giovedì 18 aprile 2024

Sono una vittoria di Franco Basaglia, dovevo stare dentro e invece sono fuori, fingo molto bene di essere sano, mano a mano sto raggiungendo livelli sempre più alti di sanificazione, poi, sono sicuro, un bel giorno basterà un dettaglio, una pagliuzza infilata precisamente in mezzo all'ingranaggio giusto e ritornerò pazzo da legare. Mi guardo da fuori e mi giudico: questo va bene, questo non va bene, dove bene e male sono qualcosa di puramente strumentale alla capacità di sembrare sano agli occhi degli altri. Certo misurare la propria salute mentale nel giudizio degli altri è qualcosa da pazzi, ma è la pazzia che va per la maggiore, e quando tutti sono pazzi nessuno alla fine lo è. Bye. 

martedì 9 aprile 2024

Bisogna arrivare a cinquant'anni per scoprire che perfino il pomodoro fa i fiori, e persino il prezzemolo, nozioni che in città non servono affatto essendo che i fiori crescono in certi luoghi specifici chiamati "fioristi", contesti urbani e oserei dire anche civili in cui la frutta non si spicca volgarmente dall'albero ma si trova già signorilmente imballata dei reparti ortofrutta. Venire a contatto con una lumachina è qualcosa di sconcertante, la natura offende profondamente la nostra dignità, e tuttavia sono sulla buona strada per diventare un contadino provetto, come Poirot in pensione che tirava giù i santi perché non gli crescevano abbastanza grosse le zucchine (c'entra Freud, presumo). Le angiosperme, per esempio, voi non sapete cosa sono: sono tutte le piante in cui i semi sono avvolti nei frutti, cioè che hanno dei semi ben costuditi, secondo etimo (angio-, "ricettacolo" in botanica, "vaso sanguigno" in anatomia). Tutte le comuni piante che fanno i fiori sono delle angiosperme e questa scoperta in qualche modo mi ripaga di tanto lavoro e tanto sacrificio. Offro questo fiore di zucchina a tutte le signore lettrici, come tutti sanno, sono fiori edibili, soprattutto in pastella.

lunedì 8 aprile 2024

I miei cognati nordamericani sono tutti presi dall'eclissi totale, in Canada hanno chiuso perfino le scuole per evitare che i più piccoli ne abbiano un danno permanente alla vista, come ne Il giorno dei Trifidi, l'umanità accecata da una pioggia di meteore verdi, tutti col naso all'insù ad osservare il fantasmagorico spettacolo pirotecnico e l'indomani ciechi e alla mercé di deambulanti piante carnivore, meglio non rischiare. Io ricordo probabilmente l'eclissi parziale del 1980, Gianni con la maschera da saldatore e gli occhialini con il filtro rosso e blu, quelli per vedere l'albo di Topolino in 3D che tutt'ora conservo come una reliquia, e la carta dei Boeri, i Ray-ban a specchio e un'altra caterva di vetrini fumé, sul telescopio avevo invece montato uno schermo bianco su cui si posava, assorbita, la luce del sole, smanettavo sulle manopole per inseguirne il disco, lo sfuggente dio Ra. Il sole ha tante piccole macchioline che vagano sulla sua superficie come i moschini davanti agli occhi, ma guai ad osservarle direttamente, si rischiano guai seri (le macchie solari sono zone della superfice in cui la temperatura è più bassa). Dell'eclissi parziale del 1999, a Como, in via Milano alta, ricordo solo la sensazione repentina di freddo e la luce crepuscolare, il dio Ra è il più figo di tutti.

