martedì 3 giugno 2014

Che cos'è un esito ragionevole del voto? Per i grillini pare essere lo scenario in cui vincono i buoni. Stavo leggendo del trattamento riservato a Pizzarotti, appena eletto salutato come il sol dell'avvenire, oggi bistrattato da Grillo per non meglio precisate divergenze d'opinioni (pare che il leaderissimo sia permaloso assai, guai a metterlo in discussione, hai visto mai che voglia soffiargli il posto?... Stai sereno, Beppe, quello è troppo perbenino per aizzare le folle, senza l'alto patrocinio dei tuoi vaffanculo non va da nessuna parte). Sul finire dei settanta andava di moda Pippo Franco (Mazzabubù, Il Ribaltone, Scacco Matto): satira, lamentazioni moralistiche, indignazione nazional-popolare, pasquinate e velata nostalgia del ventennio, io credo che non siamo poi così distanti da quell'atmosfera se non fosse per un più marcato sbilanciamento a sinistra (ma la postura è quella). Ritornando a noi, c'è una certa logica puerile dietro le isterie di Grillo, il quale si comporta con Pizzarotti come il padre geloso dei figli, crescere sarebbe opportuno (lo Zarathustra di Nietzsche macinò per anni il suo risentimento chiuso dentro la caverna, la caverna di Grillo fu il suo esilio televisivo: veda di non farcelo scontare ora che è ritornato alla predicazione su vasta scala).

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