mercoledì 6 novembre 2024

L'ultimo sondaggio, dicevano, dava in vantaggio Harris di tre punti su Trump, ci sarebbero voluti giorni per sapere chi avrebbe vinto. Tutte balle. È come dice il mio lettore in un commento, l'informazione è un gigantesco mock-up della realtà, un finto prodotto in esposizione che ha la stessa corrispondenza col vero di certe pubblicità dei biscotti, dove le messi d'oro svolazzano soavi piegate dal vento e i frollini sono fragranti come torte appena sfornate, poi quando apri la confezione sanno di olio total.

lunedì 4 novembre 2024

Primum vendere, deinde verificare

Per giorni hanno continuato a martellare, allarmati, che c'era a Valencia un parcheggio sotterraneo allagato con 5.700 posti auto, un gigantesco cimitero, facendo intendere che c'erano un morto o due per ogni posto auto, 11.400 morti, i sommozzatori al lavoro con le idrovore, la conta dei dispersi che non venivano più contati, ecc., che poi in realtà si scopriva che erano 1.800 posti auto sotterranei  - per carità, sempre un numero ragguardevole - nel centro commerciale "più grande d'Europa" (ci sono svariati centri commerciali più grandi d'Europa anche da noi in Italia), oggi per fortuna si viene a sapere che nelle 50 macchine che hanno trovato lì sotto non ci sono vittime. Da 5.700 a 0 passando da 1.800, numeri in libertà, poi dicono che la gente non crede più a quello che legge e diventa complottista.

Così titolava l'Ansa, un capolavoro di capziosità, vendevano tragedia prima ancora di accertarsene.

Tragedia nel parcheggio del centro commerciale allagato a Valencia. I sub: 'Ha 5.700 posti auto. È un cimitero'

Primum vendere, deinde verificare.

La gonna a matita

Dice Vogue Italia che è tornata la gonna a matita, un classico di eleganza senza tempo, ma per indossare la gonna a matita ci vuole una donna a matita con i fianchi a matita, e chi li ha invece a viola d'amore dovrà in qualche modo procedere piuttosto speditamente alla matitizzazione della sua figura se non vorrà ritrovarsi tagliata fuori dal trend del momento (alla donna moderna è richiesto il cambio della silhouette con cadenza stagionale FW/SS, una stagione va la donna chiatta, quella dopo la donna piatta; "chiatta" si fa per dire, perché gli stilisti, per deformazione professionale, guardano alla donna essenzialmente come un'esile gruccia su cui appendere le loro striminzite taglie 38, perché gli costa la stoffa). A noi cultori delle culottes de cheval queste miserie fanno sorridere, noi sacerdoti del culto di Afrodite Callipigia e della Venere di Willendorf (che poi, a dispetto del nome altisonante, sembra essere stata realizzata nella zona dell'Alto Garda, specialità i canederli in brodo). La gonna a matita mi mette una mestizia, ma una mestizia, che per riprendermi dovrò disegnare per un mese solo donne cannone (e con le mani amore, per le mani ti prenderò, e senza dire parole nel mio cuore ti porterò).

sabato 2 novembre 2024

Gli altri tre candidati delle presidenziali americane, i minus habentes, non si meritano gli onori della cronaca perché non sono riusciti a guadagnarsi visibilità con le proprie forze, è giusto che perdano, è un principio di libera concorrenza. Quando poi questa concorrenza sia davvero libera è vexata quaestio, solitamente la concorrenza è davvero libera soprattutto per chi la vince, anche grazie all'aiuto di lobbies e comitati d'affari in cui gli uomini sono dopotutto liberi di riunirsi. La libera concorrenza è un miraggio perché un miraggio è in fondo anche la libertà, la libera concorrenza è vera quanto gli enti metafisici dell'Iperuranio, ma voi fate conto che esiste certamente, soprattutto in questo momento in cui la democrazia è così fragile e ha bisogno di tutto il nostro sostegno: votate quella buona, liberamente, per la meno peggio. Poi un giorno discuteremo, a bocce ferme, quando non ci sarà più pericolo per la democrazia, quanto sia democratica una democrazia in cui ci vengono davvero presentate solo due alternative quando in realtà ce ne sono tre, e che le alternative non esistono nella misura in cui si vuole che non esistano. (mi correggo, le alternative non sono tre, perché trattasi pur sempre della stessa solfa, ma se ci sono, almeno che partecipino ai dibattiti, tanto per salvare le apparenze).

venerdì 1 novembre 2024

La dignità del gatto

Penso che sia un po' umiliante per i gatti mangiare i nostri avanzi, loro non ce lo fanno notare perché sono animali sensibili e per non farci osservazione mangiano tutto senza far storie, solo delle volte, quando pecco di troppo ottimismo e gli getto nel piattino i cocchi delle noci, ecco, allora lì si voltano indietro e con l'espressione più dignitosa che hanno è come se ti dicessero: deh, i cocci de e noci te li magni te, a tutto c'è un limite.

