mercoledì 12 agosto 2020

Mattinata

Non dormivo stamattina, erano circa le cinque e dalla finestra aperta giungeva il suono degli uccelli marini, pellicani, pinguini, gabbiani Jonathan Livingstone ed altre specialità acquatiche. È rilassante il suono degli uccelli marini al mattino, vien quasi voglia di finire il Moby Dick, prende quasi una voglia di grandi spazi aperti, di aprire le ali all'avventura, quasi. A un certo punto mi era addirittura sembrato di sentire l'asfalto bagnato, miraggio, acufene, intervallato dal rumore delle rotelle dei bidoni della differenziata, vetro-lattine (bidone verde), che ormai svuotati venivano ricondotti al loro posto da premurose balie generalmente di origine filippina. Mondata dei suoi misfatti notturni, pushers, puttane e grassatori, la città sembra concedersi un attimo di tregua, conviene approfittarne. C'è sempre un furgone che passa la mattina e che sobbalza ad ogni asperità come se il cassone fosse sempre sul punto di perdere tutti i suoi bulloni, quello è il segnale che scatena l'inferno.

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