domenica 24 marzo 2019

Ius Soliloquium

Ma cosa cercano davvero i nostri giovani, cosa cerchiamo noi tutti? E' la felicità che cerchiamo oppure solo dei modelli di comportamento ai quali adeguarci in vista di un'approvazione sociale che ci confermi di rappresentare qualcosa, per gli altri e per noi stessi? O non sarebbe forse meglio fare come il gatto che si gode beato il sole sul davanzale, ignaro di qualsiasi dinamica sociale e che al suono della tapparella alzata socchiude un attimo gli occhi per poi ritornare immantinente nel suo stato di beatitudine totale? "Tapparèlla", dal verbo "tappare", di irradiazione milanese, detta di persiana avvolgibile, come del resto "avvolgibile" ne costituisce il principale e più elegante fra i sinonimi... "Tappare" qui nel senso di scendere e chiudere a ghigliottina, o a saracinesca, sostantivo femminile dell'aggettivo "saracinesco", dei saraceni, perché "messe alle porte dei paesi costieri per proteggersi dalle scorrerie dei saraceni" come ci informa la Treccani. Saraceno che a sua volta deriva dal latino Saracenus, dal gr. biz. Sarakēnós e infine, a concludere il cerchio, dall'arabo šarqī ‘orientale’, sec. XIII... ma che stavamo dicendo? Ah, sì: vogliono la cittadinanza italiana? Fondino un partito, si facciano eleggere e vediamo quanti voti prendono!

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