I fervorini dell'homo interneticus hanno sostituito i bisogni dell'operaio dickensiano

Ero di sinistra poi ho notato proprio in quelli di sinistra un certo disprezzo per il proletariato, di più, un vero e proprio scherno nei suoi confronti, essendo noi della sinistra internettiana raffinati uomini di cultura ("coltura" come scriveva Tomasi di Lampedusa ne La sirena, che è più fine); e in special modo durante la pandemia, quando il proletario che chiedeva di lavorare era diventato un vile untore e sterminatore dell'umanità perché attaccato ai suoi miseri piccioli. I marxisti di oggi, con amabile sinteticità, usano dire che l'uomo di sinistra è sempre più utile idiota del capitale. Nell'attuale crisi dell'automotive ("automotive" fa più fine di "industria automobilistica", perché possiede allure internazionale), l'operaio che chiede di continuare a produrre motori termici (leggi "motori a scoppio") è equiparato al troglodita con la clava, mentre si rende obbligatoria per legge la doggy bag "per evitare gli sprechi" (gli avanzi per il cane, detta papale papale, cosa che noi qui tra l'altro si fa tutti i giorni, ma per i gatti, senza sentirci eroi dell'etica nicomachea): i fervorini dell'homo interneticus hanno sostituito i bisogni dell'operaio dickensiano e riverberano via cavo le loro fesserie su tutto il globo terraqueo. 

giovedì 31 ottobre 2024

Programma di governo

Perché sono sempre stato poco coraggioso, anzi, direi che ho sempre avuto troppo pudore di imporre la mia volontà sugli altri, ma se fossi diventato io il re del mondo avrei per prima cosa sistemato il clima, avrei stabilito per decreto 15 gradi di minima e 25-26 di massima, con piogge moderate ma gentili giusto ogni 10-15 giorni, e mai nei fine settimana, e magari solo un periodo di freddo sottozero la settimana di Natale, con abbondante nevicata, per ammazzare la cocciniglia sui fichi e gli acari dei tappeti. Ecco, questo io farei per prima cosa se fossi il re del mondo, votatemi votatemi votatemi, con me al comando tutti felici.

domenica 27 ottobre 2024

È impossibile pensare in grande in questa società piccina, si diventa piccini pure noi, per aver grazia di sirene bisogna vivere in fondo agli oceani, completamente e salutarmente avulsi dall'organizzazione sociale, la quale, maturata fino a marcire, da tollerante è diventata sopportante, di impaccio alla felicità degli uomini, e non d'aiuto. Siamo quello in cui viviamo, e se viviamo dentro internet finiremo per diventare come internet, cistifellici.

venerdì 25 ottobre 2024

In ogni caso di cronaca nera, a maggior ragione all'apertura del processo (oggi le news ci servono in palinsesto il caso Turetta) riemerge quell'atavico residuo di linciaggio presente in ogni rispettabile società: un tempo, prima che gli impedimenti delle leggi ci incipriassero con la loro patina di civiltà, questi casi venivano risolti virilmente, pestando seduta stante il colpevole a morte o ideando sagaci metodi di tortura, quali lo smembramento e il taglio degli organi sessuali, cose che oggi ci fanno giustamente orrore ma che il circo mediatico trasfigura nella sua morbosità in altre fogge, trattenendo a stento i suoi istinti nell'ipocrita formula del "presunto colpevole" che di quando in quando i redattori si sforzano di ripetere tanto per salvare la forma. Nello schifo dell'opinione pubblica che si erge a giudice riverbera insomma lo stesso schifo dell'azione violenta dell'assassino, innocenti e colpevoli si tengono per mano, amandosi segretamente l'un l'altro, come due fratellini che si menano per gioco.

mercoledì 23 ottobre 2024

Io voglio tornare, voglio compiere l'azione del tornare, non in un luogo del mondo, ho un luogo dentro che mi chiama e voglio tornare in quel luogo.

lunedì 21 ottobre 2024

Vedo GPA e leggo GTA, Gran Turismo Alleggerita (o Gran Theft Auto per i più giovani). La GPA che è diventata RU in tutti il paesi del MO. Voglio interpretare RU alla lettera, che se una cittadina CH, per ipotesi, chiede a una cittadina SWE di fare una GPA in RCB, la MI avrà il dovere di perseguire le cittadine CH e SWE anche in RCB, altrimenti che RU è? Un CMDP.

