sabato 13 dicembre 2025

È un mistero inesplicabile l'acqua in Calabria, può mancare dopo che ha piovuto, può arrivare quand'è secco, nemmeno Bernoulli sarebbe riuscito a prevederne il flusso, la scienza è impotente. Misteriose sorgenti alimentano ancor più misteriose cisterne di ancor più misteriosi acquedotti. La riccioluta vegetazione che ricopre i monti della Calabria è lì a testimoniarlo: da qualche parte scorre l'acqua, ma sul dove e il come vige il più omertoso silenzio. Le vie dell'acqua Zeus nascose ai mortali, facendo valere la legge che lavarsi è soffrire.

giovedì 11 dicembre 2025

Storia patria

Bisogna saperne anche un po' di teologia per raccapezzarsi in quel periodo di storia che viene dopo la caduta dell'Impero Romano (d'occidente), i niceni, gli ariani, i calcedoniani, i monofisisti, infinite dispute teologiche diventate questioni etniche e quindi politiche e militari, accade anche ai giorni nostri, così apparentemente razionali. L'Italia non si ancora sostanzialmente ripresa dalla caduta dell'Impero Romano e resta ancamò divisa tra Longobardia maior e Longobardia minor, l'una popolata da Franchi, Longobardi ed Ostrogoti, l'altra segnata dalla nobiltà latifondiaria ecclesiastica che gli ha trasmesso la sua forma e i suoi contenuti. La questione meridionale: se l'Italia è così divisa è colpa dei preti. No. Se l'Italia è così divisa è colpa di Costantinopoli: se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste anche voi come si è disarcivescoviscostantinopolizzato l'Arcivescovo di Costantinopoli?

mercoledì 10 dicembre 2025

Meanwhile i nasturzi, imperterriti, continuano a spuntare anche a dicembre. Li abbiamo protetti con dei teli, abbiamo riunito tutte le piantine, le begonie, il geranio, i falangi, stanno tutti bene, prendono la luce di giorno e sono riparati la notte. I nasturzi sono gialli con le striature rosse che sembrano dipinte all'acquerello. Chi glielo ha detto ai nasturzi di essere così belli? I teisti direbbero Dio, gli ateisti la natura, ma c'è sempre dietro un'intenzione, tutti e due riconoscono un'intelligenza al lavoro. Ecco, senza fare troppi voli pindarici, il concentrarsi sulla volontà delle piantine aiuta a penetrare il segreto del mondo, meglio di un testo di filosofia.

Non è una cosa difficile la guerra, bisogna continuare a dargliele di santa ragione, delle belle bastonate sui denti finché non implorano pietà, nel frattempo te ne hanno assestate un bel po' pure a te ma tu hai trovato quei due o tre argomenti decisivi che gli han fatto cambiare idea, che gli hanno schiuso improvvisamente tutti i centri cognitivi, tipo un'illuminazione. Sono delle risse per strada le guerre però autorizzate dal ministero, che se va come deve andare incidono il tuo nome su un monumento rigato dal guano dei piccioni. Le guerre le fanno da tanto tempo, ormai sono diventate un classico.

Non vorrei fare il monaco trappista ma è d'uopo ricordare che dobbiamo morire. Dove crediamo di andare, eh? Il mondo è una bolla di sapone, il nostro io un disturbo ossessivo-compulsivo scandito da episodi psicotici quali "Italia", "Europa", "Stati Uniti", "taglio del cuneo fiscale". Tutti i pensieri che normalmente ci occupano la giornata sono pensieri di niente, le nostre vite assimilabili alla mela che piano piano si consuma dentro la spazzatura. Non sopporto più le cose dotate di ego, la mia simpatia è tutta per la mela.

lunedì 8 dicembre 2025

I governi italiani sembrano degli scappati di casa, gente presa un po' a caso tra le riserve dei cognati dei cognati dei cognati. C'è da riempire un posto in commissione biosicurezza, conosci qualcuno? Guarda, mio cognato fa il farmacista. Perfetto. Vestiti da politici, giacca bleu e camicia bianca, dove li metti stanno. Hanno perlopiù dei cognomi parlanti: Quattroballe, Cantarutti, Puzzovivo. Senza cognati l'Italia sarebbe nel caos, grazie ai cognati L'Italia gioca un ruolo strategico.

domenica 7 dicembre 2025

Quando gli uomini si sono messi a progettare concretamente la felicità hanno pensato che riducendo le occasioni di infelicità grave (la fame, il freddo, la malattia) automaticamente ne avrebbero ottenuto in cambio una grande felicità, per poi venire a scoprire che le due grandezze erano direttamente proporzionali e che se non si soffre più come una volta, conseguentemente non si può più nemmeno essere felici come una volta. Ogni stato della vita ha i suoi guadagni e le sue perdite.

