lunedì 2 novembre 2020

Come funziona il voto americano

Lasciate perdere i grandi esperti di politica americana che spuntano ormai dappertutto sul web come virologi, come funziona davvero il sistema americano ve lo spiega il vostro formamentis, e bene, state a sentire:
 
Vi sarà capitato di leggere in questi giorni delle lunghe code ai seggi nelle città americane, questo perché gli Stati Uniti sono molto diversi dall'Europa, i meccanismi elettorali americani differiscono di molto da quelli europei che ancora scontano un grave ritardo politico e soprattutto culturale nei confronti del nuovo continente. In America, terra delle opportunità, tutto è privato, non è il candidato che ti chiede di andare a votarlo quanto tu che chiedi al candidato se puoi votare lui. Una volta ottenuto il permesso sei pregato di portarti da casa la tua matita, perché anche il costo delle matite non debba gravare sui contribuenti, e lo voti, dopodiché ti tirano una martellata alla prima falange dell'indice della mano destra, o sinistra, dipende dalla mano con la quale hai votato, perché non esistendo in America i registri elettorali - negli Stati Uniti è di fatto bandita la burocrazia - è l'unico modo per impedire che qualche furbacchione si metta a votare più volte per lo stesso candidato (a Bernie Sanders, per esempio, gli sono rimaste sane solo due dita). Se non puoi permetterti la matitina non vai a votare, in fondo è solo colpa tua se non sei necessario allo sforzo produttivo del paese, è il minimo che ti può capitare. Tuttavia conserverai le dita. Chiuse le votazioni non vengono contati i voti popolari perché negli Stati Uniti non sono i cittadini a votare direttamente i Presidenti quanto un certo numero di delegati votati dai cittadini che a loro volta votano i Presidenti, i cosidetti "grandi elettori", questo per evitare che la democrazia prenda del tutto il sopravvento. Se non è il miglior sistema elettorale poco ci manca. Vinca il migliore.

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