[legenda: GPA: Gestazione Per Altri. RU: Reato Universale. MO: Mondo. CH: Confederation Helvetique. SWE: Svezia. RCB: Repubblica Del Congo. MI: Magistratura Italiana. CMDP: Casino Mica Da Poco]

sabato 19 ottobre 2024

Generare, come non ci fosse un domani

L'antico testamento è tutto un infoiamento, una frenesia procreativa senza fondo, padroni con schiave (Abramo e Agar), figlie con padri (Lot e le sue figlie), suoceri con nuore (Giuda e Tamar), non si salva nessuno, primum procreare, e con quale accanimento vengono enumerate le genealogie, puntigliosamente, compulsivamente, per non trovarsi mai sprovvisti di una pronta risposta alla fatidica domanda "a chi sei figlio?". È vero che c'era da riempire un mondo dopo il grande reset del diluvio universale, ma che il filo rosso di un libro così importante e sacro si dipani tutto dentro il bassoventre invece che nello spirito è qualcosa che a noi atei colpisce profondamente, mentre sembra ben digerito dagli uomini di fede. Ti si attacca addosso un atavismo a leggere l'antico testamento che dopo bisogna correre a leggersi la dichiarazione dei diritti umani per sentirsi di nuovo aedi del progresso (beninteso, io che piglio in giro anche loro, che si attaccano alle dichiarazioni dei diritti universali come alle favole di Andersen, oh come siamo bravi noi moderni e com'erano brutti e arretrati gli antichi!).

venerdì 18 ottobre 2024

Report sul tonno

Viviamo immersi in questa forma di ideologia tipicamente occidentale che predica che c'è un posto per tutti, per tutti c'è un futuro, una casa, una macchina, un cane che ti aspetta in giardino, ma non è vero, è un modello commerciale, non è vero che c'è posto per tutti, una parte del mondo deve per forza lavorare per noi in condizioni miserrime, per ogni mulino bianco ci sono un'infinità di pozzi neri, e puoi benissimo vederlo da te cercando semplicemente su Google Map una qualsiasi factory vietnamita di inscatolamento del tonno segnata in minuscolo sul retro delle confezioni del discount, delle catapecchie con il tetto in lamierino ondulato che manco le favelas, poi noi ripuliamo il lavoro sporco dei vietnamiti con un packaging accattivante in linea con le direttive europee.

"Secondo Eurostat, il Vietnam è diventato il principale fornitore di tonno fresco, congelato e secco al di fuori dell'Unione Europea per l'Italia."

Non andate a fare indagini per conto vostro, meglio non sapere e farsi il segno della croce.

(anche una delle più note marche italiane lavora il tonno in loco in factories tailandesi, però poi ci mettono sopra la bandierina italiana per fare fessi i sovranisti)

giovedì 17 ottobre 2024

[proseguo con le metafore calcistiche] Ci sono certi allenatori avvolti nella loro aura di profeti come gli involtini nel burro che a un certo punto del "progetto", visti i risultati che non arrivano, la prendono sul personale: la società non ha mantenuto i patti, i giocatori non mi ascoltano, quando c'ero io qui era tutta campagna, se non c'ero io stavano ancora a farsi la doccia sotto le grondaie, ecc., personalità narcisistiche che non ammettono critiche e scaricano tutto all'esterno perché il loro ego ne risulterebbe altrimenti sommamente ferito, i periti la chiamano "sindrome di Fonzie", che non riusciva a pronunciare la frase "mi scuso, ho sbagliato, colpa mia". Voi sostituite pure la parola "allenatori" con "politici", "capiufficio", "colleghi" e "datori di lavoro" e vedrete come l'argomento continui a tenersi in piedi, perché si tratta di un topos, cioè non di un roditore, ma di un tema ripetuto che è la causa principale di un'infinità di inutili complicanze che avvelenano la vita dei cristiani (e anche quella di altre confessioni). ("io, io!... il più lurido di tutti i pronomi.", cit.). (in Brianza si diceva: "cià i me cic ca vù a cà", qua le mie biglie che me ne vado a casa, cioè mi sono offeso, mi porto via il pallone).