domenica 7 aprile 2024

Stamattina pensavo all'idea romantica di Nietzsche che fosse più virile il tipo di uomo greco, presocratico, "romantico" nel senso del movimento culturale, ma anche nel senso sentimentale, l'iperboreo greco, insomma, il mortale che ha di fronte a sé la nuda verità della morte, il destino maschio da preferire a quello femmineo e mammollesco del rimedio teologico e filosofico, morali per rammolliti; da opporre al romanticismo e al sentimentalismo di Kierkegaard, il furore di Dio, lo scandalo della fede, scandalo perché la modernità già aveva cominciato a rosicchiare i talloni del Dio certissimo ed eterno, ontologicamente trascendente e tuttavia praticamente operante nella vita degli uomini attraverso le tradizioni religiose, il Dio poi decretato morto dal Nietzsche ma inseguito da Kierkeegard con lo stesso infoiamento con cui Nietzsche inseguiva zompettante come un fauno in redingote il suo Dioniso; questo è quello che pensavo stamattina.

sabato 6 aprile 2024

Siamo solo dei poveretti a cui il mezzo internet ha dato un'illusione d'importanza, potrei anche omettere il "noi" per passare a un più appropriato "io", ma il fatto di coinvolgervi, non abbiatene a male, mi allevia in parte le sofferenze. Soffro in buona sostanza di vergogna per avermi dato tutta questa importanza, per essermi illuso di fare dei grandi discorsi di principio, cancello tutto e ripartiamo, senza più princìpi e senza più importanza. Il sistema, che sia democratico o meno, ci sovrasta, i diritti umani sono dei dell'Olimpo che olimpicamente se ne fregano di noi, facciamo allora che ce li concederemo uno per uno, individualmente, quando ci incontreremo per fare amicizia come atto di cortesia, e finita lì. Grazie per la cortese attenzione e a risentirci.

sabato 30 marzo 2024

Ieri in città sono rimasto imbambolato a guardare tre gatti che facevano la posta ai bidoni del macellaio, giornata estiva, luce calda, arancione, tre gattoni randagi, i jazzisti degli aristogatti, due bianchi e uno bianco e grigio; il più intraprendente era quello pezzato, faceva la spola dentro e fuori il bidone dell'umido, agile come un gatto, saltava sul bordo e poi giù a capofitto nell'abisso, ne riusciva ogni volta con un bonbon, con un bocconcino prelibato che si pappava lappando il suo musetto felino con eleganza felina. Gli altri lo guardavano da sotto aspettandosi che cadesse un po' di manna anche per loro, ma quello era troppo preciso nel suo lavoro, non c'era trippa per gatti, così alla fine si era deciso di saltare su anche quello bianco con la rogna dietro le orecchie, aveva guardato incerto dentro il bidone, occupato, così si era risolto a camminare sul bordo degli altri due, ma dentro doveva esserci il vetro o la carta, niente di edibile, sicché rimaneva in bilico come un equilibrista, con quella nonchalance tipicamente gattina, e invero anche un poco esitante e incerto sul da farsi, con un'espressione scema sul muso, da gatto bastonato. L'altro nel frattempo continuava esatto il suo lavoro, se li pappava tutti lui, che si mettessero a lavorare anche loro se volevano mangiare invece di starsi a leccare per il lungo le zampe sotto un suv, che vita da gatti.

giovedì 28 marzo 2024

A casa del mio amico, alle medie, in adorazione davanti al suo impianto stereo, bello, imponente, illuminato come una centrale elettrica, le casse due torri gemelle, discorsi da grandi: ma fin dove si sente? Cun li fnestri verti as sent fin a Felonica! Diobò s'al stusa! Per sentirci Nik Kershaw e i Duran Duran, la synthwave quando non era ancora synthwave. Io canottiera e pantaloncini incastrati nel culo, con lo spacchetto, le gambe più lunghe del tronco, capelli gonfi, occhiali a goccia come Sylvester Stallone in Cobra, Giovannino Coscialunga. Lui aveva fatto l'appendicite e lo aiutavo a recuperare i compiti, ripasso di storia: Giuseppe Mazzini e la Giovine Italia, merenda con il KitKat. Prima o dopo di Chernobyl, non mi ricordo. Avevo capito solo che non si poteva mangiare l'insalata, respiravo piano, per non inalare, questo prima o dopo il mio amico, non mi ricordo. Aveva una bella casa, a due passi dalla mia. E un altro compagno di classe meridionale, figlio di gente che era venuta su a costruire la centrale elettrica, che mi aveva portato a vedere E.T. con suo padre sulla 131 Mirafiori con il cockpit pieno di spie (questo lo possiamo datare con certezza: dicembre 1982). Gli ero saltato sopra il letto a castello, era caduto il letto di sopra su quello di sotto, sotto ci era rimasto un micronauta, me lo aveva riportato il giorno dopo. Che tempi. Erano usciti New Gold Dream, Avalon, Rio, Thriller di Michael Jackson. Gli anni '80 in provincia, a succhiarci il futuro in un piedone dell'Algida, il Simon, il Mastermind. Gennaio: durante il Consumer Electronics Show viene presentato l'home computer Commodore 64. Febbraio: nasce Radio Deejay. Le forze armate israeliane invadono il Libano meridionale, Roberto Calvi viene trovato impiccato sotto un ponte del Tamigi. 30 giugno: undicesima applicazione del minuto di 61 secondi, si sciolgono gli ABBA (era ora). Ci ritroviamo nella curiosa situazione di dover andare avanti per poter tornare indietro, ritorneremo, prima o poi.

