mercoledì 4 luglio 2012

Il nulla, il niente, il vuoto, l'anche per quest'anno mi spettano solo due settimane di ferie. Due settimane due di sospensione del non senso, dopodiché si riprende. Per un altro lungo anno. Che non finirà mai. Vista l'attuale congiuntura credo che affronterò il vuoto a viso aperto, voglio proprio vedere dove va a finire. Di qualcosa si dovrà pur riempire, come si riempiono i sottovasi quando piove di sbieco. Baudelaire dalla sua non aveva lo smartphone e per ingannare il tempo traduceva Edgar A. Poe. L'inquieto universo era popolato di fantasmi impressi su dagherrotipi in bianco e nero, l'epopea della tisi. La pelle era pallida sotto i vestiti, come di cadaveri in dirittura d'arrivo, le occhiaie profonde come nei quadri di Munch. Il desiderio era quello di sempre. Se non accadrà nulla pensò che mi ritirerò nel mio bozzolo di malinconie, con un occhio allo stile e l'altro alla frusta. Mi procurerò un animalino da compagnia, con tante voglie e altrettante fantasie... i capricci, per barocchi che essi siano, li trovo tutti rispettabili.

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