martedì 15 ottobre 2024

[disamina calcistica] Formidabili le analisi del nostro ct: "è huel tipo di giohatore llì che mi va dentro il hampo a tener su la linea del gioho a livello umano e haratteriale", chissà che voto aveva in italiano, ma si sa, la scuola non serve a niente se si capisce di calcio, il calcio sta sopra tutta la grammatica, se si sa di pallone, ci escono delle belle villette, e anche degli appartamentini in centro, da vendere o affittare, o da farci dei B&B. Meno male che, pare, finalmente si siano compresi fra di loro, adesso abbiamo una bella linea pulita di cinque centrocampisti, ognuno nel ruolo suo, un unico ruolo, mica due come agli europei, quando si chiedeva a Frattesi di fare la mezzala e il trequartista, e se gli avanzava tempo anche il portiere, era un 4(3)-3(4)-2-{½}-1(2) di movimento, che se veniva capito avrebbe fatto sfracelli, ma ahimè, nun s'è hapito. E anche Dimarco, finalmente liberato dall'astruseria dell'impianto logico-formale, ti fa di quei tagli "hon huei piedi llì da topp plaier" da tagliarti fuori tutta la difesa avversaria come i tedeschi nelle Ardenne con la linea Maginot, abbiamo insomma in mano il nostro destino, Anánkē permettendo.

Non me la sento di partecipare al festivàl delle opinioni sul caso Israel-Unifil-libanocentrico, è proprio oggi che mi accorgo di quanto davvero mi manca quel master in geopolitica con Prodi e Lamberto Dini che avrei potuto frequentare nel lontano '96 quando mi proposero di fare l'usciere alla Farnesina, è lì che mi sono giocato davvero la mia carriera diplomatica e ahimè oggi posso ben scordarmi di capire veramente il mondo e le sue grandi rivoluzioni, e lo scacchiere mediorientale, che rappresenta un po' la cintura nera della diplomazia, compreso quello, compreso tutto del mondaccio infame, anche come si fa a sostituire il rotolino della carta igienica quando ci si trova seduti sul w.c. col deretano impegolato e non c'è nessuno a portata di voce né Unifil che tenga a garantire la pace, caro mio aspirante diplomatico, e insomma mi basta sapere, a parziale consolazione, che gli abbiamo spezzato le redini sul campo di gioco, quattro a uno con doppietta (di) Di Lorenzo e un Dimarco spettacolare e un Retegui oriundo di San Fernando a tutto campo e un giovane Daniel Maldini che già si intravede quant'è elegante come il padre, e per ultimo che il Libano non partecipa nemmeno alla Nation League, quindi secondo me non bisogna dargli troppa importanza a questi qui con tutto il loro carico di odio, altrimenti non la piantano più: nelle cose che contano veramente siamo più forti noi, non c'è partita.

giovedì 10 ottobre 2024

La ragione insegna che il libero arbitrio non è qualcosa che si manifesta, è qualcosa che si vuole, si manifesta come volontà ma non come incontestabile facoltà di scelta, così come i princìpi morali, che non si manifestano come princìpi ma a seconda dei casi come fastidi o piaceri a cui si dà corso di leggi universali. Nella battaglia tra moralità e immoralità vince un'autorità che li precede e sovrasta, l'ineluttabile necessità di quel che accade: "Nemmeno gli dei combattono contro Anánkē" (Simonide di Ceo).

lunedì 7 ottobre 2024

Lo stato del progresso

Se avessimo avuto twitter x ai tempi della peste bubbonica e delle guerre mondiali, certamente l'umanità avrebbe avuto la sua bella vagonata di expertise; periti analisti contabili, scienziati politici, avrebbero trovato certamente le soluzioni più adatte, ma, ahimè, noi umanità abbiamo vagato nel buio per millenni e solo di recente, diciamo da poco meno di un ventennio, disponiamo di strumenti di conoscenza superiori, della possibilità di condividere idee più velocemente con persone all'altro capo del mondo, sicché, se un singaporiano, per ipotesi, scopre una mattina che si è buscato un raffreddore, uno di Cuneo, in Piemonte, con un po' di fantasia può vederci anche i segni di un'imminente epidemia di febbre gialla e farsi sovranista per tentare di fermare l'itterico flagello alle porte dell'Europa. Siamo figli dell'agorà globale, un endorsement in Pennsylvania può guastare la bile di un pacifico dem di Vedelago nel giro di un minuto, e questo, pare, è lo stato del progresso attuale.