sabato 6 dicembre 2025

Manifesto

L'individuo non è e non può essere libero perché necessariamente obbligato in un contesto che quando non è sociale è perlomeno naturale. La libertà individuale è un’ideologia, un prodotto culturale. Lo stesso volere che ognuno sperimenta dentro di sé è prima di tutto un qualcosa che comanda e non un qualcosa che viene comandato. Motivi culturali ci hanno persuaso che siamo liberi di fare il bene come di commettere il male. La fede religiosa come l'ateismo, i sistemi giuridici e civili, si fondano su questa persuasione. Siamo culturalmente condizionati a crederci liberi. Le stesse infinite e inconcludenti diatribe della politica sono lo specchio di questa persuasione di una libertà che non può esistere. Nella società dei consumi le libertà di acquistare e di viaggiare hanno assunto il carattere di conformismo, di adeguamento del proprio stile di vita con finalità di inserimento in uno status sociale. I progetti di ritornare al passato come quelli di possedere il futuro sono due presunzioni equivalenti.

martedì 2 dicembre 2025

Se la nozione del mondo ci giunge attraverso i media, allora la nozione del mondo è già corrotta a monte, e per averne un'immagine più corrispondente bisogna fare tutto un lavoro di lettura fra le righe, un lavoro di betweenthelinesreadingness come direbbero alla Luiss o alla Bocconi (qualsiasi cacchiata, però scritta in inglese con l'aggiunta di -ness, assume dignità di corso di filosofia, ci sarà sempre uno che te lo spiegherà in un TED o ne farà oggetto di libri motivazionali).

lunedì 1 dicembre 2025

Titolano i giornali: Zelenski scosso dagli scandali, crolla il suo cerchio magico, ora è un leader solo, è l'ora della verità (un altro, citando un film con uno straordinario Gary Oldman, titola: "È l'ora più buia"). Incredibile come partano da un giorno all'altro certe campagne di delegittimazione, precise come un orologio, come se fosse saltato un tappo (Zelenski, poveretto, è sempre quello di prima, solo che sta finendo il credito): e ora, chi ci difenderà dai cosacchi? I francesi, con i Rafale convertiti all'ibrido (Macron ormai uscito dai perni sospende la democrazia e si incorona Napoleone instaurando una repubblica direttoriale in Russia).

Desolazione

Mi è capitato di leggere un articolo sulla Gazzetta dello Sport, purtroppo ho questo vizio, ho dovuto rileggere le prime righe tre volte, e anche alla terza non ho capito bene la consecuzione di soggetto e complemento, perduta dentro un casino di perifrasi tra l'epico e il cronachistico, di un tale che aveva giocato di fronte a un campione del mondo contro la sua Francia vent'anni fa in un contesto "da calcio vero" dove c'era chi ha visto la partita dal balcone di casa (chi ha giocato vent'anni fa? dov'era il balcone?). Vado a vedere chi l'ha scritto: è giornalista professionista, in grassetto, laureato in Scienze Politiche alla Luiss, ha frequentato una Scuola di giornalismo, impiegato presso la Gazzetta ma ha lavorato anche per Sky, ha scritto pure dei libri, degli instant book sui campioni del momento. Gesù che disastro educativo, non sanno mettere due frasi una dietro l'altra. Gianni Brera ha fatto dei disastri incalcolabili. Ci vogliono infilare l'epica e sdrucciolano sulla retorica, il "calcio vero" visto dal balcone di casa, che fa il paio coi ragazzi che (non) giocano (più) per strada. Bruttezza di forma e di contenuto, un desolato circolo ermeneutico della mediocrità sfruttato dall'AI che rimastica il bolo e lo risputa più brutto di prima. Arriveremo su Marte ma perderemo l'uso della scrittura.

venerdì 28 novembre 2025

Bisogna avere un'infinita compassione per tutti i venuti al mondo, compassione per questi enti che si trovano calati in una vicenda di tribolazione e di morte, certo, ci sono anche le gioie, e provo compassione anche per le gioie, la gioia è una cosa che fa tenerezza, una specie di naufrago aggrappato a una tavola di legno in mezzo al mare in tempesta, la gioia è un atto eroico, l'atto eroico del mortale. 

giovedì 27 novembre 2025

Il limite morale non ostacola, non impedisce, quando accade qualcosa significa che poteva accadere, il giudizio morale è un genere letterario che emerge nella coscienza a commento dell'atto nudo e crudo, e siccome è nudo corre subito a coprirlo.

