giovedì 25 marzo 2021

Discorso sulla tecnica

Sono stato un po' assente in questi giorni perché hanno asfaltato la strada sotto casa e sono dovuto scendere a guidare i lavori. Tanto per cominciare la fresatrice meccanica, che tirava via l'asfalto come fette di polenta, tirava su un tale polverone che alla signora del primo piano sembrava che sul balcone ci fosse passata una tempesta di sabbia, gli ho dovuto dire io agli operai di bagnare la strada prima di fresarla perché sennò addio vetri appena lavati (bisognerà mandarci una lettera al Comune, di avvisare prima di cominciare certi lavori, che il Vetril mica lo passano gratis). E poi non sono mica più italiani gli operai, parlavano tutti come Ibrahimovic, per farsi capire bisognava coniugare i verbi all'infinito: tu no deve fare così, tu bagnare prima strada [e qui facendo il gesto di irrorare il macadam con un'ipotetica gomma dell'acqua], che appena lo capivano facevano tutto il contrario. S'era formato un tale capannello di esperti (e qui bisogna dire che la gente non ne può più di stare chiusa in casa) che erano sorte divergenze d'opinioni fra i diversi comitati tecnico-scientifici e il camion del bitume alla fine si era incastrato fra un autobus e un macchinone parcheggiato di traverso, il più sveglio di tutti aveva allora urlato all'autista: «Tu fa giro!», accompagnando l'esortazione con un segno circolare del dito e l'autista si era andato prontamente a schiantare contro un Suv. Insomma, faceva già scuro che avevano appena finito di passare col rullo sui tombini, che avevano tra l'altro appena finito di sistemare per bene sei giorni prima per poi venire riscoperchiati di nuovo sei giorni dopo, e non avevano ancora ridisegnato le strisce, così alla gente che attraversava la strada, non sia mai che la mettevano sotto, non le pagavano nemmeno le spese. Stamattina che guardavo il lavoro a mente fredda mi sono accorto che forse alla strada non le hanno lasciato abbastanza schiena d'asino e ci scommetto che alla prima pioggia diventerà tutto un acquitrino, i romani coi martelli costruivano gli acquedotti, questi qui, con tutto il sostegno della tecnica, non sanno nemmeno stendere uno strato di catrame.

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