domenica 6 ottobre 2024

Questi fascisti che abbiamo al governo sembrano addirittura meno fascisti di certi democristiani del dopoguerra, la loro fascistità è più dentro di noi che dobbiamo trovare argomenti per riempire i nostri profili social, altrimenti vuoti di ogni passione civile. Io sarei più preoccupato, al momento, dall'impoverimento della democrazia, che scivola sempre più verso una specie di dirigismo burocratico che si arroga il diritto di decidere ciò che è bene e giusto in nome del popolo sempre meno sovrano. Ora, per sgomberare il campo dagli equivoci, il sovranista che oggi va tanto di moda in qualità di villain della attuale commedia umana, è proprio colui che ha fiutato questo pernicioso andazzo e cinicamente lo monetizza in termini elettorali, e il dem suo antagonista lo segue a ruota accusandolo della socratica ignoranza del bene. Insomma, si è capito: come la giri giri, la commedia è scadente, e il pubblico abbandona le sale (con grave danno per il cinema).

mercoledì 2 ottobre 2024

La guerra arabo-israeliana è uno di quei conflitti tra suocera e nuora che non troverà mai una fine, o uno decide di esaurire le proprie energie nella minuziosa enumerazione delle rispettive ragioni, cosa del tutto inutile ai fini di una soluzione che peraltro non sarebbe gradita, oppure con un po' di fatalismo e tanta saggezza si dovrebbe semplicemente dire: ecco, prendete nota e guardatevi bene dal non infilarvi in certe situazioni, non fatevi compatire.

martedì 1 ottobre 2024

Mr Bloom e la terra promessa

[Ripropongo qui un pezzo pubblicato l'anno scorso per riprende da capo il discorso delle origini del moderno conflitto arabo-palestinese]

In Calipso, l'episodio della colazione di Mr Bloom, viene citata questa ebraica "compagnia di piantatori", Agendath Netaim, che nel 1904 attraverso annunci sui giornali prometteva di (qui è il flusso di coscienza di Mr Bloom che parla): 

"Acquistare dal governo turco tratti di sabbia abbandonati e piantarci alberi di eucalipto. Eccellenti per fare ombra, legna combustibile e da costruzione. Aranceti e immensi campi di meloni a nord di Giaffa. Paghi ottanta marchi e loro piantano per te un dunam di terreno con olive, arance, mandorle e cedri. Le olive sono più economiche: gli aranceti necessitano di irrigazione artificiale. Tutti gli anni ti spediscono una parte del raccolto. Il tuo nome iscritto a vita come possidente nei registri dell’associazione. Puoi pagare dieci subito e il resto a rate annuali. Bleibtreustrasse 34, Berlin, W. 15." 

L'impero Ottomano, dunque, già vendeva suolo palestinese a scopi commerciali.

Viene citata la figura di Mosè Montefiore (1784-1885), miliardario sefardita italiano, poi naturalizzato inglese, che fece fortuna a Londra come banchiere, nominato poi baronetto dalla regina Vittoria, quindi filantropo nella seconda parte della sua vita con lo scopo di migliorare la condizione generale degli ebrei nel mondo, di emanciparli, di restituire loro dignità e libertà.

"Sul finire degli anni Trenta [del 1800] compì un nuovo viaggio in Terra Santa, dopo aver attraversato le principali città italiane e soggiornato a Roma, dove studiò le condizioni della locale comunità ebraica. Obiettivo di questo secondo viaggio in Palestina fu introdurre nuove tecniche agricole e favorire lo sviluppo economico." (Treccani)

Alla ricerca della sua personale terra promessa ("la fattoria modello a Kinnereth, sulle rive del lago di Tiberiade"), Mr Bloom fantastica quadretti orientali da cartolina, esotismi alla Jean-Léon Gérôme, il pittore dei mercanti di schiave. 

"Da qualche parte in oriente: mattino presto: partenza all’alba. Viaggiando per il mondo anticipando il sole, rubandogli un giorno di cammino. Avanti così e tecnicamente non si invecchia mai di un giorno. Camminare lungo una spiaggia, terra straniera, raggiungere una porta della città, [...] Vagare per strade piene di tende. Facce inturbantate che passano. Antri scuri i negozi di tappeti, un grande omone, Turko il Terribile, seduto a gambe incrociate, che fuma un narghilè. Per le strade i richiami dei negozianti. Bevono acqua aromatizzata al finocchio, sorbetto."

