giovedì 18 agosto 2022

La risibile convinzione che possiamo salvare il pianeta

Non è che contesto la teoria del riscaldamento globale, non sono mica un climatologo, che volete che ne sappia io (e cosa volete saperne anche voi), piuttosto mi urta l'incredibile gara di virtuosismo che si è scatenata attorno all'argomento, il vademecum dei comportamenti virtuosi da tenere nella quotidianità nella risibile convinzione che possiamo fare qualcosa per salvare il pianeta. Le due parti per milione a testa che riusciremo meticolosamente a preservare mangiando più verdure (questa delle verdure appare sul sito del wwf) vengono ogni giorno vanificate dall'emissione di un solo aereo passeggeri, e in un giorno ne volano migliaia. Per l'isolamento delle case, per produrre pannelli fotovoltaici, vanno estratte le materie prime e lavorate chimicamente per farne plastiche (polipropilene, neoprene, PVC) e ci vanno dei processi che bruciano combustibile, molto combustibile, ed emettono sostanze tossiche, e navi che trasportano le materie da un capo all'altro del globo terracqueo, il problema è globale nel senso che per tagliare l'anidride carbonica bisognerebbe ripensare alla radice l'intera civiltà della tecnica, posto sempre che tagliandola il sistema climatico inverta la rotta, come una lavatrice cambia il programma di lavaggio. Fatevene una ragione: non contate niente, quel che fate o non fate per il pianeta non è decisivo, per di più la pubblicità si è impadronita di questa vostra debolezza e vi propina detersivi verdi "nuova formula che rispetta l'ambiente" cambiandogli semplicemente il colore e la confezione. Dunque se fanno quaranta gradi e poi improvvisamente arriva un uragano non è per via che avete buttato il flacone dello shampoo nel bidone della carta, il problema casomai è in quello stesso bidone della carta, è nello shampoo, è nelle cose che vi servono per salvare il pianeta, è nell'internet che navigate per darvi appuntamento ai Fridays for Future, ma non temete, il pianeta saprà spazzarvi via a tempo debito quando proprio ne avrà abbastanza.

3 commenti:

  1. occhio a non prendere troppo sul serio la propaganda, di solito di matrice libertaria, che critica i discorsi sulla sostenibilità in modo automatico e preventivo, solo perché vede, anche giustamente, queste tematiche sfruttate dallo Stato e dalle élite per ottenere i loro scopi. Questa propaganda è speculare a quella opposta, quella mainstream dei bimbominkia seguaci del moralismo ambientalista e di tutte le varie declinazioni. Speculari perché entrambe ideologiche.
    In particolare è argomento caro alla propaganda anti-sostenibilità dire "eh, ma il pannello FV per essere prodotto necessita di materiali e di essere trasportato, tutta roba che va a combustibili fossili. Quindi siamo punto e a capo e anzi mi vuoi anche inculare facendomi pagare di più." Be', qui c'è da valutare se sia vero oppure no e non è immediato. Bisogna considerare il rapporto tra energia fornita dalla risorsa energetica e l'energia necessaria per produrla (EROI). Se EROI è molto maggiore di 1 allora l'introduzione della sorgente energetica FV non può essere considerata dipendente dai combustibili fossili, a patto che si verifichino due condizioni:
    1) che EROI sia calcolato correttamente, ossia assumendo che ogni risorsa necessaria per la produzione del pannello sia ottenuta attraverso processi non dipendenti da combustibili fossili
    2) che la tecnologia di produzione e utilizzo del pannello sia scalabile, arrivando almeno alla produzione attuale di energia ottenuta da combustibili fossili
    L'EROI per il fotovoltaico, e ancor di più per l'eolico, è in continua ascesa (siamo intorno a 50 negli ultimi dati che ho visto), anche se non so dire se venga calcolato in modo onesto. Riguardo alla scalabilità esiste il limite fisico della superficie terrestre sfruttabile, che sarebbe sufficiente per garantire l'energia necessaria.
    La transizione a fonti non fossili è un processo che presenta anche delle incoerenze e il discorso è inquinato da scorie ideologiche e da manipolazioni varie, da cialtronaggine giornalistica, moralismi, etc. Quindi la tentazione di rigettarla c'è. Inoltre ha senso solo se lo si guarda come un mosaico in cui tutti i tasselli devono essere riempiti (auto elettriche, sorgenti che sfruttino solo energia solare, sistemi di accumulo energetico, processi di sfruttamento delle materie prime e di trasformazione indipendenti da fonti fossili). Non è detto che tutti i tasselli si riescano a riempire contemporaneamente e non è detto che lo si faccia completamente.

    RispondiElimina