martedì 26 marzo 2024

Ho sempre meno l'ambizione di scrivere, se non mi sentite per lunghi periodi non allarmatevi, sono certo che sopravviverete.

mercoledì 20 marzo 2024

Vite dei santi: San Francesco di Paola

Qui in Calabria sono molti i Francesco per via della devozione a San Francesco di Paola, santo eremita e fondatore dell'Ordine dei Minimi di ispirazione francescana (il suo stesso nome gli fu dato in onore del santo di Assisi). È rappresentato col volto bonario e barbuto, in età avanzata, eremita nell'aspetto, presso di lui, si narra, chiedeva intercessione la povera gente per le questioni ordinarie e per le riconciliazioni. Fece sgorgare una fonte semplicemente battendola col bastone, la fonte della Cucchiarella che ho personalmente visitato quest'estate, fermò delle pietre che minacciavano di cadere sul suo convento apostrofandole bonariamente con un "fermatevi, per carità!", e quelle, sentendosi esortate in quel modo così gentile a trattenersi, gentilmente si trattennero, e poi il miracolo della fornace: San Francesco era molto affezionato a un agnellino di nome Martinello, un giorno, sentendosi affamati, alcuni operai intenti alla costruzione del convento lo cucinarono e se lo mangiarono, il santo andava così cercando il suo agnellino e gli operai negavano di averlo visto, finché, richiamato per nome, l'agnellino emerse per intero e non masticato dalla fornace ardente in cui i colpevoli manducatori avevano precedentemente gettato le ossa (gli avanzi della "carne minuta"): grande fu lo stupore, e grande fu la commozione. Il suo ordine seguiva le canoniche regole francescane votate all'umiltà e alla carità con l'aggiunta di un'ulteriore regola quaresimale, quella dell'astensione dalle carni e dai suoi derivati, latte, uova e formaggio, sicché si può dire che l'Ordine dei Minimi seguiva una vera e propria dieta vegana, dieta della longevità che permise al santo di raggiungere la veneranda età di 91 anni. La sua fama di guaritore raggiunse anche la Francia: nel 1482, Luigi XI, detto il Prudente, lo mandò a chiamare per guarirlo da un grave malanno, il santo, a malincuore, acconsentì di lasciare la sua terra anche su pressione di Papa Sisto IV e del Re di Napoli, che intravidero la possibilità di una favorevole ambasceria presso la potente corte francese, il santo dunque partì e raggiunse Luigi giusto in tempo per vederlo aggravarsi e di lì a poco morire, ma la santità di Francesco era tale che il popolo lo prese comunque in simpatia. Morì dunque in Francia senza rivedere più la Calabria, assecondando un destino che egli aveva già iscritto nel nome. In Francia gli appartenenti all'ordine sono chiamati Bons-hommes, brav'uomini, in Spagna sono detti "padri della Vittoria", perché Francesco aveva predetto a Ferdinando II la vittoria contro i Mori, in Germania sono invece chiamati "paolani", o paulaner, da cui la celebre birra prodotta dai frati. Fra gli appartenenti celebri all'ordine figurano Gaspare Ricciulli del Fosso, arcivescovo di Reggio Calabria e teologo, che tenne il discorso di apertura del concilio di Trento, e vari studiosi e matematici di fama oltre al ritrattista di scuola bergamasca Vittore Ghislandi, detto Fra Galgario. Le sue spoglie riposano presso la chiesa dei Minimi di Plessis-lez-Tours, oggi La Riche.