Rifugio sicuro, la terra promessa, frutta esotica, palmeti, caldo, mollezze orientali: il mito delle origini.

lunedì 30 settembre 2024

Ho fatto anche politica, sono stato per un breve periodo socialista e radicale, ho fatto anche dei banchetti in quel di Como, la punta avanzata del progresso, sol dell'avvenire, sono stato lì lì per prendere la tessera (per mia fortuna ha prevalso la mia taccagneria e anche il fastidio di essere coinvolto nel rutilante mondo della tecnica, in questo caso politica). È strano l'entusiasmo che si può provare da giovani per la politica, questa voglia di aiutare l'umanità, prima di rendersi conto di quanto velleitaria sia la stessa azione politica, se non dannosa per la società e per la propria reputazione. Ora è rimasto solo un sano disgusto per tutte le posizioni, e quelle governative e quelle non governative, e per non dire di tutte le battaglie sui valori, quelli che se la prendono con i trans, e quelli che se la prendono con i cis. La morale, diceva il nostro amico Nietzsche, e su questo aveva ragione, è solo la nobile proiezione delle nostre meno nobili frustrazioni, non occorre che siate d'accordo (essere d'accordo è un sentimento troppo intimo per condividerlo con degli sconosciuti).

sabato 28 settembre 2024

In Messico la guerra dei cartelli di Sinaloa fa centinaia di vittime al giorno, se si ha la perizia di spulciare la cronaca se ne trova notizia qua e là, ma senza troppa convinzione, dopotutto è un filone già ampiamente sfruttato dal cinema e dalle serie di Netflix, ci fanno dei videogiochi e forse delle magliette spiritose, magari ci scappa un po' di gloria anche per i tatuatori, ma poca roba. Sono tragedie, queste, molto localizzate, per noi europei non hanno il fascino di una guerra nucleare con la Russia, dei droni e dell'Iron Dome di Israele, l'europeo in questo momento cerca il cyberpunk, l'intelligenza artificiale applicata all'accoppamento, la droga è ormai argomento vieto e vetusto come la comunità di San Patrignano e tutt'al più ci si può spremere un po' di sugo quando c'è da fare un pezzo sui rave e sulla gioventù bruciata. È un po' come quando disegnavo i motivi per tessuti: quest'anno vanno le geometrie, per i fiori aspettiamo il cambio di stagione.

La storia

Se la storia siamo noi allora qualcuno mi deve spiegare (De Gregori, oppure Hegel) come sia possibile che da questa accozzaglia di otto miliardi di sderenati possa emergere un qualche senso razionabile, ma senza scomodare i poeti e le categorie filosofiche, come sia possibile che siamo ancora qui a domandarcelo, che nonostante tutto il merdaio di guerre, accoppamenti, di omicidi di massa e al dettaglio, di stupri di gruppo e violenze minute, l'umanità si regga ancora in piedi, ci vuole una gran volontà di vivere e una pervicace ostinazione nel sostenere la commedia, forse la fede nell'avvenire, forse la paura di morire, a testimonianza della formidabile tenacia dell'istinto di conservazione come regola fondamentale della vita sulla terra (si nasce hegeliani, si muore schopenhaueriani): la storia siamo noi, nessuno si senta offeso, questa campo di morti sotto il cielo, na na na, na na na....

venerdì 27 settembre 2024

Ho una teoria, che informarsi di più in realtà non informa, intendo attraverso i modernissimi mezzi messi a disposizione da internet. Si crea a livello mentale una specie di bias per cui il cervello non si mette a cercare il vero (ammesso che esista un vero nei fatti di cronaca) ma si innesca invece un meccanismo che crea risposte verosimili e confermative, nel senso che vanno a confermare quel che già si vuole sapere. Ora, la teoria non è nuova e non è nemmeno originale, ma riflettendo sopra quei frullini che sono i social, con la loro abitudine a indurre nell'utente una certa risposta a determinati stimoli (condividi, discuti, sei parte attiva del grande intrattenimento democratico), mi appare più che mai evidente. La curiosità di informarsi rimane sempre, ma nel frattempo è intervenuto un certo scetticismo su quanto viene raccontato dall'informazione e dalla controinformazione, che ormai si azzuffano beatamente fra di loro lasciando nel frattempo i fatti inspiegati, abbandonati al loro destino.