sabato 30 marzo 2019

Babylon

Siccome poi il tipo occidentale non cresce più demograficamente per stanchezza, perché ha mangiato la foglia, perché i figli sono un bell'impegno e ci sarebbero cose anche più divertenti da fare, allora monta una sorta di sindrome da accerchiamento: miliardi di selvaggi che premono ai confini dell'eden occidentale con la sola forza bruta del numero, come nelle apocalissi zombie del cinema, dove un corpo caduto a terra viene scavalcato da una moltitudine acefala di altri corpi che lo sovrastano come una marea inarrestabile. Ci invadono. Subdolamente si sostituiscono a noi, come nell'invasione degli ultracorpi. Scatta il serrate le file, il richiamo ai sacri valori della famiglia in un tentativo disperato di salvare il salvabile, ma questa volta dio c'entra meno, c'entra di più la fifa, la paura di essere spazzati via dal negro e dal feroce saladino: Ṣalāḥ al-Dīn, la rettitudine della fede, perché loro ancora ci credono, arretrati come sono. E la cosa buffa è che stavolta potrebbero anche spuntarla dando ragione ai piagnoni e così sia: Babylon, possente città, in un'ora sola è giunta la tua condanna!

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