lunedì 18 marzo 2024

Fino a quarantacinque anni ero contro la guerra, adesso che non mi possono più chiamare, nemmeno come riservista, sono più possibilista, armiamoci e partite, tocca a voi giovani adesso, noi adulti abbiamo già fatto la nostra parte. Quanti ricordi: le corvée sotto il sole ad aprire e a richiudere buche nelle strade, a posare la fibra, le condutture dell'acqua, è per questo che non arriva mai l'acqua da certe parti, e nemmeno la fibra, chi ci capiva niente, mica eravamo idraulici, ed elettricisti, e poi le marce forzate col moschetto, il fulminato di mercurio che ci permetteva di ridurre i tempi di ricarica (la tempistica è tutto quando c'è da accoppar cristiani), bei tempi, c'era molto cameratismo. Putin va fermato: ha vinto grazie al campo largo, gli mandiamo Renzi e Calenda allora, guastatori del genio civile, dove passano loro sboccia la democrazia, ma è difficile, Putin è al corrente della loro pericolosità e non li fa entrare. Questo post è stato scritto da un'intelligenza artificiale.

venerdì 15 marzo 2024

Sto indagando le possibilità dell'AI dal punto di vista delle immagini, come primo impatto è uno sbalordito ooooh, il giorno dopo è già un sì, ma però... qualcosa di buono, dai e dai, ci si può pure cavare, soprattutto come modello di partenza, ma la sensazione è che si tratti di cose molto "aesthetic" come le chiamano qui su internet, cioè fatte con un gusto sempre piuttosto convenzionale e buone per un tumblr di gaming o di ragazzine gattini e cuoricini. Ecco, per ritornare al post di prima, Licorice Pizza sembrava fatto con l'AI inserendo il prompt "film anni settanta adolescenti capelli lunghi pantaloni a zampa ragazza in minigonna materasso ad acqua", e la stessa cosa valga per i disegni. Come primo impatto, l'AI mi sembra più uno strumento di omologazione che di creatività, di omologazione della creatività, e infatti ho già visto su twitter un'immagine da mille e una notte che intendeva illustrare un articolo su Ramadan che manco Alì Babà e i quaranta ladroni... ecco, l'AI è perfetta per i giornalisti, i veri analfabeti funzionali dei nostri tempi, perfetto per i loro cervelli di gallina, e infatti, come già detto, un articolo scritto dall'AI non si distingue da uno scritto da un cronista in carne ed ossa, e per i pubblicitari anche: le goccioline d'acqua sulla foglia di lattuga per farla sembrare più fresca, il cioccolato che fa cranc e tutti i trucchetti psicologici imparati ai corsi serali dell'università per fregare la gente. È un mondo di mediocri: sia fatta la loro mediocrità.

