Si diceva: quando Ninetto Davoli si sposò e accese un mutuo Pasolini ci rimase male, l'omologazione aveva mietuto un'altra vittima. Si sa che a lui piaceva lo spettacolo ferino e ferale della vita belluina, sulla genuinità della gente semplice e affamata ci aveva fondato una poetica che da inclinazione estetica era degenerata, come spesso accade, in congettura moralista (finché sei povero sei bello e non oltre, poi viene meno l'interesse pedagogico). Fatto sta che quarant'anni dopo tutta questa poetica non fa più gioco e tutt'al più oggi la si potrebbe inscrivere nella lamentazione no global e latouchiana della decrescita felice, idealizzazione di una presunta e passata età dell'oro e dei miti del buon selvaggio. A chi piace, si accomodi.
Nessun commento:
Posta un commento