Scempio

Non sopporto più il giornalismo. Adesso hanno attaccato con questa storia della casa nel bosco, ci andranno avanti per un mese. Mentre mi preparo una cosa calda sul fornello l'approfondimento del mattino mostra immagini di tavolette del water e di letti a castello, in studio lo psicologo, titolare di cattedra in qualche Roma 2 o Roma 3. Nelle retrovie, pronti a intervenire in caso di bisogno, qualche caso di femminicidio o di Garlasco. La licenza che si prendono i giornali di chiamare per nome le vittime: Chiara, Sarah, Yara. Oh, ma cos'è tutta 'sta confidenza? La compartecipazione untuosa al cordoglio dei familiari, i particolari intimi: il fruttolo leccato, il calzino spaiato, il pigiama indossato, il dna sotto le unghie. Il cronista davanti alla casa della vittima, da prenderlo a calci nel didietro, ma non si può, sta facendo il suo lavoro, diritto di cronaca. Brutte persone, che sguazzano nello sporco del mondo, ci campano sopra. Se la testa degli assassini è guasta ci sarà un perché. ("Dna su unghie Chiara Poggi compatibile con quello di Sempio", "compatibile": basta che non ricominciamo da capo, che adesso abbiamo trovato questo Sempio e il colpevole deve essere lui come prima doveva essere Stasi).

mercoledì 26 novembre 2025

Vieni, c'è una casa nel bosco

Dibattito: possiamo crescere i nostri figli lontano dalla civiltà? No. Tarzan si trovò male quando decise di seguire Jane negli Stati Uniti, malgrado l'avesse salvata per l'ennesima volta da un incendio, Jane preferì sposare suo cugino William Clayton, illegittimo Lord Greystoke, perché Tarzan non conosceva l'uso del cucchiaio piccolo per il dessert. Del resto viviamo ormai in una repubblica platonica, la ragione guida le nostre vite indicandoci ciò che è bene: scuola, dentista, lavoro, lezioni di nuoto, e tuttavia anche decidere di vivere in una botte, nell'odierna civiltà globale, può diventare un atto di conformismo. Diogene di Sinope, fatto schiavo a Creta, additò uno di Corinto con una veste pregiata di porpora e disse: «Vendimi a quest'uomo: ha bisogno di un padrone». 

Walden, ovvero, Vita nei boschi. Henry David Thoreau si reca nei boschi con l'intento di vivere completamente immerso nella natura ma scopre che ci vuole un permesso del Comune allora affitta un'edicola e cambia il nome del libro: Walden, ovvero, Vita nei chioschi. 

lunedì 17 novembre 2025

E che ti credi? Abbiamo anche la canzone impegnata, la mannoiata, che celebra con voce dolente e non priva di una certa solennità l'eroicità degli impiegati dell'Enel, eroi di tutti i giorni senza medaglie e senza trono, che non si arrendono davanti a niente e sono eroi a modo loro. Dico l'Enel perché vedo lo spot interrompermi ogni tre per due i video di Barbero e dei Joy Division sullo sfondo di partorienti urlanti e svampate di gas che bruciano nella notte manco la Los Angeles di Blade Runner. Ho sempre ammirato l'eroicità con la quale i cantautori impegnati cedono le loro canzoni impegnate agli operatori dell'energia, c'è un certo feeling tra sinistra e infrastrutture strategiche, io mi dico perché Prodi è stato presidente dell'IRI.

La messa cantata dell'impegno civile si celebra nel salottino a modino di Che tempo che fa, con un'Amalassunta di Licini alle spalle e la voce suadente del chierico officiante che somministra il suo sermone domenicale. Siccome Dio è morto allora l'etica va ancorata ai valori laici, e siccome ognuno se li immagina come gli pare (la società è aperta, la società è multiculturale), l'opera di persuasione, per penetrare le coscienze, deve toccare le corde dell'emozione, accompagnata da un suggestivo videowall alle sue spalle. Qua e là, ogni tanto, spunta l'argomento della ragione, è la ragione che stabilisce il giusto, la ragione illuminista, ma pure l'illuminismo finisce per configurarsi come un semplice corollario della società multiculturale, non più autorevole di un arbiter elegantiarum, e in fatto di eleganza un caftano vale quanto un doppiopetto. L'argomento edificante prende allora la consistenza di uno zucchero filato che lascia in bocca un sapore dolciastro, estremamente artificiale, che non fa più presa di un chewing gum, e infatti finisce regolarmente sputato sul marciapiede una volta consumata l'esplosione di gusto.