mercoledì 13 marzo 2024

Tempo fa abbiamo visto Licorice Pizza, uno di quei film che dopo dieci minuti ci guardiamo negli occhi e ci diciamo con quell'espressione un po' così: bah. Io coi film non ho pazienza, se dopo dieci minuti non mi dicono niente prendo il computer e mi dedico ad altro. Possiamo prendere Licorice Pizza a paradigma dello stato dell'arte del cinema attuale: meri esercizi di stile per bamboccioni moderni netflixdipendenti senza alcun peso specifico. In Licorice Pizza in particolare assistiamo a una rivisitazione molto trendy degli anni '70, gli anni '70 visti dai millenials, con le sue belle carte da parati arancioni, i pantaloni a zampa, il ragazzone capellone, il sandalo tacco grosso, l'occhialone oversize, tutta roba che puoi trovare su Vinted. Possiamo paragonare Licorice Pizza a Lost in Translation, al posto degli anni '70 metti gli anni '90 a Tokyo visti da una sciacquetta che si fotografa i piedi e il gioco è fatto. L'ultimo film che mi è piaciuto per davvero in tutte le sue parti, un film che posso dire che mi ha soddisfatto appieno, è Barry Lyndon, ma mica perché è di Kubrick, perché è un bel film (poi sul fatto che sia un bel film proprio perché è di Kubrick non mi pronuncio). (e mi ricordo per esempio anche Memories of Murder, e La Terrazza).

martedì 12 marzo 2024

Si parla di Shakespeare nel nono episodio dell'Ulisse, Scilla e Cariddi, è complicato tradurlo ma stilisticamente omogeneo, mi sto divertendo. Qui di seguito un passo che fa il verso, nella forma, ai drammi di Shakespeare, si parla appunto di Shakespeare, fra teorie eterodosse sulla vita del bardo e suggestioni letterarie:

STEPHEN

(Stringendo.) Egli ha nascosto il suo stesso nome, un bel nome, William, nei drammi, qua una comparsa, là un giullare, come un antico pittore italiano infilava il suo volto in un oscuro angolino della tela. L'ha rivelato nei sonetti dove c'è una sovrabbondanza di Will. Come a John O'Gaunt il suo nome gli è caro, caro quanto il blasone che si è guadagnato a forza di piaggerie, una lancia oro e argento placcato su banda nera, honorificabilitudinitatibus, più caro della sua fama di maggior shakera-scene della nazione. Cosa c'è in un nome? È quello che ci chiediamo da fanciulli quando scriviamo il nome che ci han detto essere il nostro. Una stella, una stella diurna, una meteora, spuntò alla sua nascita. Brillò di giorno sola nel cielo, più brillante di Venere la notte, e la notte brillava sopra il delta di Cassiopea, la reclinata costellazione che è il segno della sua iniziale fra le stelle. I suoi occhi la osservavano, bassa sull'orizzonte, a oriente dell'orsa, mentre egli attraversava a mezzanotte i sonnolenti campi estivi, di ritorno da Shottery e dalle braccia di lei.

lunedì 11 marzo 2024

E così tocca pure lavarsi ogni tanto, per intero, ma non troppo, per conservare il naturale ph della pelle. Ferdinand Céline smetteva di lavarsi a fine agosto e riattaccava a inizio giugno, nulla da ridire, a maggior ragione a un uomo la cui tesi di laurea verteva sul dottor Semmelweis. Corpo stupendo: greco. Mens sana in corpore circiter sano. Niente male per un cinquantenne. Infinitamente più pulito di Hegel e di Schopenhauer. Una volta era peggio: anno 1858, Londra, l'estate della Grande Puzza (The Great Stink): il gran caldo diminuisce notevolmente la portata del Tamigi e dei suoi affluenti, il fiume trasporta lentamente "escrementi umani ed animali, cadaveri di animali, visceri provenienti dai macelli, alimenti avariati e scarti industriali." Il cancelliere dello Scacchiere Benjamin Disraeli descrive il fiume come «una puzzolente pozza stigiana di ineffabile ed insopportabile orrore» ("a Stygian pool reeking with ineffable and unbearable horror"). Oggi Milano odora di violetta. Il particolato, al confronto, un'acqua di colonia. Decisamente più pulite le nostre città da quando hanno chiuso tutte le fabbriche: poveri ma puliti. Vi lascio con questa allegra canzoncina:

R. Crumb & His Cheap Suit Serenaders, Singing in the bathtub.

Il coordinatore del movimento cinque stelle, da sconfitto, che si dice deluso per l'affluenza flop, che recrimina per la scarsa partecipazione alle urne in Abruzzo (52,2%), quando non mi pare che avesse molto recriminato, da vittorioso, per la scarsa affluenza in Sardegna (52,4%). Una metà del popolo sovrano ha capito l'antifona, non gli va più di partecipare, rimarranno solo i più pedanti a occuparsi di politica e la qualità della democrazia risentirà sempre più di questa pedanteria.

