domenica 20 marzo 2022

A criminale, criminale e mezzo

Crimini di guerra. E cosa non sarebbe un crimine, in guerra? Una volta che hai armato i civili, ogni civile diventa un soldato da sforacchiare, ogni casa un obiettivo militare. I russi non hanno da far finta di rispettare il galateo della guerra chirurgica, quella che dovrebbe seguire, nelle intenzioni degli ipocriti valori occidentali, le risultanze dei piani catastali, una volta slegata l'isterica, potreste anche presentarvi inermi a braccia alzate, non è detto che vi riconoscano le attenuanti. Resistere li accanisce, la resa non cambia le sorti, non c'è simmetria in guerra, ogni scelta porta comunque alla rovina. Ripeto, è la forza a creare i valori, e se vogliamo che siano i nostri ad imporsi come giusti, converrà vincere il nemico in un modo o nell'altro, perché i valori sono relativi, anche e soprattutto i nostri occidentali, non sono né più giusti, né più sbagliati; ma se vorrete continuare a sentirvi superiori alle barbarie, moralmente, come si addice a un vero occidentale, occorrerà derogare ai vostri principi, e acconsentire per il tempo di una guerra di farvi più criminali dei criminali. Tradotto in parole povere: se volete andare alla guerra, vi si presenterà l'evenienza di ammazzare i russi, anche se sono innocenti, preparate le vostre anime belle, cari occidentali dei miei stivali.

3 commenti:

  1. L'analisi e' come sempre ottima - d'altronde, per rimanere nel campo che mi compete, cinematograficamente e' sin dall'immortale 'Faccia a faccia' di Sergio Sollima (1970) che la volatilita' ipocrita dell'Occidente viene messa alla berlina, con il bel professore liberal Brett Fletcher il quale, nell'indimenticabile interpretazione di Gian Maria Volonte', appena messo a contatto con le pratiche del criminale fuggitivo 'Beauregard' Bennett (Tomas Milian) ne affina le razionalita' banditesche fino a perversi virtuosismi appropriativi. Egli stupra, razzia e massacra quanto e piu' del 'criminale', ma sempre nel rispetto delle regole.

    Vorrei poi rassicurarti sui massacri dei bambini russi: saranno i vent'anni di Stati Uniti, sara' tutto il tempo passato in Russia e tutto quello che ho scritto al proposito, ma persino a un vero pacifista e sincero democratico come me parrebbe un disservizio non strangolarli nella culla dato che in tutta probabilita' diventeranno degli imbecilli come i genitori - e questa idiozia conclamata e' solo la fratellanza caratterial-intellettuale piu' lampante che accomuna russi ed americani, popoli peraltro somigliantissimi in tutto e per tutto.

    In quanto ai combattimenti casa per casa, se questo e' il livello dell'esercito russo possiamo essere tutti piu' tranquilli - non per niente agli amici polacchi, che dalle fosse di Katyn in giu' hanno diversi conticini da regolare, prudono parecchio le mani e per questo vedo di buon occhio la loro generale volonta' di arruolarsi, che anzi sta facendo grande presa anche su di me.

    Anzi se posso permettermi, spero che al momento buono non ti imboscherai - la tua arguta e pungente retorica valoriale sara' di ottima motivazione al morale delle truppe. Chissa', potremmo persino ritrovarci nello stesso battaglione o reggimento - conoscendomi, non penso durerei moltissimo in guerra ma per la soddisfazione di sparare in faccia a diversi Ivan ne varrebbe senz'altro la pena.

    PS Se nonostante i 'tre giorni' hai ancora dei dubbi e ritieni di doverti preparare adeguatamente, ti verra' fatto dono di una copia del videogioco 'Call of Duty', ti sara' di enorme giovamento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io guarda caso mi chiamo Ivan, la cosa non mi andrebbe a genio.

      Elimina
  2. Lo vedi che siamo d'accordo? Hai gia' scelto il campo 'giusto'... eheheheh

    RispondiElimina