giovedì 28 novembre 2013

Tolto di mezzo l'uomo del millantato fare, la politica è ora a un bivio: o si fa qualcosa o si muore. Senonché la nostra politica è per sua stessa natura quel vasto palcoscenico in cui ogni attore, per muoversi anche solo di un millimetro, sembra aver bisogno di fare appello all'urgenza inderogabile, e solo a quella, sennò niente. Si direbbe una gran comodità, se infatti qualcuno agisce spinto da necessità inderogabile la responsabilità dell'atto perlopiù non è sua, perché qui la responsabilità è una grave malattia, qui è roba per fessi. Per cui o ci inventiamo subito un altro uomo del fare oppure Beppe Grillo, vedete voi. E la democrazia? L'unico argomento forte che io conosca a favore della democrazia è il suo essere più conveniente rispetto alla dittatura manifesta, per cui capirete bene come in questo caso la dimenticanza giochi un ruolo essenziale.

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