domenica 10 marzo 2024

Quand'ero a scuola facevo i riassuntini di storia per i miei compagni, li vendevo a venti centesimi l'uno, alla fine della settimana tiravo su dei bei soldini, li investivo tutti in beni durevoli, tipo Mars e KitKat, i più pregiati erano i Bounty per via del cioccolato bianco e del ripieno al cocco. Le maestre mi avevano detto che potevo raggiungere grandi traguardi, non tendendo in considerazione che per raggiungerli bisogna essere portati, e io non ero portato, non avevo neanche una famiglia importante alle spalle, insomma, non era il mio karma. Ho tentato la carriera filosofica su internet ma insomma, poca roba, diciamo che non mi sento di avere raggiunto i miei obiettivi, senza un valore commerciale del titolo di studio, per giunta, non si va da nessuna parte. I miei compagni di classe erano mediamente scemi e intelligenti, come tutti, la maggior parte sapeva truccare i motorini, io invece già passavo per genio incompreso, me ne stavo per conto mio, guardingo e in disparte, le attività ludico-ricreative mi mettevano addosso una tristezza che non so dire, ero intelligente, sì, ma non mi serviva a niente. Ho bisogno di tenerla impegnata questa grande intelligenza, sennò mi annoio, mi inventerò qualcosa, se potessero darmi un qualsiasi lavoro intellettuale sarebbe la morte mia.

Finalmente ce lo abbiamo anche noi il controverso Banksy filorusso, il grande artista, il writer fumettista, orpello necessario di ogni democrazia occidentale che si rispetti, imbianchini qualificati, in un paio di giorni ti riqualificano ogni condominio della ALER. E abbiamo anche le due passionarie, madre e figlia, che si spendono per la causa, scendono in pigiama per le scale per aiutare i prigionieri. A contorno della tragedia, che come al solito sdilinquisce in farsa, ci tocca anche la scempiaggine dei personaggi ausiliari e delle propagande rivali, adesso che anche papa Francesco è diventato un po' filorusso, gli americani continuano a chiedere la tregua per Gaza e più missili per Kiev: c'è del metodo in queste follia.

venerdì 8 marzo 2024

Mi sarebbe piaciuto vivere una vita alla Georges Bataille, con la scusa di Nietzsche, Freud e De Sade campare di porcate e di esistenzialismo, e post-strutturalismo, e post-surrealismo, post-qualsiasicosismo purché si mangi, studiati alla Sorbona, riposti in astucci di velluto come l'argenteria di pregio, ci fu un tempo che si campava magnificamente a fare gli intellettuali, ne ha miracolati un bel po' il post-modernismo, post-modernismo meglio dell'Inps. Gli hanno conferito anche la Legion D'Onore a Bataille, lui che non aveva neanche fatto il servizio militare per via del torace, non poteva marciare perché aveva l'insufficienza polmonare ma si vede che per copulare il fiato gli bastava, chi non è buono per il re è buono per la regina. Come se li coccolava la République i suoi intellò, e come se li coccola tutt'ora anche se non dicono più niente.

giovedì 7 marzo 2024

Il campo largo è dove ci entrano tutti, quattro o cinque alla volta, lo allargano finché ci stanno tutti assieme, belli comodi, ho visto dei campi larghi su internet che al confronto le porte di Tannhäuser erano crune di un'ago, facevano a gara per entrarci, guidati dall'agape, dall'amore per il prossimo. Ma di cosa stiamo parlando?

lunedì 4 marzo 2024

Leggendo l'Antico Testamento sorprende che non vi siano descritti l'Inferno, il Paradiso e il Purgatorio così come li conosciamo, cioè proprio quell'architettura dell'aldilà, molto medievaleggiante, che io, nella mia ignoranza, sarei a questo punto tentato proprio di collocare nel medioevo. Non si fa diretta menzione della tripartizione Inferno/Purgatorio/Paradiso nel Vecchio Testamento, tutt'al più l'inferno viene citato en passant come Geenna, che indica la valle in cui i cananei sacrificavano gli infanti al dio Moloc. Qualcuno di voi sa qualcosa di questa invenzione dell'aldilà? I dogmi del Purgatorio furono per esempio fissati nel medioevo, per Martin Lutero un'invenzione dei papisti. Non è che poi ci mettiamo a credere a cose che non sono vere?

