranza moderna, era un antisemita dichiarato: "«Ben lungi dall’odiarvi, vi ho sempre compatiti (...) lungi dall’accusarvi, signori, io vi ho sempre guardati con compassione (...) tuttavia non bisogna bruciarli» (Dizionario filosofico, "Giudei"). Anche l'ex Presidente Trump è stato accusato di antisemitismo, nonostante l'adorata figlia Ivanka si sia convertita all'ebraismo ortodosso per sposare Jared Kushner. È un circo, il Circo Barnum, l'hanno inventato gli americani. Portate i sali, che il visconte mi è svenuto sul canapé.

1 commento:

  1. il visconte non aveva visto il film "I cancelli del cielo", per dirne uno

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