Non ci resta che il curling

Povera Italia del pallone, dobbiamo ormai prendere atto che non valiamo più una cicca e che fatichiamo perfino a battere la Moldova, e ci va bene che fa ancora un tutt'uno con la Transnistria, altrimenti ci avrebbe fatto paura pure la Transnistria, perché il calcio si evolve, cambiano le gerarchie, e la Norvegia è il nuovo Brasile di Pelè. In fondo è una cosa buona, e democratica, vedi per esempio il curling dove siamo stati noi ad asfaltare la Norvegia:

"8 febbraio 2022, Amos Mosaner e Stefania Constantini vincono la medaglia d'oro Olimpica nel doppio misto, superando in finale la Norvegia per 8-5"

E questo perché i bambini adesso giocano per strada con le scope.

domenica 16 novembre 2025

Il Grande Vattelappesca

Non riuscivo più a considerare la storia, mi sembrava solo un'immane catasta di morti, e invece ora ritorno a leggerla, mi ci riconosco, in questo tardo meriggiare della vita che presto mi vedrà riunito assieme a tutti gli antenati, a tutti i grandi re che hanno brigato così tanto in vita per rendersi immortali e adesso sono tutti ugualmente morti, ai contadini coi piedi freddi e i nasi congelati che hanno popolato la terra in tutte le epoche, che si sono rotolati nel fango e nei pagliericci pulciosi assieme alle vacche patendo la fame e le malattie, presto arriverò anch'io fratelli, tutti insieme riuniti nel luogo in cui siamo sempre stati, re e mendicanti: tu chiamalo, se vuoi, Dio, Volontà, Assoluto o Cosa in sé, o Vattelappesca, il Grande Vattelappesca.

martedì 11 novembre 2025

Sto leggendo di Schopenhauer gli ultimi paragrafi del Mondo dove parla dell'amore, ἀγάπη (agápē), caritas, della compassione e del pianto, uno Schopenhauer inedito rimasto sepolto sotto i manuali di filosofia, aveva infine ragione di temerne i professori più della morte.

sabato 8 novembre 2025

Cala!

"Alcuni monaci durante la Quaresima aspettano con tanta impazienza nona, circa le 3 del pomeriggio, per mangiare, e avevano una tal fame che sono riusciti a portare nona intorno a mezzogiorno, come dimostra bene l'inglese moderno coi suoi termini noon e afternoon."

(Robert Delort, La vita quotidiana nel Medioevo)

Quando uno ha fame, ha fame.

L'abisso vertiginoso del fondamento della morale: se si vuole ancorarla alla natura, in natura è tutto un omicidio, se si vuole ancorarla a Dio, occorre averne fede, se si vuole ancorarla alla ragione, ogni morale ne ha una propria. Non c'era filosofia, ai tempi d'oro dell'episteme, che non proponesse anche una morale come indispensabile accessorio al nucleo teoretico, e che ne è stato di tutte quelle morali? Disposte in fila come anticaglie in un negozio di antiquariato, da consultare in caso di compito in classe. Le leggi, i diritti universali, sono gli odierni rimasugli di quella morale che un tempo si voleva unica e assoluta e che nessuno è mai riuscito a mantenere eterna. La morale non precede l'atto ma lo segue, a suo ornamento.

venerdì 7 novembre 2025

Siamo fatalmente imprigionati in processi messi in moto da altri, dalla società, dall'economia, dalle inderogabili esigenze del mondo, e questo comporta che non siamo liberi per niente ma per non guardare in faccia la realtà ci inventiamo che lo siamo, e ne consegue una frenesia che manda tutto all'aria e smuove cose e persone e le costringe a pratiche coercitive che le mandano letteralmente ai matti, in un grande impazzimento generale in cui ci siamo definitivamente persuasi che l'unica terapia sia la stessa malattia. Il solo venire al mondo comporta la messa in moto di questo processo, e tutti i nobili tentativi di emanciparsene rientrano anch'essi nella sua legge.

Ho sempre meno opinioni da spendere riguardo alla politica, nel caso, osservo placidamente i processi che formano l'opinione registrando il dato e la sua genesi, una specie di etologia, conseguente agli effetti deleteri che ha sull'organismo il percolamento quotidiano di liquame giornalistico attorno ai fatti del giorno e alle loro eventuali ripercussioni su l'avvenire del mondo. Osserva: un mondo dove la comprensione precede l'opinione, dove all'ora dell'aperitivo non ci siano spargimenti di sangue, o di detersivo. Un sogno, forse una favola.