La storia di come il Caio Duilio, sparando sei colpi con il cannone di prora a dritta, ha abbattuto il drone Houthi. La storia del capitano della nave che ha dato l'ordine di abbattimento, chi è, dov'è nato, a chi appartiene, come scriveva il suo cognome alle elementari. Un'ordinaria azione di autodifesa che diventa un atto di eroismo, tutto eroico per i nostri giornali, dobbiamo essere orgogliosi della nostra Marina, e dietro quell'orgoglio sempre orgogliosamente sbandierato il solito complesso di inferiorità: visto che siamo capaci anche noi di fare la guerra? Anche noi abbiamo le navi di ultima generazione, come gli americani! Non il Caio Duilio e il suo comandante che ha fatto il suo dovere, ma la nostra nazione è macchiettistica, e macchiettistici i nostri giornali. Se fossi stato nel comandante non avrei dato troppa confidenza ai giornalisti, ma temo che vi siano stati ordini precisi: captatio benevolentiae, l'esercito buono, che combatte i terroristi per la libertà. Prove tecniche di bollettini di guerra prossima ventura.

I nonni avevano ancora vivido il ricordo della guerra e dell'occupazione tedesca, d'altronde erano passati solo una trentina d'anni, era come per noi avere il ricordo degli anni novanta, il muro di Berlino, Mani Pulite, Eltsin e Clinton. Avevano ancora forte il terrore del soldato tedesco in ritirata, e la paura dei bombardamenti, c'era un ricognitore che di notte passava sopra la casa, ronzava come un calabrone, lo chiamavano beffardamente Pippo, Pippo portava le bombe (alleate). (sulla leggenda di Pippo, da wikipedia). Nonna raccontava che finché sentivi il fischio della bomba voleva dire che era lontana, quando ce l'avevi proprio perpendicolare sopra la testa la bomba ti uccideva in silenzio, senza preavviso. Bombardavano a casaccio, dicevano, di notte, al solo chiaror d'un lumicino. Una bomba era caduta in campagna distruggendo il rustico, l'avevano scampata bella, ancora qualche metro e oggi non sarei qui a raccontarvelo. La zona era strategica, a ridosso del Po, a pochi chilometri dal Garda. I tedeschi in ritirata sparavano alla gente, erano incattiviti, affamati, cercavano qualsiasi cosa per attraversare il fiume con i ponti distrutti, ci davano dei traditori. Il racconto epico della traversata del Po, nelle tinozze, a nuoto, i soldati tedeschi affogavano, accompagnati dalle grida di esultanza degli italiani. Arenato in una secca, ancora negli anni ottanta, spuntò un carrarmato tedesco con dentro i resti dei soldati (leggenda o verità? Chi lo sa). Sembra niente la guerra quando la vedi in televisione, un buco nel soffitto, tutto il terrore sterilizzato, solo delle immagini lontane fra un piatto di pasta e una scaglia di formaggio. Niente di meglio che farsela raccontare la guerra, con tutti i suoi terrori ingigantiti nella memoria, fissati nelle leggende, per averne un orrore vivo, per fuggirla con tutte le tue forze.

sabato 2 marzo 2024

Amarcord mocassini

Quando nonno mi costrinse a far la scuola di ballo mi prese per le lezioni due mocassini neri in vacchetta con le suole di cuoio, leggeri, morbidi, calzavano come un guanto, "così li porti anche a scuola", sì, col ca. Te lo immagini tu Simon Le Bon a scuola coi mocassini del nonno? Via via. Passi i mocassini, li mettevo i mocassini, ma erano scamosciati tipo Timberland, due croste che non avrebbero portato nemmeno i Piedi Neri, con le suole di caucciù che quando pioveva diventavano due skateboard (il caucciù, contrariamente al ca, col freddo si indurisce, diventa marmo). Nella lingua Algonquan, il termine calzature viene tradotto proprio con il termine mocassini. Figuratevi il vostro formamentis coi mocassini di cuoio, alla scuola di ballo, a ballare il liscio e la mazurka, la polka, coi piedi che dovevano toccare il sedere, tutto documentato, ci sono le foto, non le vedrete mai. Il maestro urlava: scalciate, scalciate! dai, sul sedere! West Point, Full Metal Jacket. Platone faceva il pancrazio, io il liscio, che credibilità volete che abbia un filosofo che ha fatto il liscio? Nulla, zero. È anche per questo che ho abbandonato ogni prospettiva di gloria, sono ricattabile, ho un passato da nascondere. I mocassini di cuoio, che vergogna. Meglio mettere tutto nero su bianco prima di presentarsi allo Strega.

Storia dell'arte: Basquiat, Lichtenstein, Rothko, Pollock

Vidi una mostra di Basquiat a Lugano, ci andai con le cugine, mi aggiravo per le stanze del museo, immerso in quella sacralità tipica di chiesa laica con la speranza che finissero tutti quegli scarabocchi e di ritornare alla luce del sole, a rivedere il lago. Basquiat assomiglia a quelle operazioni che spiegano i complottisti su internet, un'operazione psicologica dei servizi segreti volta a distruggere i valori della civiltà ed elevare il vandalismo ad arte inclusiva. Il capitalismo che trova il modo di fatturare sulle sue stesse rovine, cannibale che si rosicchia i calcagni. Come Roy Lichtenstein: un giorno ha appoggiato il bicchiere su un fumetto e dal fondo mistico di Glen Grant un retino offset gli ha sussurrato all'orecchio: con me ci farai i soldi. Diverso il caso di Rothko, dipingeva figure all'inizio, Hopper depresso, ma non se lo filava nessuno, sicché, dai e dai, al culmine dell'esasperazione, anche lui ha la sua illuminazione e ti riempie il mondo di "color fields", poi si suicida: qualis artifex pereo. E quell'altro imbianchino ubriaco di Pollock: "Pollock trae le proprie immagini direttamente dall'inconscio", Gesù Cristo nelle uova strapazzate. Miti che la cultura americana si è creata ad arte per accreditarsi nel mondo dell'arte, per farci il business, un grande impero deve diffondere il suo gusto imperiale, Carhenge nel deserto del Nebraska. Nebraska: "acqua cheta" in lingua chiwere.

giovedì 29 febbraio 2024

Zaia Mosè ha fatto le casse di espansione e ha salvato il popolo veneto diretto alla terra promessa, io non voglio dire, ma quando ero ragazzo c'erano le golene che sono la stessa cosa delle casse di espansione, le golene venivano allagate per fare sfogare il fiume quando Zaia frequentava ancora la scuole enologica a Conegliano e io davo l'esame di terza alla scuola media di Sermide, perché adesso pare che Zaia abbia inventato tutto lui, l'ornitottero, il paracadute, le porte vinciane ancor prima di Leonardo da Vinci, la vite di Archimede Pitagorico, il codice atlantico per l'occasione ribattezzato codice zaiatico, quando in televisione attaccano con una narrativa non la smettono più finché non ti esce dalle orecchie. C'erano dei posti vicino all'argine del Po che sembravano la Contea degli Hobbit, dimora degli iperborei, non per nulla da alcuni situata proprio presso l'Eridano, il fiume che scorreva nella Pianura Padana e in cui precipitò Fetonte, il dio dei fetenti. Fetonte precipitò in una cassa di espansione voluta da Zaia, lare, nume tutelare del focolare, magistrato delle acque, protettore dei commerci e dei mobilifici di Cerea: troppo scortese chiedere un terzo mandato?